di Haidar Eid

I leader israeliani, dalla destra all'estrema destra, con il loro appello estremista contro il movimento BDS, hanno reso assolutamente chiaro che sono molto seri riguardo al porre fine al movimento prima che raggiunga i suoi obbiettivi, vale a dire libertà, giustizia e uguaglianza. Hanno definito il movimento BDS una "minaccia strategica" al sistema israeliano di occupazione, colonizzazione e apartheid adottato e messo in atto dal sistema di potere sionista al governo. Alla conferenza "Stop BDS" di Yediot Ahronot  [quotidiano israeliano di destra. Ndtr.], un ministro dopo l'altro e un leader dopo l'altro, hanno utilizzato una retorica incendiaria che deve essere piuttosto familiare agli attivisti del movimento contro l'apartheid in Sud Africa, molti dei quali devono aver provato una sensazione di déja vu ascoltando l'invettiva.

Il ministro degli Interni Aryeh Deri ha chiesto l'espulsione dei leader del BDS perché "non potete porgere l'altra guancia a chi ci colpisce."

Tuttavia la minaccia più seria è venuta dal ministro dell'Intelligence, Israel Katz, che ha utilizzato un linguaggio volutamente ambiguo per inviare un messaggio terrorista agli attivisti palestinesi e internazionali del BDS: "E' meglio che blocchiate il BDS o noi faremo ricorso all'assassinio civile!" Ha poi continuato a spiegare a cosa si riferisse:

"L’obbiettivo è smascherare gli attori, la gente, il sistema, i meccanismi e i loro rapporti con le organizzazioni che hanno già varcato la soglia delle attività militari e terroristiche. E una volta per tutte, attraverso questa denuncia, sapere come agire contro di loro, come isolarli, anche per trasferire l'informazione agli agenti dell'intelligence, ed altri agenti, in tutto il mondo. Dobbiamo capire che è in corso una battaglia. Si nasconde sotto molte coperture."

Non è certo una notizia! Ma cosa significa per quelli come noi, attivisti del BDS in Palestina?

Per quanto mi riguarda, io vivo nella Gaza assediata. Ho assistito a tre grandi massacri, perpetrati dall'Israele dell'apartheid, ho quasi perso la vita in più di un'occasione, perduto compagni, colleghi, parenti e studenti a me molto cari. Ho vissuto attraverso un indescrivibile e continuo trauma, e visto un orrore che non si può raccontare. Mi è stato impedito di partecipare ai funerali dei miei genitori, sono stato privato per più di 16 anni della possibilità di vedere mia sorella e i miei nipoti che vivono a Betlemme, a un'ora di macchina, e dal 2006 vivo senza fonti sicure di elettricità e di acqua potabile. Ho visto i bambini della famiglia Baker massacrati in pieno giorno sulla spiaggia di Gaza, letto con angoscia i nomi di 66 famiglie che sono state totalmente annientate dalle armi israeliane e cancellate dall'anagrafe. Ho dovuto coscientemente lottare contro la possibilità di diventare solo un numero nell'ultimo reportage della CNN, della BBC o di Sky News! 2200 persone, compresi 551 bambini, non sono stati altrettanto fortunati nel 2014! Né altri 1200, compresi 443 bambini, nel 2009, o 200 nel 2012! La macchina da guerra israeliana e la cospirazione del silenzio internazionale si sono prese le loro vite.

E ora mi viene detto che, poiché chiedo in modo non-violento che Israele se ne assuma la responsabilità, che è ciò che fa il BDS, e nonostante l’incapacità della cosiddetta comunità internazionale di considerare l'Israele dell'apartheid responsabile di crimini di guerra e contro l'umanità, i miei compagni ed io saremo fatti oggetto di "assassinio civile", a meno che non ce ne stiamo tranquilli e diventiamo "bravi ragazzi e ragazze nativi" - gli "Zio Tom" dello Stato di Israele.

Quindi, cosa abbiamo fatto per spingere i dirigenti di destra ed estrema destra di Israele fin sull'orlo della pazzia?! Dopo tutto quello che abbiamo passato dal 1948 fino ad oggi, l'Israele dell'apartheid pensa veramente che cambieremo idea? Forse le icone dei movimenti anti-apartheid ed anti-coloniali hanno mostrato un qualche segno di debolezza di fronte a simili minacce? Milioni di sudafricani, di afro-americani e di indiani hanno forse interrotto la loro lotta contro l'apartheid, l'ingiustizia e il colonialismo di fronte a simili minacce? Non lo hanno fatto, ed i nomi di leader come il Mahatma Gandhi, Nelson Mandela, Steve Biko, Martin Luther King, Rosa Parks sono solo alcuni tra quelli che continuano a vivere oggi. Gandhi ci ha detto: "Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, alla fine vinci tu." E a giudicare dai risultati del movimento BDS negli ultimi 10 anni, possiamo dire che stiamo vincendo. Mandela ha ricordato a tutti noi che "la libertà del Sud Africa è incompleta senza la libertà dei palestinesi." Avrebbe potuto essere arrestato, se non assassinato, per aver detto qualcosa del genere oggi in Israele!

Non posso dimenticare Steve Biko, fondatore del "Movimento della Coscienza Nera". I suoi assassini razzisti sono oggi nella pattumiera della storia; altrettanto vale per Ariel Sharon, Menachem Begin, Yitzhak Shamir, persino Yitzhak Rabin e Moshe Dayan, e presto ci finiranno tutti quei ministri israeliani e leader dell'opposizione che considerano la richiesta di libertà ed uguaglianza una "minaccia esistenziale!"

La vera tragedia della Palestina dopo Oslo non è che la maggioranza dei palestinesi non abbia detto se volesse o meno questa nuova "autonomia amministrativa"; è piuttosto che non ci sono mai stati dati i mezzi per negoziare la nostra nuova realtà. Non è ormai evidente in modo lampante che l'Israele dell'apartheid ha firmato gli accordi di Oslo e ci ha concesso una "limitata autonomia" solo perché ciò costa meno a Tel Aviv?!

Qui si arriva all'importanza del movimento BDS in quanto rappresenta l'espressione della nostra determinazione a sviluppare la nostra voce, una nuova visione della libertà dall'occupazione e il nostro desiderio di realizzare la giustizia e l'uguaglianza. In altre parole, il BDS è guidato dal nostro desiderio di decolonizzare e "liberare da Oslo" le nostre menti nella nostra lotta per costruire un'emancipata soggettività di liberazione palestinese, lontano dall'apparenza allucinatoria dell' "indipendenza".

Sostenere che la lotta per l'uguaglianza e la giustizia è antisemita non è diverso dal dire che Mandela era razzista e che Gandhi era violento! Le nostre scelte, come militanti del BDS, sono limitate: o seguiamo le orme di Biko, Mandela, Gandhi, Parks, King, o passiamo dall'altra parte e prendiamo come modelli di riferimento gli infami dirigenti dei bantustan [zone sotto controllo amministrativo nero nel Sudafrica dell'apartheid. Ndtr.] come i Mangopes e i Buthelezi [famosi leader di bantustan. Ndtr.] di questo mondo.

Noi abbiamo scelto la prima opzione perché è l'unica scelta che ci porterà a una Palestina libera, con pace e giustizia per tutti i suoi abitanti.

Fonte: Mondoweiss

Traduzione di BDS Italia