Il governo olandese ha respinto le richieste di cessare il finanziamento delle organizzazioni che sostengono il boicottaggio di Israele.

Nel giugno di quest'anno, NGO Monitor - una lobby con stretti legami con le istituzioni politiche e militari israeliane - ha affermato di aver segnato una vittoria significativa nei Paesi Bassi.

NGO Monitor si riferiva ad una decisione presa dal parlamento olandese per cui sarebbe stata intrapresa una revisione degli aiuti del paese verso le organizzazioni che sostengono il movimento, a guida palestinese, per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS). Secondo NGO Monitor, il voto del Parlamento era il risultato delle istruzioni che la lobby aveva fornito sul come attivisti "radicali" venissero ingaggiati nella "demonizzazione" di Israele.

Il governo dell'Aia ha ora messo in chiaro, tuttavia, che non escluderà i sostenitori del BDS dagli aiuti.

Bert Koenders e Lilian Ploumen, i ministri degli Affari esteri e degli Aiuti allo sviluppo, hanno dichiarato congiuntamente che una tale azione non sarebbe stata favorevole a garantire "relazioni sane tra il governo e la società civile".

Le loro osservazioni sono state rese note in risposta a richieste da parte di una commissione del parlamento olandese che ha studiato quale azione avrebbe dovuto essere presa dopo il voto di giugno. Quel voto non era legalmente vincolante.

Discriminazione?

I due ministri hanno inoltre respinto le richieste che le attività del BDS venissero punite per il fatto che producano una "discriminazione" contro Israele.

Secondo i due ministri, "i diritti umani, tra cui il divieto di discriminazione, hanno lo scopo di proteggere in modo esplicito gli individui [e] gruppi di individui". Tale protezione, hanno aggiunto, non si applica agli stati.

"Sulla base della libertà di parola - hanno aggiunto - è permesso invitare un governo a stabilire sanzioni contro un altro paese".

L'Olanda è stata a lungo percepita da Israele come un alleato ed è improbabile che la dichiarazione dei due ministri modifichi tale percezione. Nonostante la volontà dei ministri di difendere il diritto di sostenere il boicottaggio, i Paesi Bassi condividono l'obiettivo di tutti i governi dell'UE che desiderano incrementare il commercio con Israele.

Tuttavia, la risposta da parte di Koenders e Ploumen sembra segnare un allontanamento da quella resa dai precedenti governi olandesi.

Uri Rosenthal, ministro degli Affari esteri olandese dal 2010 al 2012, ha fatto dichiarazioni contrarie alla concessione di fondi pubblici alle organizzazioni che difendevano i diritti dei Palestinesi. Rosenthal ha promesso al CIDI, una lobby israeliana, che "si interverrà nel caso in cui delle organizzazioni agiscano contro la politica olandese."

Nonostante questo impegno, i Paesi Bassi hanno continuato a ricevere delle denunce da parte della lobby israeliana. NGO Monitor si è concentrata in particolare sul sostegno finanziario olandese al Human Rights and International Humanitarian Law Secretariat (Segretariato per i Diritti dell'Uomo e per le Leggi Umanitarie Internazionali). Con sede nella città cisgiordana di al-Bireh, il segretariato offre sovvenzioni a gruppi per i diritti umani palestinesi, alcuni dei quali sostengono il BDS.

I Paesi Bassi hanno una lunga tradizione di aiuto ai gruppi che svolgono campagne contro l'oppressione e la povertà. È uno dei sei governi in tutto il mondo a superare il target internazionale di oltre il 0,7 per cento del reddito nazionale lordo da destinare agli aiuti allo sviluppo.

Le ultime rassicurazioni indicano che gruppi per i diritti palestinesi continueranno a ricevere aiuti da parte del governo olandese.

Fonte: Electronic Intifada

Traduzione di BDS Italia