Comunicato Stampa
10 agosto 2011
Mentre la crisi finanziaria dell'Agrexco dilaga, la Coalizione europea contro l'esportatore israeliano si rafforza
Stop Agrexco Italia partecipa alla campagna nei confronti di potenziali investitori; La maggior parte di essi ritirano le proprie offerte.
Oggi l'esportatore di prodotti agricoli israeliano Agrexco si è trovato di fronte ad un'udienza per bancarotta a Tel Aviv. Le notizie riportate da giugno dalla stampa israeliana sulle gravi difficoltà finanziarie per la società, posseduta per il 33% dallo stato, sono solo una parte dei suoi problemi. Gruppi di solidarietà con il popolo palestinese da tutta Europa, tra cui Stop Agrexco Italia, hanno unito le forze per intensificare la campagna di boicottaggio che va avanti da qualche anno.
A luglio oltre 20 organizzazioni provenienti di 13 paesi europei, a seguito del Primo Forum Europeo Contro l'Agrexco, si sono impegnate a dare vita ad azioni coordinate mirate a cacciare la compagnia israeliana dall'Europa, con una prima giornata europea contro Agrexco in programma per il 26 novembre 2011. La campagna di boicottaggio richiama l'attenzione sul coinvolgimento dell'Agrexco nell'occupazione israeliana, in quanto esportatore del 60-70% dei prodotti agricoli provenienti dagli insediamenti illegali israeliani.
Nel mese di giugno, il giornale finanziario israeliano Globes ha riferito di "pesanti perdite" dell'Agrexco e Fruitnet.com ne segnala i debiti ammontanti a €106 milioni. Da fine giugno, infatti, le navi dell'Agrexco, che prima approdavano ogni settimana a Vado Ligure, per poi proseguire verso la Francia e la Spagna, non si sono spostate dal porto di Haifa.
Shir Hever, economista israeliano dell'Alternative Information Center di Gerusalemme, ha dichiarato, "Molti agricoltori israeliani stanno abbandonando l'Agrexco, forse a causa delle campagne contro di essa in Francia, Italia, Spagna, Regno Unito e altrove. Può darsi che il marchio Agrexco non sia più così attraente per gli agricoltori come lo era prima".
La campagna si è esteso ai potenziali acquirenti dell'Agrexco. "Qualsiasi società che intende investire in Agrexco sarà anch'essa oggetto di boicottaggio in tutta Europa", ha detto Saqer Nazzal dell'Unione palestinese delle Associazioni Professionali, parte del segretariato del Comitato Nazionale Palestinese per il Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni (BNC).
Tra le società interessate all'Agrexco l'irlandese Total Produce, che è stata oggetto di una campagna di pressione perché ritirasse la sua offerta. Nella lettera indirizzata all'amministratore delegato Carl McCann, il BNC ha ricordato che "investire in Agrexco rende la sua società complice nelle violazioni israeliane del diritto internazionale, e quindi, un obiettivo legittimo di azioni legali e campagne di boicottaggio". Stop Agrexco Italia, scrivendo alla Total Produce, ha fatto appello alla società "perché si unisca a coloro che rifiutano di dare sostegno economico all'occupazione israeliana e all'oppressione del popolo palestinese, invece di diventare oggetto di boicottaggi e proteste".
La campagna di pressione comincia ad avere il suo impatto. Ieri il giornale Calcalist segnalava che la relazione presentata lunedì al tribunale da parte di Agrexco indicava il ritiro delle offerte di diversi potenziali investitori. Oggi, infine, Globes riporta che le offerte si sono ridotte a due sole, e tra esse non figura la Total Produce. Mentre rimane in gioco il Vertical Capital Group, proprietario di 27 compagnie nel mondo, tra cui l'italiana Ciccolella SpA, la più grande società di commercializzazione di floricultura in Europa. Giovedì si attende la decisione del giudice sulle offerte.
Per contatti:
Stop Agrexco Italia
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
NOTE PER I REDATTORI:
* Sul sito di Stop Agrexco Italia, sono disponibili:
Dichiarazione politica del Forum europeo contro Agrexco
Lettera di Stop Agrexco Italia alla Total Produce
Lettera del BNC alla Total Produce
* Overseas interest in Agrexco, Calcalist, 9 agosto 2011
Trustee's report shows that groups that intended to present an offer for the purchase of the company have withdawn
http://www.calcalist.co.il/local/articles/0,7340,L-3527404,00.html
* Court to rule on two offers for Agrexco tomorrow, Globes, 10 agosto 2011 http://www.globes.co.il/serveen/globes/docview.asp?did=1000672214
* Venduti con marchi come Carmel, Coral, Biotop ed Eco-Fresh, i prodotti dell'Agrexco provenienti dagli insediamenti sono stati sistematicamente etichettati falsamente e presentati con documenti sostenendo che hanno origine all'interno della Linea Verde, i confini internazionalmente riconosciuti di Israele. Tali tentativi di qualificarli fraudolentemente per trattamenti doganali preferenziali ai sensi dell'accordo UE-Israele hanno portato ad una dichiarazione di condanna del Parlamento britannico.
* La Corte europea di giustizia ha stabilito che i prodotti provenienti dagli insediamenti non possano beneficiare di tale trattamento preferenziale. Nel febbraio del 2011, una relazione del tribunale di commercio di Montpellier, in Francia, ha rivelato che Agrexco ha deliberatamente ingannato i funzionari doganali circa l'origine dei suoi prodotti.
* Stop Agrexco Italia è nata nell'autunno del 2009 e raggruppa più di 70 associazioni nazionali e locali, ONG, sindacati e partiti politici, tra cui Assopace, Federazione della Sinistra, FIOM-CIGL, Pax Christi Italia, Rete ECO (Ebrei Contro l'Occupazione), Un Ponte Per…
* Il Comitato Nazionale Palestinese per il BDS (BNC) è una coalizione di gruppi della società civile palestinese. Si è formato come punto di riferimento palestinese per la campagna internazionale di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS), che ha portato all'appello palestinese del luglio 2005 per boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele, con l'adesione sin dall'inizio di oltre 170 organizzazioni palestinesi.