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Il Soros Fund Management, l’ufficio di famiglia dell'investitore miliardario George Soros, ha venduto la sua partecipazione in SodaStream, il produttore di apparecchi per bevande che trae profitto dall'occupazione israeliana dei territori palestinesi e reso popolare dall’attrice testimonial Scarlett Johansson.

La decisione è arrivata quando un certo numero di grandi investitori internazionali, tra cui il fondo collegato al fondatore di Microsoft Bill Gates, si sono uniti al crescente boicottaggio finanziario di Israele, in mezzo alla pressione apportata dal movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) e di altri gruppi che cercano più diritti per i palestinesi.

SodaStream Giappone ha annunciato la cancellazione del suo evento promozionale “SodaStream in BC426” il 28 Luglio, pochi giorni prima del suo ampiamente pubblicizzato inizio.

In una conferenza stampa da parte SodaStream Giappone il 19 Giugno, è stato annunciato un progetto per l’utilizzo dello spazio esistente "Bakery Cafe 426 Omotesando" dall’1 al 17 Agosto per promuovere il dispositivo casalingo di preparazione di bevande gasate a Omotesando, un quartiere famoso per la cultura giovanile e lo shopping marchi internazionali come Louis Vitton e Gucci.

I 60 palestinesi che sono stati licenziati all'inizio di questo mese dalla fabbrica di SodaStream situata nell'insediamento di Ma'aleh Adumim in Cisgiordania hanno ricevuto un avviso verbale solo prima di essere licenziati in tronco e non hanno avuto alcuna udienza pre-licenziamento, come richiesto dalla legge. Inoltre, gli è stato vietato l'ingresso in fabbrica ancor prima di ricevere la comunicazione scritta sul licenziamento, risultato di una disputa sul cibo fornito dalla società per spezzare il digiuno della durata di tutto il giorno durante il mese del Ramadan.

Secondo i lavoratori palestinesi della fabbrica in Cisgiordania, è stato servito cibo misero e non adatto per la fine della giornata di digiuno; coloro che si sono lamentati sono stati immediatamente licenziati. “Il processo di cessazione [del contratto, ndt] è stato fatto legalmente.”

Mercoledì 2 Luglio è stato particolarmente teso. Il giorno prima ci sono stati i funerali dei tre adolescenti israeliani uccisi, Gilad Shaar, Naftali Fraenkel e Eyal Yifrach. Gang di rivoltosi stavano già vagando per le strade di Gerusalemme e il Ramadan stava entrando nel suo terzo giorno. Erano le 20:00, e i lavoratori del turno notturno alla fabbrica SodaStream a Mishor Adumim (la zona industriale dell’insediamento di  Ma’ale Adumim) stavano dirigendosi verso la sala mensa per il loro primo pasto dopo 16 ore di digiuno.

Mishor Adumim, una delle colonie israeliane in quella parte di Palestina che passa sotto il nome di Cisgiordania (West Bank). La SodaStream, impresa che vanta tra i suoi volti pubblicitari anche quello dell’attrice Scarlett Johansson, ha installato uno dei suoi impianti lì. Il suo amministratore delegato, Daniel Birnbaum, esalta il modello di integrazione di cui la sua impresa è espressione: lavoratori israeliani e palestinesi che insieme producono gasatori, bevande, concentrati, cilindri. Per di più in uno dei così tanto contestati “insediamenti” (“settlement”) israeliani.

Aiutare ad abbattere l'apartheid è uno standard alto con cui confrontarsi, ma il boicottaggio di prodotti può influenzare il comportamento di una società o addirittura le politiche nazionali

Mettere i nostri soldi dietro le nostre convinzioni personali ha contribuito a far cadere il regime di apartheid in Sud Africa. Ma quando ha senso prendere parte ad un boicottaggio di prodotti o di servizi prodotti da una determinata impresa o provenienti da una determinata regione del mondo?

E' una domanda che sembra emergere sempre più spesso, coinvolgendo un numero crescente di prodotti. Anche prima dell'ultima recrudescenza dei combattimenti a Gaza, alcuni amici criticavano duramente altri per l'acquisto di frutta israeliana e il musicista dei Pink Floyd Roger Waters aveva attaccato Scarlett Johansson per essere testimonial pubblicitaria di SodaStream, azienda israeliana che produce i suoi dispositivi di carbonatazione in Cisgiordania [precisamente in una colonia israeliana nei Territori palestinesi occupati, ndt]. (La tempesta di critiche è costata alla Johansson il suo ruolo di ambasciatrice umanitaria per Oxfam.)

WAC-Maan (Workers Advice Center, organizzazione sindacale, ndt.) ha scritto una lettera urgente all'amministratore delegato della SodaStream , il signor Daniel Birnbaum, chiedendo l'immediato ritorno dei dipendenti al loro posto!

