Escludere dagli appalti le aziende che violano diritti umani e diritto internazionale.
Aziende coinvolte in violazioni di diritti umani e diritto internazionale non devono trarre profitti dagli appalti pubblici.
Mentre il Comune di Bologna conferma il suo impegno per l’adozione di procedure per appalti etici, emergono già, nei consorzi che hanno vinto appalti pubblici con questa amministrazione, i nomi di alcune imprese coinvolte in violazioni di diritti umani e diritto internazionale.
Una di queste è il gruppo industriale francese Alstom, che opera nel settore della costruzione di treni e infrastrutture ferroviarie, attualmente impegnato nella costruzione delle linee del tram a Bologna.
Alstom Ferroviaria S.p.A. e Alstom Transport S.A. infatti fanno parte del raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) che si è aggiudicato l’appalto per la Linea Rossa (Borgo Panigale-Fiera Michelino-Facoltà di Agraria), con C.M.B. Società Cooperativa (capofila) e Pavimental S.p.A. Allo stesso raggruppamento di imprese è stata affidata la realizzazione della Linea Verde (Via dei Mille-Corticella).
Alstom S.A. è inclusa dal 2020 nel database delle Nazioni Unite, la lista nera che elenca 112 imprese convolte in attività economiche nelle colonie israeliane nei Territori Palestinesi Occupati, illegali ai sensi del diritto internazionale. Nello specifico, l’azienda è inclusa in quanto società madre di Bombardier Transportation Israel Ltd., acquistata nel 2021, ed è coinvolta in relazione a due categorie di attività illegali evidenziate nel database: “la fornitura di servizi e utenze a sostegno del mantenimento e dell'esistenza di insediamenti, compresi i trasporti”, e “l’utilizzo di risorse naturali, in particolare acqua e terra, a fini commerciali”.
Secondo il rapporto di Don’t Buy into Occupation (DBIO), una coalizione di 25 organizzazioni della società civile di Belgio, Francia, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia, Palestina, Spagna e Regno Unito, Alstom è coinvolta nella Jerusalem Light Rail (JLR), che collega le colonie illegali nella parte orientale occupata di Gerusalemme con la parte occidentale della città. Nel 2019, Alstom si era ritirata da una gara d'appalto dopo una significativa pressione da parte della società civile. Tuttavia, nel luglio 2021, Alstom è entrata a far parte di uno dei consorzi selezionati per partecipare alla gara d'appalto delle linee Blu e Viola per la Jerusalem Light Rail, che collegheranno le colonie illegali nel sud e nel nord della città, insieme a imprese israeliane incluse nella lista nera delle Nazioni Unite, come Electra Group Ltd. (nota anche per l’accordo di franchising con il gruppo francese della grande distribuzione Carrefour che ha aperto supermercati nelle colonie e offerto pacchi alimentari ai soldati dell’IDF impegnati nel genocidio a Gaza).
Inoltre, attraverso Bombardier Transportation Israel Ltd., sta collaborando con Israel Railways al collegamento ferroviario tra Tel Aviv e Gerusalemme. Il treno attraversa la linea verde nella Cisgiordania occupata in due aree, utilizza illegalmente terreni palestinesi pubblici e privati nei territori occupati per un progetto di trasporto israeliano a beneficio esclusivo dei cittadini israeliani.
Alstom ha diversi altri contratti in Israele. Tra questi la costruzione delle linee di metropolitana leggera Haifa - Nazareth e Linea Verde di Tel Aviv, sempre in consorzio con Electra Group Ltd.
Naturalmente, con l’ipocrisia che contraddistingue la maggior parte delle imprese, Alstom nel suo Codice Etico afferma di rispettare i Principi Guida delle Nazioni Unite in materia di imprese e diritti umani e la legislazione internazionale sui diritti umani.
Il caso di Alstom è un esempio di come, in assenza di politiche etiche di appalto e di impegno a rispettarle, aziende notoriamente coinvolte in violazioni di diritti umani e diritto internazionale possano impunemente trarre profitto da appalti pubblici, finanziati dalle tasse dei cittadini.
Sicuramente Alstom non è l’unica impresa con questo background ad avere appalti con amministrazioni pubbliche, come il Comune di Bologna o la Regione Emilia-Romagna. Per questo è urgente che Comune e Regione introducano misure adeguate per l’attuazione dell’ordine del giorno votato dal Consiglio Comunale il 22 aprile e della risoluzione approvata dall’Assemblea Legislativa Regionale l’11 giugno.
In attesa che tali misure siano attivate al più presto per gli appalti futuri, Comune e Regione dovrebbero prendere in considerazione azioni per interrompere i contratti in essere con aziende che risultassero coinvolte nelle violazioni di diritti umani e diritto internazionale.
Da parte nostra, continueremo a denunciare i crimini e le complicità di queste aziende e a chiedere che vengano escluse dagli appalti.
BDS Italia