Carl McCann
Presidente, Total Produce
Charles McCann Building
Rampart Road
Dundalk
Ireland
29 luglio 2001
Caro Carl McCann,
Noi, sottoscritti rappresentanti della società civile Palestinese di cui fanno parte organizzazioni sindacali di agricoltori, organizzazioni agricole e comitati popolari intendiamo esprimere la profonda preoccupazione riguardo alla notizia che Total Produce sta valutando la possibilità di acquistare Agrexco, società israeliana complice nel regime di occupazione, colonizzazione e apartheid da parte di Israele. Vi scriviamo per richiamare la vostra attenzione sulla complicità dell'Agrexco nei crimini di guerra e nelle attività illegali israeliane negli insediamenti coloniali costruiti sulle terre Palestinesi occupate e l'influenza di segno negativo che l'ampio e determinato movimento globale per il boicottaggio dell'Agrexco è riuscito ad esercitare sull'immagine e la redditività della società. Vi sollecitiamo a soprassedere a questa idea malamente partorita di acquistare una compagnia che commercializza la maggior quantità dei prodotti agricoli illegali degli insediamenti coloniali d'Israele e che ha subito un fatale colpo economico, in parte grazie ad un vigoroso boicottaggio che senza dubbio proseguirà indipendentemente da chi ne possa essere il nuovo proprietario.
Acquistare l'Agrexco può solamente essere visto dai Palestinesi e dai sostenitori internazionali di una giusta pace come contributo all'impunità di Israele e aiuto a nascondere le sue gravi violazioni della legislazione internazionale e dei diritti dei Palestinesi. È anche un profondo disprezzo nei confronti della società civile Palestinese che ha pressoché all'unanimità richiesto il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) a danno d'Israele fino al totale rispetto degli obblighi stabiliti a suo carico dalla legislazione internazionale. La schiacciante maggioranza delle organizzazioni agricole Palestinesi ha chiesto un boicottaggio totale dell'Agrexco, e ha espresso un forte sostegno all'apertura di azioni giudiziarie nei suoi confronti, in Francia e in altre parti del mondo.[1] Acquistare l'Agrexco verrebbe ritenuto una forma di complicità della vostra compagnia nelle violazioni della legislazione internazionale da parte di Israele, e ne farebbe, pertanto, obiettivo legittimo di azioni giudiziarie e di boicottaggio popolare.
L'Agrexco, esportatore in parte di proprietà dello stato d'Israele, è profondamente complice nelle violazioni della legislazione internazionale. L'Agrexco esporta prodotti dagli e opera all'interno degli insediamenti illegali per soli Ebrei situati nei Territori Palestinesi Occupati. In un procedimento giudiziario nel 2006, il Direttore Generale dell'Agrexco UK dell'epoca, Amos Orr, ha testimoniato che l'azienda commercializza il 60-70% della produzione agricola coltivata negli insediamenti israeliani nei territori Palestinesi occupati.[2]
Le fotografie scattate dai ricercatori mostrano le insegne dell'Agrexco su capannoni adibiti all'imballaggio della produzione agricola situati negli insediamenti illegali.[3] Human Rights Watch ha descritto l'Agrexco in una recente relazione intitolata “Separate and Unequal” (“Separata e Diseguale”, ndt) soffermandosi sulla sistematica discriminazione da parte di Israele nei confronti dei Palestinesi. La relazione spiega che l'Agrexco trae profitto dall'occupazione israeliana dei territori Palestinesi e nota che i prodotti esportati da essa sono coltivati utilizzando acqua rubata ai Palestinesi.[4] In questo modo, l'Agrexco trae profitto direttamente da e fornisce un incentivo economico all'ininterrotta colonizzazione delle terre e delle risorse Palestinesi insieme alla brutalità militare che la affianca e alle violazioni dei diritti umani dei Palestinesi.
Nel quadro legale ed etico della responsabilità d'impresa, un'azienda si assume la responsabilità per tutte le sue iniziative commerciali che possono violare i diritti umani, i requisiti del lavoro e ambientali. Nella sentenza del 2004 sul Muro costruito illegalmente da Israele, la Corte Internazionale di Giustizia ha affermato che gli stati hanno un dovere giuridico di disincentivare rapporti economici che contribuiscano al mantenimento della situazione d'illegalità creata da Israele.[5] In questi sono compresi gli affari con l'Agrexco. Degli esperti di diritto internazionali di prestigio hanno stabilito che società come l'Agrexco, insieme ai propri direttori e staff possono essere ritenuti responsabili di violazioni del diritto internazionale come priotagonisti o complici. Persone che commerciano oppure ricevono prodotti agricoli dagli insediamenti illegali Israeliani possono essere soggetti ad azioni penali secondo la legislazione statale relativa al trattamento di beni rubati.[6)
