Comunicato stampa
Un comunicato del 4 febbraio del Comitato italiano del Council for a Beautiful Israel, ripreso dagli organi di stampa, riferiva di un incontro dell’organizzazione israeliana al quale avevano partecipato Legambiente, WWF Italia e Greenpeace Italia, alludendo a possibili collaborazioni con queste organizzazioni.[1]
A seguito di contatti intervenuti con le tre organizzazioni ambientaliste, BDS Italia ha potuto constatare che non esiste nessuna ipotesi di collaborazione con Beautiful Israel. Le stesse hanno inoltre dichiarato di non essere intenzionate ad accogliere alcun invito di Beautiful Israel a fare “un viaggio in Israele per conoscere quali risorse vengono impiegate nella difesa della natura”.
La realtà di Beautiful Israel stride con l’immagine che vuole dare di se stessa in Italia. Come dichiarato sul proprio sito web, infatti, porta avanti collaborazioni e riceve fondi dall’esercito israeliano[2] che è responsabile della quotidiana repressione della popolazione palestinese nonché dei recenti feroci attacchi su Gaza, con oltre 2200 vittime e quasi 100.000 case distrutte o danneggiate e danni al settore agricolo nell'ordine di oltre $550 milioni.[3]
Inoltre, Beautiful Israel ha una decina di progetti nelle colonie israeliane costruite nei Territori palestinesi occupati in violazione del diritto internazionale.[4]
L’attività del Comitato italiano di Beautiful Israel sembra puntare soprattutto a creare un’immagine ecologista di Israele. All’inaugurazione della sezione italiana, il presidente Dario Cohen ha, infatti, parlato “dell’importanza di cambiare l’immagine di Israele nel mondo, specialmente in Italia”.[5]
La reale immagine di Israele è quella di un paese che, per perseguire l’occupazione del territorio palestinese, non si ferma neppure davanti alla devastazione e allo sfruttamento senza limite delle risorse ambientali. Secondo Oxfam, dal 1967 Israele ha distrutto oltre 800.000 alberi da frutto in terra palestinese, mentre, come documentato da Amnesty International, sottrae il 90% delle risorse idriche palestinesi.[6] In tutto questo non c’è niente di bello.
A seguito di una visita nei Territori palestinesi occupati, Jagoda Munic, presidente di Amici della Terra Internazionale, ha condannato quelle che ha definito le "forme meno visibili di occupazione", come le discariche di rifiuti tossici e lo sviluppo di industrie inquinanti vicino alle città palestinesi, definendo le politiche governative israeliane "davvero scioccanti”. Ha aggiunto che "la Palestina è un esempio del legame tra l’ingiustizia ambientale e quella sociale e politica”.[7]
Non è l’immagine di Israele che deve cambiare ma le politiche.
BDS Italia invita tutte le organizzazioni e istituzioni italiane ad impegnarsi affinché Israele ponga fine all’occupazione militare, cessi di vietare ai Palestinesi l'accesso alle proprie risorse di acqua e terra e rispetti la loro libertà di scegliere, coltivare e proteggere i propri terreni e raccolti.
BDS Italia
www.bdsitalia.org
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BDS Italia è un movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele, costituito da associazioni e gruppi in tutta Italia che hanno aderito all'appello della società civile palestinese del 2005 e promuovono campagne e iniziative BDS a livello nazionale e locale.
Note:
[1] https://www.facebook.com/beautifulisraelitalia/posts/1574018546143732
[2] http://www.israel-yafa.org.il/hebrew/Article.aspx?Item=1175&Section=1141
http://www.israel-yafa.org.il/Hebrew/Article.aspx?Item=733&Section=1211
[3] http://pngoportal.org/pngo/?p=5341&lang=en
[4] http://www.israel-yafa.org.il/hebrew/Article.aspx?Item=797&Section=619
[5] http://www.israel-yafa.org.il/upload/newsletter_2-1-2014.pdf
[6] http://mondoweiss.net/2013/10/palestinian-equivalent-destroying