LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Comunicati

Comunicati di BDS Italia, del Comitato nazionale palestinese per il BDS (BNC) e della Campagna palestinese per il boicottaggio accademic e culturale di Israele (PACBI)

Comunicato stampa

Un comunicato del 4 febbraio del Comitato italiano del Council for a Beautiful Israel, ripreso dagli organi di stampa, riferiva di un incontro dell’organizzazione israeliana al quale avevano partecipato Legambiente, WWF Italia e Greenpeace Italia, alludendo a possibili collaborazioni con queste organizzazioni.[1]

A seguito di contatti intervenuti con le tre organizzazioni ambientaliste, BDS Italia ha potuto constatare che non esiste nessuna ipotesi di collaborazione con Beautiful Israel. Le stesse hanno inoltre dichiarato di non essere intenzionate ad accogliere alcun invito di Beautiful Israel a fare “un viaggio in Israele per conoscere quali risorse vengono impiegate nella difesa della natura”.

La realtà di Beautiful Israel stride con l’immagine che vuole dare di se stessa in Italia. Come dichiarato sul proprio sito web, infatti, porta avanti collaborazioni e riceve fondi dall’esercito israeliano[2] che è responsabile della quotidiana repressione della popolazione palestinese nonché dei recenti feroci attacchi su Gaza, con oltre 2200 vittime e quasi 100.000 case distrutte o danneggiate e danni al settore agricolo nell'ordine di oltre $550 milioni.[3]

Inoltre, Beautiful Israel ha una decina di progetti nelle colonie israeliane costruite nei Territori palestinesi occupati in violazione del diritto internazionale.[4]

Israeli Apartheid Week 2015 è un evento internazionale organizzato ogni anno all'interno delle università per denunciare il regime di apartheid attuato da Israele nei confronti dei palestinesi nei Territori Occupati e in Israele.

Le date vanno da fine febbraio a metà marzo.

Iniziative in Italia in programma a BolognaCagliari, MilanoNapoli, Roma, TorinoTortora Marina (CS) e Trieste

Partecipa alla settimana contro l’apartheid israeliana!

  • Organizza proiezioni di film o incontri sulla Palestina.
  • Organizza proteste o azioni di boicottaggio
  • Partecipa online per diffondere la settimana contro l’apartheid israeliana. Utilizza l’hashtag #IsraeliApartheidWeek
  • Fai uso della tua creatività! Richiama l'attenzione all’apartheid israeliana riproducendo checkpoint o il Muro dell'Apartheid. Organizza flash mob, azioni creative e letture di poesie.

Vedi il sito internazionale per altro materiale utile.

» Comunica le iniziative in programma a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per essere elencate sul nostro sito e su quello internazionale. 

La Settimana contro l'Apartheid Israeliana (Israele Apartheid Week - IAW) è stata lanciata da studenti attivisti presso l'Università di Toronto nel 2005 e da allora si diffuse in città in tutto il mondo, comprese le città in Palestina e in Sudafrica. Siamo una rete globale di gruppi studenteschi, di giovani e della società civile che lavorano per costruire la Settimana contro l'Apartheid Israeliana come parte delle azioni in tutto il mondo in solidarietà con il popolo palestinese.

Principi di base

Il fine della IAW è quello di educare i cittadini circa la natura d'apartheid dello stato d'Israele contribuendo a rafforzare campagne per il Boicottaggio il Disinvestimento e le Sanzioni (BDS) contro Israele.

Desideriamo dare il nostro contributo circa la comprensione di Israele quale stato d'apartheid. I cittadini palestinesi sono esclusi dal controllo e dallo sviluppo di più del 90% delle terre, vengono discriminati negli aspetti più basilari e quotidiani della loro vita: educazione, sistema sanitario, servizi pubblici, pubblico impiego, semplicemente perché sono palestinesi. I palestinesi che furono espulsi nel 1948 e nel 1967 non possono tornare alle proprie case e alle proprie terre e allo stesso tempo qualsiasi persona ebrea nel mondo ha il diritto di trasferirsi a vivere in Israele ricevendo automaticamente la cittadinanza israeliana. Nella Cisgiordania occupata e nella Striscia di Gaza i palestinesi vivono sottoposti a una legge militare discriminatoria, distribuiti in bantustans isolati tra loro e circondati dal muro.

