LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Sig. António Guterres
Segretario Generale delle Nazioni Unite

Ufficio del Segretario Generale


Signor Volker Türk
Alto Commissario per i Diritti Umani
Ufficio dell'Alto Commissario per i Diritti Umani


Sig. Václav Bálek

Presidente

Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite


Oggetto: Relatore speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi
occupati Attacchi all’Avv. Francesca Albanese


27 aprile 2023

Vostre Eccellenze,
Vi scriviamo a titolo personale, in quanto siamo stati gli ultimi tre relatori speciali delle Nazioni Unite per la situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967. In quel ruolo abbiamo ottemperato al mandato a noi affidato informando con regolarità sulla tendenza deprimente e continua al deterioramento dei diritti umani nei territori palestinesi occupati (TPO). John Dugard, (Sud Africa) ha prestato servizio dal 2001 al 2008. Richard Falk (Stati Uniti d'America) ha prestato servizio dal 2008 al 2014. E Michael Lynk, canadese ha prestato servizio dal 2016 al 2022.

Durante i nostri rispettivi mandati, siamo stati tutti oggetto di incessanti e taglienti attacchi, in gran parte malevoli e denigratori sul piano personale, per nessun altro motivo se non per il fatto che ognuno di noi ha criticato Israele per le sue ben documentate violazioni del diritto internazionale nella condotta dei suoi 55 anni di occupazione della Palestina. Tutti noi accettiamo critiche e rimproveri se ci arrivano quando siamo in servizio in un ruolo pubblico. Ciò è particolarmente vero quando si difendono i diritti umani. Tuttavia, vi è un limite quando la critica è calunniosa, quando implica principalmente attacchi personali, quando la rappresentazione delle nostre segnalazioni è deliberatamente errata quando il suo intento non è quello di affrontare in modo costruttivo la qualità della nostra segnalazione, ma di sviare l'attenzione dalle violazioni reali dallo Stato che viola i diritti.

Con grande rammarico, stiamo assistendo alle stesse modalità distruttive di attacco dirette contro chi ci ha succeduto, l’Avv. Francesca Albanese (Italia), ma con ancora maggiore ferocia e meschinità. È arrivata in questa posizione un anno fa dopo un'esperienza vissuta in Israele e Palestina, con unesperienza professionale di ex funzionaria delle Nazioni Unite, avvocato e autrice di grande talento e voce di spicco e rispettata nella comunità internazionale dei diritti umani. Nel suo primo anno di mandato, l’Avv. Albanese si è comportata in modo eccezionale, utilizzando le sue capacità di comunicatrice pubblica di talento e di sagace analista dei diritti umani per aumentare la consapevolezza globale sulla terribile situazione nella Palestina occupata. Gli attacchi contro di lei da parte di organizzazioni e soggetti che hanno difeso a lungo l'occupazione israeliana non solo sminuiscono personalmente l’Avv. Albanese, ma, cosa più importante, sono anche un tentativo di sminuire ed eliminare il suo particolare mandato sui diritti umani, e sono chiaramente intesi a distogliere l'attenzione dalla portata sostanziale dei suoi scrupolosi e illuminanti resoconti.

Va tenuto presente che l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha più volte affermato che la comunità internazionale ha una responsabilità permanente nei confronti della questione palestinese, fino a quando tale questione non sarà risolta in modo soddisfacente in tutti i suoi aspetti. 1(1) Ciò deve anche significare che quegli ufficiali delle Nazioni Unite e titolari di mandati, che sono impegnati con la questione della Palestina e che lavorano all'interno del quadro consolidato del diritto internazionale e delle risoluzioni delle Nazioni Unite sulla Palestina, devono essere difesi da attacchi malevoli che non solo denigrano la persona, ma che cercano anche
di minare la legittimità stessa del lavoro delle Nazioni Unite su questo tema.
Un aspetto essenziale di questo modello di critica malevola dell’Avv. Albanese è evitare di rispondere alla sua analisi e alla sua documentazione sulle violazioni israeliane dei fondamentali diritti umani dei palestinesi che vivono sotto un'occupazione prolungata. L'intento è di spostare la conversazione all'interno delle Nazioni Unite e di altri ambienti dai messaggi contenuti nei rapporti all’autrice dei rapporti: questa è una modalità irresponsabile di risposta alle critiche che non deve avere luogo, in modo da salvaguardare il ruolo importante di questo mandato.
Durante i nostri rispettivi mandati come relatori speciali delle Nazioni Unite per i diritti umani nei TPO, la leadership delle Nazioni Unite non ha fatto abbastanza per denunciare gli incessanti attacchi contro di noi, mentre stavamo coscienziosamente adempiendo al mandato del Consiglio dei diritti umani. Il silenzio della leadership delle Nazioni Unite di fronte a questi attacchi ha solo incoraggiato quelle organizzazioni e quegli individui a continuare con questo comportamento e a cercare di gettare fango sul mandato in ogni occasione disponibile.
Sebbene siamo tutti molto orgogliosi dei nostri rispettivi contributi nell'adempimento del mandato e nell'assicurare che la questione della Palestina resti una questione urgente da risolvere per la comunità internazionale, il nostro lavoro sarebbe stato ancora più efficace se la leadership dell'ONU dell'epoca avesse fornito il necessario sostegno pubblico che abbiamo richiesto contro questi attacchi.
Di conseguenza, esortiamo ciascuno di voi a intraprendere attivamente ogni ragionevole passo in qualità di leader delle Nazioni Unite per garantire che l’Avv. Albanese sia difesa pubblicamente contro le calunnie e le false dichiarazioni. In questo modo si proteggerà la reputazione e l'efficacia di una straordinaria sostenitrice dei diritti umani. E si potrà garantire che il mandato in futuro attragga candidati di alta qualità, che saranno in qualche modo meno scoraggiati dalle persistenti calunnie scagliate contro di loro da parte di ONG e altri diffamatori. Ciò rafforzerà il ruolo indispensabile delle Nazioni Unite nella ricerca di una giusta soluzione alla questione della
Palestina. E così facendo si proteggerà l'efficacia del sistema dei diritti umani delle Nazioni Unite nel garantire che la difesa impavida e responsabile, che è parte integrante delle procedure speciali delle Nazioni Unite, rimanga al centro del suo lavoro.

Sinceramente vostri,

John Dugard       Richard Falk        Michael Lynk
1(1) Molto recentemente dichiarato nella Risoluzione del UNGA 77/22 (30 novembre 2022).
La lettera originale e firmata si trova su twitter: https://t.co/LZkX8JdXak