Un tribunale francese ha battuto un colpo a favore della libertà di parola nel momento in cui ha ribaltato il divieto posto dal governo a un convegno sulla tutela degli individui che affrontano un processo per il loro impegno attivo in solidarietà con la Palestina.
La decisione arriva mentre i governi e le organizzazioni di tutto il mondo stanno dimostrando sempre più la volontà di difendere la legittimità del movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) a sostegno dei diritti dei Palestinesi.
Il 26 maggio, l'ufficio del sindaco nella città meridionale di Tolosa ha vietato l'incontro, in programma per il Martedì sera presso una struttura pubblica, con Mohammed Khatib del Samidoun, Rete di Solidarietà per i Prigionieri Palestinesi, e con lo scrittore Eric Hazan.
L'incontro era promosso dal Comitato di Sostegno per gli Incriminati del BDS di Tolosa, una coalizione di decine di gruppi che appoggiano quattro attivisti sotto processo il mese prossimo per aver distribuito volantini che chiedono il boicottaggio delle merci israeliane.
Ma il Lunedì, il tribunale amministrativo di Tolosa ha annullato il divieto del sindaco e ha ordinato alla città di fornire uno spazio per consentire che la riunione avesse luogo.
La Corte ha stabilito che il divieto del convegno da parte del sindaco fosse «una violazione grave e manifestamente illegale della libertà fondamentale di riunione", in sintonia con BDS Francia e Association France Palestine Solidarité.
Una foto pubblicata sulla pagina Facebook del Comitato di Sostegno per gli Incriminati del BDS di Tolosa mostra che l'incontro ha avuto luogo, come previsto, il 31 maggio.
"Società democratica"
Gruppi di attivisti hanno celebrato quella che hanno ritenuto una vittoria significativa, alla luce della repressione draconiana in Francia sugli interventi a sostegno dei diritti dei Palestinesi e del movimento BDS.
Nel mese di marzo, il consiglio comunale di Tolosa ha votato a larga maggioranza per la condanna del BDS e per il rifiuto di fornire le strutture pubbliche per "eventi che hanno lo scopo di promuovere il boicottaggio di Israele."
La misura sembra essere parte dell'ondata di normative volte ad annientare il movimento BDS approvate o introdotte nelle legislature in Europa e Nord America dietro sollecitazione di Israele.
La lettera del sindaco che vietava la riunione di Martedì citava una decisione dell' ottobre 2015 della Corte di Cassazione, la più alta corte d'appello penale di Francia, che aveva confermato la condanna di una dozzina di attivisti di Palestine Solidarity per aver invitato pubblicamente al boicottaggio delle merci israeliane.
Quella sentenza ha anche reso la Francia, oltre a Israele, l'unico paese a punire gli appelli a non acquistare prodotti israeliani.
Ma il principale gruppo sulle libertà civili di Francia, Ligue des Droits de l'Homme, ha osservato che la decisione di ottobre è attualmente in fase di ricorso presso la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
Il gruppo ha detto che l'appello sostiene che "gli inviti al boicottaggio erano rivolti a prodotti e non a persone, 'e che (tali inviti, n.d.t.) fanno parte di una critica nonviolenta della politica di uno Stato e rientrano nel quadro di un dibattito libero e democratico che è al centro del concetto di società democratica.' "
La Ligue des Droits de l'Homme ha chiesto l'assoluzione di tutti gli attivisti BDS e la fine di una politica di governo volta a perseguirli per l'esercizio dei loro diritti democratici.
Questa dichiarazione giunge mentre centinaia di organizzazioni in Europa, inclusi i sindacati che rappresentano milioni di lavoratori, stanno pubblicamente rifiutando il tentativo appoggiato da Israele volto a reprimere l'attivismo in tema di solidarietà con la Palestina.
L'ultima organizzazione a farlo è la FIDH, Movimento Mondiale per i Diritti Umani, il cui consiglio internazionale ha "formalmente riconosciuto e ribadito" il diritto degli individui di tutto il mondo a partecipare al movimento BDS per protestare contro "le politiche israeliane di vecchia data di occupazione illegale e discriminazione dei Palestinesi".
Fondata nel 1922, la FIDH è una federazione di 178 organizzazioni per i diritti umani che operano in 120 paesi per sostenere la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
In controtendenza
Negli ultimi mesi, tre governi dell'UE, Svezia, Paesi Bassi e Irlanda, hanno pubblicamente riconosciuto la legittimità del movimento BDS e difeso il sostegno del boicottaggio sulla base della libertà di parola.
All'inizio di questo mese il parlamento dell'Ontario ha ampiamente sconfitto una legge anti-BDS che le organizzazioni (a sostegno, n.d.t.) delle libertà civili avevano avvertito avrebbe avuto un impatto disastroso sui diritti democratici delle persone nella provincia più popolosa del Canada.
Ma la Francia, che si è professata campione della libertà di parola sotto la bandiera "Je Suis Charlie," sembra dirigersi verso la direzione opposta.
Il primo ministro Manuel Valls ha utilizzato la scorsa settimana una visita in Israele come un'opportunità per rinnovare le sue diffamazioni contro il movimento BDS.
Parlando all'Università di Tel Aviv, Valls ha affermato come dietro il movimento BDS ci sia "l'odio degli Ebrei nel suo complesso".
Altra evoluzione potenzialmente significativa, la CRIF, potente lobby israeliana in Francia, ha eletto un nuovo leader.
Francis Kalifat, nato nell'Algeria occupata dalla Francia, succederà a Roger Cukierman per diventare il primo presidente non-Ashkenazi dell'organizzazione.
Secondo il quotidiano Le Figaro, Kalifat è un ex attivista all’interno di Betar, "il movimento giovanile sionista di destra, a volte definito estremista, che sostiene l'auto-difesa, e che non esita a fare a pugni per strada."
Il nuovo presidente della CRIF ha annunciato che la sua priorità sarebbe quella di ottenere rapidamente "in maniera chiara il divieto in Francia del movimento BDS."
Questi sono segnali che (indicano che, n.d.t.) il governo francese e i suoi alleati sono determinati a persistere nelle loro politiche repressive.
Ma come spesso capita, la repressione si sta ritorcendo contro dal momento che la società civile francese ed europea difende il diritto di sostenere il boicottaggio di Israele e delle istituzioni complici del suo regime di occupazione, colonizzazione e di apartheid.
Fonte: Electronic Intifada
Traduzione di BDS Italia