Facciamo seguito al comunicato inviato stamattina per comunicare che un'email dall'ufficio dell'Onorevole Martusciello conferma che l'incontro con il generale israeliano Yoav Mordechai, previsto per oggi alle ore 10.30 al Parlamento Europeo, è stato disdetto.

From: MARTUSCIELLO Fulvio <Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.>
Date: 2015-02-03 9:56 GMT+01:00
Subject: RE: Cancel meeting with Maj. Gen Yoav Mordechai
To: BDS Italia <Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.>

Dear Sirs,

On behalf of Mr Martusciello I communicate you that the meeting foreseen for today has been cancelled.

Kind regards

Office of Mr Fulvio Martusciello

Accogliamo con favore la notizia, anche se ci chiediamo come sia stato possibile invitare al Parlamento Europeo una persona verosimilmente coinvolta in crimini di guerra. Appare chiaro che l'indignazione, le proteste – anche  da parte di altri europarlamentari – e i problemi che sarebbero seguiti sono stati determinanti nel causare la cancellazione dell'evento meno di un'ora prima dell'orario previsto.

AGGIORNAMENTO: L'europarlamentare Martusciello, organizzatore dell'incontro, ha comunicato stamattina a BDS Italia che l'incontro è stato cancellato!  

Gentile Onorevole Martusciello,
Gentili membri delle Delegazioni per le relazioni con Israele e con il Consiglio legislativo palestinese,

Abbiamo appreso con estremo rammarico la notizia dell'incontro organizzato dalla Delegazione per le relazioni con Israele dell'Unione Europea che vedrà la partecipazione del generale israeliano Yoav Mordechai. Ci rivolgiamo a lei in quanto capo delegazione per invitarla a considerare l'incongruità di questa iniziativa con le posizioni prese dal Parlamento Europeo rispetto alla violazioni commesse da Israele contro la popolazione Palestinese.

Il Generale Mordechai, tra gli altri incarichi che ha ricoperto in passato, è stato comandante del Tredicesimo Battaglione della Brigata Golani, un'unità d'elite dell'esercito israeliano, durante l'offensiva contro la Striscia di Gaza del 2008-2009, meglio nota come 'Operazione Piombo Fuso', che è costata la vita a oltre 1,400 Palestinesi di cui circa l'83% civili. Il 15 gennaio 2009, il Generale Mordechai era al comando di uno dei battaglioni coinvolti nell'attacco contro il quartiere di Tel al Hawa a Gaza City, uno dei più feroci attacchi dell'intera offensiva in cui è stato anche fatto uso di fosforo bianco.

Dal gennaio 2014, il Generale Mordechai è a capo del COGAT, ufficio del Ministero della Difesa responsabile del coordinamento delle attività del governo israeliano nei Territori palestinesi occupati. Il COGAT si occupa anche della protezione e del mantenimento degli insediamenti illegali israeliani. Sull'illegalità di questi insediamenti si sono pronunciati in modo categorico il Parlamento Europeo, ad ultimo nella risoluzione del 17 Dicembre 2014 in cui veniva riconosciuto in principio lo stato della Palestina, ed anche il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in numerose risoluzioni. Inoltre, il trasferimento della popolazione della potenza occupante negli insediamenti in territorio occupato è un crimine di guerra, come stabilito dall'Articolo 8 dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale. Pertanto, in virtù della sua carica ufficiale di responsabile del COGAT, il General Mordechai non può non essere considerato partecipe di crimini di guerra.

L’Associazione nazionale Città del Vino, alla quale aderiscono circa 400 comuni italiani, organizza uno stage in Israele verso fine marzo per "giovani enologi, viticoltori, studenti in enologia e agraria, sommelier". Il programma comprende anche aziende viticole complici dell'occupazione israeliana, come documentato da WhoProfits.  

