Combattere l’antisemitismo nel quadro della più ampia lotta contro tutte le forme di razzismo e di oppressione

Risposta al documento del Ministero dell'Istruzione, “Linee guida sul contrasto all’antisemitismo nella scuola, Novembre 2021”

A cura di BDS Italia

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1. Introduzione

Nel novembre 2021 il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha reso pubblico un documento denominato “Linee Guida sul contrasto all’antisemitismo nella scuola” che definisce le linee guida a cui gli istituti educativi di ogni ordine e grado si devono attenere per contrastare l’antisemitismo. 

BDS Italia, movimento anti-razzista impegnato per i diritti umani del popolo palestinese, sostiene fattivamente la lotta contro tutte le forme di razzismo. Non può quindi concordare con le Linee guida del Ministero che prendono in considerazione solo l’antisemitismo e che si basano sulla controversa definizione di antisemitismo promossa dall’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), che è oggetto di forti critiche da parte del mondo accademico, di molte organizzazioni ebraiche e persino del suo principale autore. Tutti costoro, infatti, ritengono che la definizione dell’IHRA non sia uno strumento adatto per la lotta contro l’antisemitismo a causa della vaghezza e scarsa profondità del suo linguaggio.

Inoltre viene usato  in modo strumentale per mettere a tacere i soggetti che promuovono i diritti del popolo palestinese.  Infatti, molte ricerche e analisi di noti studiosi dimostrano, sulla base di fatti documentati, che il governo israeliano ha promosso questa definizione di antisemitismo per reprimere chi critica le sue politiche di occupazione militare, colonizzazione e apartheid nei confronti dei palestinesi. Per maggiori dettagli vedi il dossier “Combattere l’antisemitismo, Difendere la libertà di espressione” pubblicato da BDS Italia.

Il ministro Bianchi afferma nella prefazione: “Anche se l’odio antiebraico presenta una particolare specificità, esso va combattuto insieme a tutto ciò che esclude, disprezza, discrimina ogni essere umano, ogni gruppo sociale, ogni minoranza” (p. 4). Questa premessa non spiega quale sia la ragione che ha spinto il ministero ad occuparsi specificamente, ed esclusivamente, di questa forma di razzismo e non del più generale problema del razzismo e della xenofobia. Nel nostro Paese ci sono forme di razzismo, in particolare contro musulmani e immigrati dall’Africa subsahariana, che meriterebbero almeno altrettanta attenzione. 

Chiediamo quindi che dentro la scuola e l’università si promuovano i cinque principi definiti da 15 organizzazioni ebraiche che propongono di combattere l’antisemitismo, non in maniera isolata, ma “nel quadro della più ampia lotta contro tutte le forme di razzismo e di oppressione”, contrastando le ideologie politiche che fomentano razzismo, odio, e paura.

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