Comunicati

Il Premier israeliano sarà insignito ad inizio Ottobre con una laurea Honoris Causa in etica politica e scienze umanitarie, così come comunicato da Josè Luis Mendoza, rettore dell'Università Cattolica di San Antonio di Murcia. L'onoreficenza, che era anzi prevista per ieri 2 Settembre 2013, è stata posticipata a causa della grande ondata di caldo di questi giorni sulla la penisola iberica, che ha persuaso le autorità accademiche a spostare la cerimonia all'inizio del prossimo mese.

Padrino d'eccezione di questa iniziativa sarà Josè Marìa Aznar, già presidente del governo spagnolo fino al 2004 e direttore del corso di laurea in etica politica e scienze umanitarie proprio all'Università Cattolica di San Antonio di Murcia [1], nonché fondatore de “Friends of Israel Initiative”, associazione che si prefigge di agire costantemente per divulgare la visione di Israele come uno stato democratico, aperto e all'avanguardia. [2]

L'assegnazione di tale opinabile onoreficenza non è passata inosservata al Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel (PACBI), che ha risposto all'università spagnola con il seguente comunicato:

La seguente lettera aperta è stata diffusa il 12 agosto a storici e studiosi che intendono partecipare alla Conferenza Internazionale di Storia Orale in programma per giugno 2014 presso l'Università Ebraica di Gerusalemme. La lettera è stata firmata da oltre 350 studiosi, e sottoscritta da campagne di boicottaggio accademico e culturale: AURDIP (Francia); BAB (Germany); BOYCOTT! (Israele); BRICUP (UK); InCACBI (India); PACBI (Palestina); PBAI (Spagna); USACBI (USA). Sottoscrivono inoltre la lettera l'Alternative Information Center (Israele); Groundswell: Oral Historians for Social Change, core working group; Independent Jewish Voices Canada; Università di Toronto Students for Justice in Palestine (Canada); Students for Justice in Palestine Università della California Los Angeles (USA) - e Ronnie Kasrils, ex ministro del governo sudafricano, attivista anti-apartheid e scrittore. 

Per aggiungere la propria firma alla lettera, si prega di mandare una mail al seguente indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

CAMPAGNA PER IL BOICOTTAGGIO DELLA CONFERENZA DI STORIA ORALE
PRESSO L’UNIVERSITA’ EBRAICA DI GERUSALEMME

12 Agosto 2013

Cari Colleghi, siamo un gruppo di storici orali ed accademici palestinesi e israeliani ed altri provenienti da Europa, Sud Africa e Nord America. Vi invitiamo a boicottare la Conferenza Internazionale di Storia Orale che si terrà nel giugno 2014, organizzata dal Dipartimento di Storia Orale dell’ Avraham Harman Institute of Contemporary Jewry, presso l’Università Ebraica di Gerusalemme. Mentre tutte le università israeliane sono complici dell’occupazione, del colonialismo e dell’apartheid, il caso dell’Università di Gerusalemme è particolarmente degno di nota, per i motivi che adesso esporremo.

Oggi, 19 Giugno 2013, abbiamo contestato la quarta conferenza sul cyber warfare, la seconda ospitata dall’università di Roma “La Sapienza”. La conferenza (www.infowar.it) è stata organizzata da centri di ricerca de “La Sapienza” e dell’università di Firenze, unitamente a partner privati tra cui, Vitrociset, Finmeccanica (primo produttore di armi in Italia) e Maglan (società israeliana di difesa ed informazione, leader nel settore della cyber-guerra nonché ideatrice e finanziatrice del convegno).

Questo convegno mira a rafforzare la collaborazione fra università, governo e industria bellica, al fine di sviluppare il settore delle cyberweapons, ormai cruciale all’interno dei conflitti globali.

Dalla mattina abbiamo dato vita ad un presidio rumoroso sotto il rettorato dell’università, “sparando” contro il convegno diverse registrazioni di bombardamenti, all’attenzione dei numerosi agenti della digos che sorvegliavano e difendevano l’edificio.