Invia o consegna ai comuni aderenti o alle associazioni viticole o di sommelier che conosci la lettera aperta di seguito che chiede di annullare lo stage. 

Scarica la lettera in PDF


Associazione Nazionale Città del Vino

Att.ne Pietro Iadanza, Presidente
Paolo Benvenuti, Direttore

e, p.c.: Città del Vino Italiane

29 Gennaio 2015

Oggetto: richiesta di sospendere viaggio di studio CdV in Israele

Gentile Presidente Pietro Iadanza,
Gentile Direttore Paolo Benvenuti

Abbiamo appreso con dispiacere dell’organizzazione, da parte dell’Associazione Nazionale Città del Vino, di una “visita professionale alla scoperta del vino israeliano riservata ai giovani enologi, viticoltori, studenti in enologia e agraria, sommelier”. La visita è prevista dal 23 al 29 marzo 2015 e coinvolgerà 15 giovani europei. “Obiettivi del tour sono l'incontro educativo e sociale con l’industria del vino in Israele e la scoperta della storia di questa industria a cominciare dai tempi biblici ad oggi”.

Noi temiamo che tale iniziativa avrà ben poco di educativo e di sociale, e che la storia che sarà raccontata ai giovani partecipanti sarà distorta, fuorviante e tesa a rafforzare un’immagine falsa e incompleta di Israele. Inoltre, e ben più grave, questo progetto conferisce supporto morale alle violazioni del diritto internazionale commesse da Israele.

Il 10 e l'11 gennaio 2015 si è svolta a Roma un’assemblea per discutere le strategie e meglio coordinare le azioni da mettere in campo per dare nuovo slancio alla campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro il colonialismo israeliano lanciata a livello internazionale dalla società civile palestinese nel 2005. La campagna BDS negli anni passati ha visto numerose azioni a Roma e nei territori vicini, le più recenti per chiedere ad ACEA di recedere dall’accordo di collaborazione con la MEKOROT, società idrica nazionale di Israele che ha un ruolo determinante nel furto dell’acqua palestinese nei territori occupati e colonizzati da Israele, con oltre 10.000 firme raccolte.

L'assemblea ha ribadito l'utilità del boicottaggio come strumento concreto ed efficace di solidarietà nella lotta contro il colonialismo israeliano in Palestina e ha identificato alcuni temi principali sui quali si focalizzeranno gli interventi nel prossimo futuro:

- Boicottaggio Culturale: Si contano a decine gli eventi sportivi e culturali, spesso finanziati dal ministero della cultura sionista, che puntano a mascherare il volto colonialista di Israele con una facciata accattivante fatta di balletti, mostre e concerti che tacciono l'oppressione vissuta quotidianamente dai palestinesi e dalle palestinesi. In quest'ambito rientra anche la collaborazione nella ricerca accademica, che rende le università italiane complici anche nella progettazione di tecnologie atte alla repressione.

Comunicato della Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele (PACBI)

2014 - Un anno che, per il popolo palestinese, è stato allo stesso tempo terribilmente doloroso e di straordinaria speranza.

Il massacro che Israele ha compiuto a Gaza durante l'estate è stato il peggiore fino ad oggi contro i palestinesi sotto occupazione. Il barbaro assedio e la sistematica negazione dei bisogni di base per 1,8 milioni di palestinesi nel più grande campo di prigionia del mondo, la striscia di Gaza, è stato descritto come "genocidio incrementale" dal famoso storico israeliano Ilan Pappé e come punizione collettiva e crimine di guerra dalle principali organizzazioni per i diritti umani in tutto il mondo.

La pulizia etnica di Israele e la violenza di coloni fanatici resa possibile dallo stato contro le comunità indigene palestinesi a Gerusalemme, nella valle del Giordano e nel Naqab (Negev) hanno raggiunto un'intensità e una criminalità senza precedenti.

Il parlamento israeliano ha gettato la maschera di presunta democrazia, rivelando come mai prima la vera natura del regime israeliano di occupazione, colonialismo e apartheid.