La fabbrica SodaStream presso l'insediamento israeliano di Mishor Adumim nella Cisgiordania occupata impiega centinaia di palestinesi. Ai primi di luglio ha licenziato 60 di loro, tutti del turno di notte. I dipendenti hanno detto a WAC-Maan che i licenziamenti sono arrivati in seguito a una discussione di mercoledì 2 luglio, dopo essersi resi conto che la società ha fornito cibo insufficiente per la rottura del digiuno del Ramadan. L'azienda permette solo cibo kosher nei suoi locali, quindi i dipendenti non sono autorizzati a portare il proprio cibo a lavoro. Sessanta sono rimasti affamati dopo 16 ore di digiuno.

I lavoratori del turno di notte hanno avvicinato i rappresentanti del management, dicendo che senza qualcosa da mangiare avrebbero trovato difficoltà a continuare. Aggiungendo che gestire macchine di grandi dimensioni, quando sono affamati e deboli potrebbe essere un rischio per la sicurezza.

L’articolo di seguito è apparso su un sito di notizie finanziarie e dimostra l’impatto che il boicottaggio ha sulla Sodastream

Se le notizie recenti sono da prendere in considerazione, il produttore di gasatori domestici per l’acqua Sodastream International Ltd (NASDAQ:SODA) avrebbe attirato l’interesse di diverse aziende. La tecnologia della società non è solo per il futuro dell'industria delle bevande gassate, ma ha anche il potenziale di aiutare le aziende produttrici di bevande a sopravvivere un giorno in più in un settore sempre più competitivo. Tuttavia, c'è qualcosa che potrebbe tenere alcuni acquirenti lontano da Sodastream.

Le questioni politiche tra Israele e Palestina stanno entrando negli affari della Sodastream, o, almeno, nei possibili accordi tra la società e i grandi investitori.

All'inizio di quest'anno la società è stata messa sotto i riflettori dopo che l'attrice Scarlett Johnson è apparsa in una pubblicità della società al Super Bowl (campionato di football americano, ndt). L'attrice, che è stata ambasciatrice di Oxfam, un'organizzazione di beneficenza che ritiene illegali gli insediamenti israeliani in Cisgiordania, ha innescato una tempesta con la pubblicità di Sodastream e alla fine ha dovuto abbandonare Oxfam per mantenere i legami con Sodastream.

Riportiamo di seguito un nuovo video dentro la fabbrica della Sodastream e il commento straziante di chi l'ha girato. 

Nadim Hamed, uno dei videomaker che hanno lavorato con The Verge per girare il breve documentario The Factory, ha descritto i palestinesi che lavorano presso l'impianto di SodaStream a Ma'ale Adumim come "disperati, semplicemente disperati." Questa disperazione permea l'intero impianto, i ritmi quotidiani della catena di montaggio, gli spostamenti da casa a lavoro, le conversazioni, le pause per fumare e per il pranzo, i modi in cui si parlano e si guardano a vicenda. È una sensazione di essere intrappolati, un sentimento che sono fortunati a lavorare a SodaStream ma allo stesso tempo arrabbiati e sconcertati che il loro lavoro è in un insediamento israeliano in Cisgiordania. "La sopravvivenza vince sull'orgoglio", ha detto Hamed. "Hanno la sensazione di essere sfruttati, ma preferiscono "ingoiare il loro orgoglio che morire di fame."

Fonte: The Verge

Traduzione di BDS Italia

L’articolo di seguito è apparso su un noto sito di consigli sugli investimenti e dimostra l’impatto che il boicottaggio ha avuto sulla Sodastream

Dopo che un quotidiano israeliano ha riportato la notizia che SodaStream International stava considerando una partnership con una grande azienda di bevande, le quote delle azioni sono salite dell'8% mentre crescevano le ipotesi su chi potesse essere il pretendente. Anche se sembra inevitabile che qualcuno voglia unirsi alla società, visto che è il leader nel mercato dei gasatori per l’acqua, SodaStream viene con un bagaglio di problemi che altre partnership simili, come Keurig Green Mountain e Coca- Cola, non hanno mai dovuto contemplare, quindi non sono certo che il fulmine stia per colpire una seconda volta.

Indipendentemente dal fatto se pensiate che le critiche siano valide o meno, le operazioni di Sodastream in un insediamento israeliano in Palestina sono una pietra di paragone per le polemiche. L’apparizione dell'attrice Scarlett Johansson in una pubblicità durante il Super Bowl (campionato di football americano, ndt) per il gasatore di acqua fai da te ha scatenato un putiferio all'inizio di quest'anno e ha portato la Johansson a dimettersi da una grande organizzazione impegnata contro la povertà, che ha criticato la sua promozione dei prodotti Sodastream.