3 gg di iniziative contro la conferenza sulla cyberguerra a La Sapienza di Roma

Leggi il documento STOP INFOWAR: fuori la guerra dall’università! dell'Assemblea dell'Officina di Fisica

Diffondi l'appello delle ricercatrici e dei ricercatori Fuori Mazinga dall'università

manif-stopinfowar

Diffondi l'appello dei ricercatori a sostegno della campagna Stop InfoWar

17-19 giugno, 3 gg di iniziative contro la conferenza sulla cyber guerra

Il 19 Giugno 2013 si terrà nell’aula magna de “La Sapienza” la quarta conferenza sulla cyber warfare, la seconda ospitata dall’università. La conferenza è organizzata da centri di ricerca del “La sapienza” e dell’università di Firenze, unitamente a partner privati tra cui, Vitrociset (Finmeccanica) e Maglan (ideatrice e finanziatrice). Tra i vari e numerosi relatori interverranno ad esempio il Colonello Giandomenico Taricco (II Reparto [Informazioni e Sicurezza] dello Stato Maggiore Difesa), specialisti del ministero dell’interno, esponenti del ministero della difesa, insomma il fior fiore dell’industria bellica, della difesa e dell’esercito italiani.

Benché il titolo della conferenza “Protezione Cibernetica delle Infrastrutture Nazionali” non sembri nulla di pericoloso l’intero ciclo di queste conferenze mira a rafforzare e propagandare il sodalizio tra l’università pubblica e applicazioni belliche. Il tema trattato, l’information warfare, è infatti l’ultima frontiera della guerra tecnologica, ovvero delle applicazioni informatiche e tecniche utilizzate nel conflitto globale, sia che esso riguardi un nemico esterno, come una nazione estera, o interno, come l’opinione pubblica o eventuali dissidenze.

Appello dei ricercatori contro la partecipazione dell’università alle ricerche di cyber-guerra

Per adesioni scrivete all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Fare ricerca tra le rovine dell’accademia è attività spesso frustrante. A seguito di un’infinita serie di tagli, la mansione principale cui si dedicano le istituzioni di ricerca è la captazione e la gestione dei fondi. Il lavoro del ricercatore è totalmente subordinato alla capacità di attrarre finanziamenti pubblici o privati. Fare ricerca in tempo di crisi vuol dire sopratutto essere capaci di piegare il proprio progetto a programmi quadro, con buona pace di antichi orpelli come la libertà e l’autonomia.

Non ci interessa analizzare i processi che hanno ridotto il ricercatore al ruolo di bassa manovalanza tecnica del sistema economico, ci limitiamo a prenderne atto.

Questo però non vuol dire che sia giustificabile disinteressarsi totalmente alla finalità del lavoro che si compie, delle tecniche che si contribuisce a sviluppare.

 

La lettura della notizia su un blog di studenti di Fisica de La Sapienza della nascita, all’interno delle università di Firenze e Roma, di centri di ricerca specializzati in guerra cybernetica ci provoca un sentimento di profonda indignazione.

 

Oltre 250 accademici provenienti da 14 paesi europei, tra cui quasi 50 italiani, hanno firmato una lettera al Commissario europeo per la Ricerca, l'Innovazione e la Scienza, Maire Geoghegan-Quinn, che chiede l'esclusione di aziende e enti statali israeliani complici di violazioni del diritto internazionale dai programmi di ricerca europei.

Maire Geoghegan-Quinn
Commissario europeo per la Ricerca, l'Innovazione e la Scienza
Bruxelles

10 luglio 2012

Gentile Maire Geoghegan-Quinn:

I programmi di ricerca dell'Unione Europea sono diventati meccanismi chiave per il finanziamento della ricerca e lo scambio di conoscenze. Sfortunatamente la partecipazione a questi programmi di compagnie private israeliane coinvolte attivamente in violazioni del diritto internazionale compromette sia la reputazione di questi programmi che gli scopi dichiarati dell'Unione Europea e degli stati membri.

Un collettivo di studenti di Gaza ha creato la Campagna per il boicottaggio accademico di Israele (PSCABI). Questi studenti stanno cercando di estendere la loro collaborazione e partecipazione in eventi ed attività con attivisti presso le università internazionali.

I membri del PSCABI partecipano a molte attività qui a Gaza e sono molto impegnati a sostenere i movimenti internazionali di solidarietà studentesca, in particolare collaborano con studenti che sostengono le campagne per il Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni contro Israele. Spesso sono impegnati a scrivere lettere da Gaza, alcune delle quali sono elencate di seguito, incoraggiando le persone a partecipare al boicottaggio e ringraziando le persone che sostengono la causa palestinese.