Quale membro di Global GAP, Total Produce deve indubbiamente essere vivamente preoccupato al livello operativo della tracciabilità dei prodotti. L'esportazione Israeliana e i prodotti dell'Agrexco in particolare sono stati normalmente etichettati in modo falsificato, e le aziende Israeliane dell'esportazione e i funzionari hanno sistematicamente indotto governi e società con le quali sono in rapporti d'affari in errore, nascondendo i fatti sulla provenienza dei prodotti dagli insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata. La Corte di Giustizia dell'UE ha stabilito che prodotti Israeliani di questo genere non possono essere soggetti a regimi doganali preferenziali in conformità con l'Accordo UE-Israele e ha criticato le autorità Israeliane dell'esportazione per aver fatto ostruzione nella loro risposta alle richieste presentate dai funzionari dell'Unione Europea.[7] Il governo del Regno Unito ha espresso i suoi dubbi sulla tracciabilità dei prodotti etichettati 'Made in Israel' e ha anche dato voce alle preoccupazioni dei consumatori i quali non potevano essere certi che merci etichettate in questo modo non fossero provenienti da insediamenti illegali.[8] I ricercatori hanno fornito prove del fatto che l'Agrexco è di per se' coinvolta nella deliberata falsificazione delle etichette di prodotti provenienti dagli insediamenti illegali Israeliani.[9]
Il ruolo centrale che l'Agrexco gioca nell'occupazione militare da parte d'Israele dei territori Palestinesi e le violazioni dei diritti umani dei Palestinesi che ogni giorno vi si affiancano ha fatto della società il principale bersaglio del movimento simile a quello che si è sviluppato in Sud Africa per il boicottaggio, disivestimento e le sanzioni (BDS) ai danni d'Israele fino a che esso rispetti la legislazione internazionale. Questo movimento, di cui l'Irish Congress of Trade Unions (Congresso delle Organizzazioni Sindacali Irlandesi, ndt) e un gran numero di importanti ONG Irlandesi e sindacati e ONG internazionali, sindacati, gruppi religiosi e organizzazioni di agricoltori sono sostenitori attivi, è un fattore chiave dietro alla significativa perdita di reputazione e di quota di mercato dell'Agrexco. Gli uffici di rappresentanza dell'Agrexco in tutta Europa sono stati più volte bloccati e picchettati e la società è stata obiettivo di azioni giudiziarie che hanno ottenuto il loro scopo in Francia. Oltre 20 campagne e organizzazioni di 13 paesi Europei recentemente si sono impegnate ad assumere azioni coordinate a danno dell'Agrexco.[10] Proteste nei supermercati e azioni di sensibilizzazione svolta da ONG e sindacati hanno dissuaso dall'acquisto di prodotti dell'Agrexco, che apparentemente ha portato ai produttori in Israele di segnalare un significativo crollo delle vendite al risvegliio del massacro compiuto su Gaza da parte di Israele nel 2008-09.[11] In effetti, il fatto che parecchi agricoltori stiano abbandonando l'Agrexco, con molta probabilità in conseguenza, almeno parziale, della campagna di boicottaggio su larga scala che ha come obiettivo la società e i suoi marchi, è stato un fattore che ha contribuito alla crisi finanziaria che attualmente sta colpendo la società. Nella qualità di guida Palestinese della campagna contro l'Agrexco, possiamo affermare con assoluta certezza che qualunque società che acquistasse o investisse nell'Agrexco sarà sottoposta ad un trattamento analogo.
Guardiamo con interesse la posizione rilevante che riservate alla responsabilità d'impresa nelle vostre relazioni annuali e nella vostra presenza in rete. Noi confidiamo che il suo impegno a essere un "cittadino responsabile d'impresa" indichi il rispetto della legislazione internazionale e dei principi universali dei diritti umani e dell'uguaglianza. Total Produce deve chiudere immediatamente tutta l'attività connessa all'acquisizione o all'investimento nell'Agrexco se vuole evitare di rendere queste dichiarazioni prive di significato. Non fare questo renderebbe Total Produce legalmente e moralmente complice delle violazioni Israeliane del diritto internazionale e minaccerebbe la nostra lotta nonviolenta per i diritti del popolo Palestinese sanciti dall'ONU.
Dal momento che la vostra sede si trova in un paese che ha grande dimestichezza con l'occupazione coloniale e la discriminazione istituzionalizzata, speriamo sinceramente che Total Produce assumerà una posizione dalla parte della libertà, della giustizia e dell'uguaglianza.
Restiamo in attesa della vostra risposta a questa lettera.
Palestinian BDS National Committee (BNC)
[1] http://www.bdsmovement.net/2010/full-agrexco-boycott-4846, http://www.bdsmovement.net/2011/parc-assures-commitment-4843
[2] http://whoprofits.org/Company%20Info.php?id=584
[3] http://corporateoccupation.wordpress.com/2010/03/23/organic-apartheid-mehola-settlement/ ; http://www.hrw.org/en/reports/2010/12/19/separate-and-unequal-0
[4] http://www.hrw.org/en/reports/2010/12/19/separate-and-unequal-0
[5] http://www.icj-cij.org/docket/files/131/1677.pdf
[6] http://www.russelltribunalonpalestine.com/en/wp-content/uploads/2011/01/RTOP-London-Session-Findings.pdf Tribunale Russell sulla Palestina - Sessione di Londra - Considerazioni conclusive
[7] http://www.bdsmovement.net/2010/bnc-welcomes-landmark-eu-court-ruling-calls-for-intensifying-grassroots-bds-666 Il BNC riconosce la pietra miliare nella sentenza della corte dell'UE e invita all'intensificazione della campagna BDS nella società civile
[8] http://www.theyworkforyou.com/whall/?id=2010-01-27c.313.0
[9] http://corporateoccupation.wordpress.com/2010/03/23/%E2%80%9Cproduce-of-israel%E2%80%9D-britishcompany-found-in-breach-of-labelling-guidelines/ Azienda britannica scoperta in violazione della normativa sull'etichettatura
[10] http://www.bdsmovement.net/2011/european-forum-against-agrexco-declaration-7656 Dichiarazione del Forum Europeo contro l'Agrexco
[11] http://www.waronwant.org/component/content/article/16686
Fonte: Palestinian Boycott National Committee
Traduzione a cura di Stop Agrexco Italia