Invece il movimento BDS nel 2014 è cresciuto in maniera esponenziale, e la sua crescita nel mondo accademico non ha fatto eccezione!

Ecco alcuni punti salienti del boicottaggio accademico a Israele nel corso del 2014:

Gennaio: Un gruppo BDS della Modern Language Association è stato riconosciuto da Israele e dai suoi gruppi di pressione come un altro segno della crescita di BDS nei circoli accademici tradizionali negli Stati Uniti.

10-11 gennaio 2015
L.O.A. Acrobax (ex cinodromo)
Roma, Via della Vasca Navale, 6

Dal luglio 2005 ad oggi, numerosissime azioni ed iniziative hanno sottoscritto pienamente l'appello della società civile palestinese al Boicottaggio, al Disinvestimento e alle Sanzioni contro il colonialismo israeliano.

Un appello chiaro che indirizza la solidarietà concreta che chiunque, in qualsiasi angolo del mondo, può dare alla popolazione palestinese in lotta contro l'espansione coloniale, l'occupazione militare e le politiche di apartheid.

La determinazione dovrà conquistare tre obiettivi molto chiari:

  • Porre termine all'occupazione e alla colonizzazione di tutte le terre arabe e smantellare il Muro
  • Riconoscimento dei diritti fondamentali dei cittadini Arabo-Palestinesi di Israele alla piena uguaglianza
  • Rispetto dei diritti dei profughi palestinesi al ritorno nelle loro case e nelle loro terre come stabilito nella risoluzione 194 dell'ONU

La campagna proseguirà fino al raggiungimento di questi traguardi, e la strada è ancora lunga; ma la campagna BDS si sta sempre di più dimostrando una delle principali preoccupazioni di Israele.

Cosa possiamo fare?

Una dozzina di città italiane hanno aderito all’appello di BDS Italia per un mese di iniziative di sensibilizzazione e boicottaggio dei prodotti israeliani e delle aziende complici durante lo shopping natalizio. Le iniziative invitavano a non contribuire all’economia israeliana di colonialismo e oppressione e a sostenere la campagna palestinese di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) contro Israele.

Le città di Potenza e Palermo hanno organizzato iniziative di sensibilizzazione. A Cagliari ci sono stati per sette giorni banchetti informativi davanti alla Rinascente e in centro città che invitavano a non regalare l’apartheid israeliana.

nataleapartheidfree-cagliariCagliari

A Firenze due passeggiate di attiviste/i con cartelli “sandwich” nelle strade dello shopping hanno informato le persone in cerca di regali sui prodotti da boicottare. A Massa, Carrara e Sarzano iniziative per il boicottaggio dei gasatori per l’acqua frizzante della Sodastream, ditta israeliana che trae profitti dall’occupazione.

nataleapartheidfree-firenzeFirenze

A Roma, è stata organizzata una giornata di boicottaggio a tre tappe, con azioni contro i prodotti cosmetici israeliani di Sabon, i gasatori di Sodastream e le stampanti e computer dell’HP, che fornisce sistemi informatici all’esercito israeliano.

A Bologna, due iniziative hanno attirato l’attenzione con regali dell’apartheid israeliana sotto l'albero di Natale in centro città mentre Babbo Natale distribuiva volantini sui prodotti da boicottare.

nataleapartheidfree-bolognaBologna

Un flash mob a Milano ha chiesto all’Esselunga di cessare la vendita di prodotti israeliani e di togliere dal catalogo premi i prodotti Sodastream.

Mentre a Trieste un presidio ha invitato commercianti a non vendere e consumatori a non comprare i prodotti israeliani. E a Torino, un’azione di deshelving ha svuotato gli scafali dei prodotti agricoli israeliani, i gasatori della Sodastream e le cartucce di inchiostro dell’HP all’ipermercato della Carrefour. 

{youtube}Nr0DV9uhalI{/youtube}

Iniziative per promuovere il boicottaggio dei prodotti israeliani si sono tenute in molti paesi del mondo. Il Comitato nazionale palestinese per il BDS ha distribuito biglietti di Natale per il boicottaggio a Betlemme.

biglietti-natale-bnc

 

In Norvegia, Babbo Natale ha restituito ai negozi i prodotti Sodastream trovati nel sacco.

