Titolo intero: I tribunali spagnoli respingono l’accusa che la cancellazione a Cadice del festival sponsorizzato dall'ambasciata israeliana rappresenti un crimine d'odio
I tribunali hanno respinto la denuncia di una volontà discriminatoria, affermando che la città di Cadice stava semplicemente invitando il governo israeliano a rispettare il diritto internazionale.
Nel 2017 la città di Cadice ha cancellato un festival cinematografico sponsorizzato dall'ambasciata israeliana, sulla base di una mozione che dichiarava la città libera dall'apartheid israeliano. In risposta, l'associazione "Azione e Comunicazione sul Medio Oriente" (ACOM), ha presentato una denuncia penale sia contro i membri del Consiglio comunale che contro l'Associazione Andalusa per i Diritti Umani (APDHA) per crimini ispirati dall'odio e per esercizio arbitrario del potere. Sia il Tribunale di primo grado di Cadice che la Corte d'appello hanno respinto le denunce dell’ACOM.
Il 12 agosto 2016 il Consiglio comunale di Cadice aveva adottato una mozione che dichiarava Cadice città libera dall'apartheid israeliano e si impegnava ad astenersi da appalti e cooperazioni con aziende e istituzioni complici delle violazioni israeliane dei diritti umani nei confronti dei palestinesi. Sulla base di questa mozione, il Consiglio comunale ha cancellato un festival cinematografico sponsorizzato dall'ambasciata israeliana nel settembre 2017 in una sede di proprietà comunale.
In risposta, l’ACOM ha presentato una denuncia penale contro i membri del Consiglio comunale che hanno votato a favore della mozione, nonché contro l’APDHA che ha sponsorizzato la mozione. Tale istanza è stata ammessa al tribunale di primo grado di Cadice nel giugno 2019. L'ACOM sosteneva che, nell’adottare la mozione e nel cancellare il festival del cinema, avrebbero commesso sia un crimine d'odio che il reato di esercizio arbitrario del potere (prevaricación).
L’ELSC (Centro Europeo di Supporto Legale, N.d.T.) ha assistito gli avvocati del Consiglio comunale con una nota legale sostenendo che il Consiglio di Cadice avrebbe agito in conformità con il diritto internazionale perché: i) tutti gli stati hanno l'obbligo di non riconoscere o sostenere una situazione illegale creata da uno stato attraverso una grave violazione del diritto internazionale ii) i consigli comunali, essendo degli organi intermediari dello stato ai sensi del diritto internazionale, sono pienamente legittimi, competenti e tenuti ad agire in conformità a tali obblighi. Pertanto, il Consiglio comunale di Cadice, adottando la "Zona libera dall'apartheid israeliano", ha agito nel pieno rispetto dei doveri di non riconoscimento e non supporto nei confronti di una situazione illegale.
Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d'appello hanno respinto le denunce penali dell’ACOM. In una sentenza del 16 dicembre, il Tribunale di primo grado ha stabilito che il Consiglio comunale non aveva modo di sapere che la sua mozione anti-apartheid avrebbe potuto essere considerata illegale in quanto altre città spagnole stavano partecipando alla campagna e il Parlamento spagnolo aveva adottato una mozione che riconosceva il diritto dei cittadini a sostenere il movimento BDS. La Corte ha inoltre stabilito che il codice spagnolo sui crimini ispirati dall'odio non è applicabile alla cancellazione del ciclo di film sponsorizzato dall'ambasciata israeliana, perché è stato realizzato per promuovere i diritti umani e il commercio equo e non vi era alcuna espressione di odio, antisemitismo o discriminazione basata sulla nazionalità israeliana. La Corte d'Appello ha confermato la sentenza del Tribunale di primo grado, affermando che mentre è possibile essere d'accordo o in disaccordo con la mozione, essa si limita a chiedere al governo israeliano di rispettare il diritto internazionale. La Corte ha concluso che non vi era alcun intento discriminatorio e quindi "gli elementi inclusi nella definizione legale del crimine (d'odio) non sussistono”.
Fonte: ELSC (Centro Europeo di Supporto Legale)
Traduzione di BDS Italia