La campagna
Fin dal 2004, la Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele (PACBI), che fa parte del Comitato Nazionale Palestinese per il BDS (BNC) con il compito specifico di supervisionare gli aspetti BDS del boicottaggio accademico e culturale, ha invitato al boicottaggio delle istituzioni culturali ed accademiche israeliane. Ciò si basa sul fatto che queste istituzioni sono profondamente complici nel sistema di oppressione israeliano, che ha negato ai palestinesi i loro diritti fondamentali garantiti dal diritto internazionale, o che ostacolato l’esercizio di tali diritti, inclusi la libertà accademica e il diritto all’educazione.
Le istituzioni accademiche sono un punto chiave della struttura ideologica ed istituzionale del regime di oppressione, colonialismo ed apartheid di Israele contro la popolazione palestinese. [1] Fin dalla sua fondazione, l’accademia israeliana ha scritturato il suo destino con l’establishment politico-militare egemone in Israele, e nonostante gli sforzi di una manciata di accademici di principio, l’accademia israeliana è profondamente implicate nel supporto e nella perpetuazione del sistematico diniego di Israele dei diritti dei palestinesi.
Il boicottaggio delle istituzioni accademiche a cui il PACBI invita è stato appoggiato al Consiglio Palestinese per l’Educazione Superiore (CHE), è in linea con l’autorevole appello del CHE di “non-cooperazione tra università palestinesi ed israeliane nei campi tecnici e scientifici”, [3] ed è supportata dalla Federazione Palestinese dei Sindacati dei Professori e dei Dipendenti Universitari (PFUUPE).