E dalla Catalunya arriva un video geniale del presepe sotto occupazione.

{youtube}yv4zwWUi5-0{/youtube}

In tutto il mondo, crescono le azioni per il boicottaggio di Israele, contro le violazioni dei diritti umani e della legalità internazionale, a sostegno della lotta della popolazione palestinese per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza.

Buone feste, e boicotta Israele fino a quando la Palestina non sarà libera.

BDS Italia

Per i palestinesi e le persone di coscienza in tutto il mondo il 2014 sarà ricordato come l'anno in cui Israele ha compiuto la sua più sanguinosa strage dei palestinesi nella Striscia di Gaza assediata.

Ma il 2014 è stato anche un anno di lotta che ha visto proseguire la resistenza, livelli senza precedenti di solidarietà internazionale con la Palestina e enormi passi in avanti per il movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS).

Ecco la nostra rassegna di alcuni dei principali sviluppi del BDS nel 2014. Il Comitato Nazionale palestinese per il BDS (BNC), la coalizione di organizzazioni della società civile palestinese che si impegna a guidare e sostenere il movimento BDS, ringrazia vivamente ogni persona che ha sostenuto e contribuito al movimento quest'anno.

Se potete, vi chiediamo di fare una donazione per la nostra prima raccolta fondi. Ci aiuterà a produrre materiale e ricerche di cui il nostro movimento ha bisogno per avere un impatto ancora maggiore nel corso del 2015.

Gennaio - Scarlett Johansson aiuta a portare il BDS al centro dell’attenzione

2014-janL'anno si è aperto con una polemica internazionale sulla decisione della star di Hollywood Scarlett Johansson di diventare ambasciatrice del marchio per SodaStream, il produttore israeliano di macchine per l’acqua gasata che ha una fabbrica in un insediamento illegale israeliano.

La mossa ha attirato particolare attenzione perché la star di Lost in Translation era anche un’ambasciatrice di Oxfam, una ONG internazionale che condanna gli insediamenti illegali israeliani. Su Oxfam si è esercitata un’enorme pressione affinché scaricasse Johansson e criticasse pubblicamente la sua decisione.

Alla fine è stata Johansson a porre fine alla saga quando si è dimessa come rappresentante di Oxfam, ma non prima che le immagini circa il suo sostegno al regime di apartheid israeliano siano diventate fenomeni su internet e social media e che il movimento BDS abbia avuto livelli di attenzione senza precedenti da parte dei media internazionali. Il prezzo delle azioni di SodaStream ha subito il primo di tanti colpi.

Il gigante dei fondi pensione olandesi disinveste dalle banche israeliane
In una mossa che ha posto le basi per altri fondi europei a seguire l'esempio più avanti nel corso dell'anno, il fondo pensione olandese PGGM ha annunciato il disinvestimento di decine di milioni di euro da cinque delle più grandi banche di Israele a causa del loro profondo coinvolgimento nei crimini di Israele contro i palestinesi. Il fondo gestisce le pensioni di 2,5 milioni di persone.

Veolia perde un contratto da $ 4,5 miliardi a Boston
Gli attivisti a Boston hanno festeggiato dopo che la multinazionale francese Veolia ha perso un contratto da 4,5 miliardi di dollari a seguito di una campagna vigorosa che denunciava la fornitura di infrastrutture della società negli insediamenti illegali israeliani.

Amici della Terra Internazionale si unisce alla crescente campagna BDS
Il mese di gennaio ha visto anche Amici della Terra Internazionale segnalare il proprio sostegno alla campagna contro la società idrica statale israeliana Mekorot e ad altre campagne di boicottaggio e disinvestimento.

Il Cantante norvegese Moddi annulla un concerto in programma in Israele
La sua decisione è stata in risposta diretta ad una forte campagna sui social media guidata da attivisti BDS a Gaza.