LA CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO, DISINVESTIMENTO E SANZIONI
Dal 2005 la società civile palestinese ha formulato una proposta unitaria ai movimenti internazionali di solidarietà: individuare modalità di boicottaggio di prodotti israeliani, disinvestimento da attività commerciali in Israele, sanzioni sullo Stato di Israele, boicottaggio accademico o culturale degli israeliani che non prendono posizione contro l'occupazione e l'Apartheid. Tutte queste richieste sono state formulate coerentemente nella campagna BDS (www.bdsmovement.org). Il movimento di BDS ha già collezionato molti successi (es. contro le compagnie Veolia, Africa-Israel, Motorola…) ed ha trovato adesioni in organizzazioni della società civile, accademiche, sindacali e governative di tutto il mondo, Israele inclusa. Tutti i principali sindacati degli stessi lavoratori palestinesi, spesso usati come forza lavoro nelle società e piantagioni israeliane, sono tra i promotori della campagna di BDS.
LE COLTIVAZIONI DELL’APARTHEID E LA CARMEL-AGREXCO
In diversi paesi Europei si sta consolidando una campagna di boicottaggio contro la Agrexco Ltd; la principale società di esportazione di prodotti agricoli israeliani, per metà di proprietà dello Stato. Con il marchio “Carmel” commercializza il 70% di tutta la frutta e verdura prodotta dalle colonie israeliane nei Territori Occupati, tra cui quelle della Valle del Giordano. In questa Valle, che rappresenta un terzo della Cisgiordania, la colonizzazione israeliana controlla in modo diretto il 95% della terra palestinese (Area C, secondo gli Accordi di Oslo), con basi militari, 30 colonie illegali e immense piantagioni israeliane. Ai Palestinesi della Valle non è consentito costruire o ristrutturare le proprie case, scavare pozzi o trasportare liberamente i loro pochi prodotti agricoli ai mercati. Mentre i loro ortaggi marciscono ai posti di blocco, quelli delle colonie vengono speditamente esportati in Europa attraverso la “Carmel-Agrexco”, e senza pagare le dovute tasse doganali, come affermato dalla recente sentenza della Corte di giustizia europea. L’80% dei prodotti della Carmel viene esportato in Europa, attraverso la Francia, la Spagna e dalla scorsa estate anche attraverso l’Italia, al porto di Vado Ligure (Savona). Dal 2009 L’Italia è dunque diventata un collegamento essenziale per distribuire i prodotti agricoli delle colonie israeliane in tutta l’Europa del sud. Pompelmi, avocado, melograni, mango, datteri e altri prodotti con il marchio Carmel sono venduti in tutti i principali supermercati italiani.
COALIZIONE STOP-AGREXCO ITALIA
La Carmel-Agrexco è diventata uno dei principali target del movimento internazionale per il boicottaggio dei prodotti israeliani. A Ottobre di quest’anno a Pisa, durante una conferenza
italiana sul BDS, si è venuta a creare una coalizione italiana per il boicottaggio della Carmel-Agrexco che vede già coinvolte realtà a Savona, Pisa, Milano, Torino, Marche e Roma.
L’obbiettivo della coalizione è di opporsi alla vendita dei prodotti Agrexco nei supermercati italiani e all’utilizzo dei porti italiani come attracco della navi Carmel in Europa.
Volantino sulla Carmel a cura del Comitato Stop Agrexco Roma
Scarica il volantino: volantino-carmel.pdf