Oltre 100 partiti politici, sindacati, organizzazioni per i diritti umani e gruppi della società civile europei hanno inviato una lettera a Josep Borrell, l'alto rappresentante dell'UE per gli affari esteri, esprimendo la loro grave preoccupazione per la decisione di Israele di etichettare sei ONG palestinesi per i diritti umani come "entità terroristiche."
Bruxelles, 25 novembre 2021
Gentile Alto Rappresentante,
Come organizzazioni della società civile europea, vorremmo allertarla sulla gravissima situazione creata dalla criminalizzazione da parte Stato di Israele contro sei delle più importanti e riconosciute organizzazioni palestinesi per i diritti umani: Addameer (che sostiene i diritti dei prigionieri politici palestinesi), Al-Haq (membro della Federazione Internazionale per i Diritti Umani), DCI-P Defense for Children International – Palestine (che promuove e difende i diritti dei bambini palestinesi), UAWC (Unione dei comitati del lavoratori agricoli), UPWC (Unione dei comitati delle donne palestinesi) e Bisan (Centro per la ricerca e lo sviluppo).
Dopo che sono state dichiarate “organizzazioni terroristiche” il 22 ottobre, e con la successiva ordinanza militare di interdizione del 7 novembre, sono in grave pericolo: i loro locali possono essere invasi o chiusi, le loro attrezzature confiscate, i loro dirigenti e personale arrestati ed il loro finanziamento potrebbe essere in pericolo. I servizi di protezione che forniscono alla popolazione palestinese, così come la loro capacità di informare gli organismi internazionali sulle violazioni dei diritti umani in Palestina, sono messi a repentaglio da questa decisione. L'Unione europea deve restare fedele ai propri valori e deve proteggerle.
La dichiarazione del portavoce del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE) del 22 ottobre, non era commisurata alla gravità di queste minacce. Affermando di "prendere sul serio" le affermazioni delle autorità israeliane e chiedendo loro "chiarimenti", essa dà peso ad accuse contro partners che l'Unione Europea conosce perfettamente da anni, e legittima l'idea che lo Stato di Israele avrebbe un motivo legittimo per porre questa questione.
Questo è doppiamente errato: in primo luogo perché queste organizzazioni sono soggette alla legge palestinese e lo Stato di Israele non ha alcun diritto di interferire nei loro affari, e in secondo luogo perché i leader israeliani che le accusano sono gli stessi che potrebbero essere implicati nei procedimenti della Corte Penale Internazionale, che a loro volta potrebbero essere basati sulle informazioni e sui fascicoli di indagine forniti da queste ONG.
Le chiediamo quindi prima di tutto una dichiarazione pubblica molto più chiara su questo tema. In particolare, le chiediamo di:
- respingere chiaramente le accuse israeliane e mettere in dubbio la loro legittimità;
- rinnovare pubblicamente la sua fiducia in queste organizzazioni per i diritti umani, che stanno svolgendo un lavoro straordinario ed indispensabile sul campo;
- chiedere formalmente al governo israeliano di annullare la sua decisione di designarle come organizzazioni terroristiche e di successivamente metterle al bando;
- informare tutti i donatori e gli intermediari finanziari della ricusazione delle decisioni prese dallo Stato di Israele e della sua fiducia nelle ONG in questione;
- ricevere ufficialmente, al suo livello, i leader di queste ONG e assicurare loro il suo pieno sostegno,
- sostenere pubblicamente e finanziariamente l'azione della Corte Penale Internazionale, compreso il caso della Palestina.
Al di là di questa indispensabile presa di posizione, è necessario agire.
Il primo ed immediato atto che può compiere, insieme alla Commissione europea di cui è Vicepresidente, riguarda l'accordo per includere Israele nel programma di ricerca e sviluppo di Horizon Europe. Mentre si può immaginare che anche il semplice rispetto delle linee guida del luglio 2013 non sia stato approvato da Israele in buona fede, la Commissione probabilmente ha voluto compiere un "gesto positivo" nei confronti di Israele dichiarando il 18 ottobre la conclusione dei negoziati. Conosciamo gli eventi successivi: quattro giorni dopo, lo Stato di Israele ha lanciato l'offensiva più grave della storia contro le organizzazioni palestinesi per i diritti umani. E pochi giorni dopo, il 30 ottobre, l'ambasciatore israeliano ha stracciato il rapporto del Comitato per i diritti umani dell'ONU alle Nazioni Unite.
In tale contesto, la firma di questo accordo, prevista per il 9 dicembre, sarebbe una vergogna per l'Europa.
Le chiediamo, signor Alto Rappresentante, di adottare le misure necessarie per sospendere la firma di questo accordo. Questa è una semplice misura di decenza. Oltre a ciò, se lo Stato di Israele persiste nella sua posizione, dovranno essere prese misure più vincolanti.
Distinti saluti
Firmatari
- European Coordination of Committees and Association for Palestine (ECCP) – Europe
- Fédération internationale pour les droits humains – FIDH
- Trócaire – Ireland
- Sinn Féin – Ireland
- Europe Écologie Les Verts – France
- Confédération générale du travail (CGT) – France
- FIOM-CGIL – Italy
- Irish Congress of Trade Unions – Ireland
- Unite the Union, Ireland Region – Ireland
- UNISON Northern Ireland – Ireland
- People Before Profit – Ireland
- Parti communiste français (PCF) – France
- Parti de gauche – France
- Ensemble! – France
- BIJ1 – Netherlands
- Mouvement des jeunes communistes de France – France
- Confédération paysanne – France
- Fórsa SENO Branch – Ireland
- Belfast and District Trades Union Council – Ireland
- Ireland-Palestine Solidarity Campaign – Ireland
- Trade Union Friends of Palestine – Ireland
- Movement of Christian Workers (MOC) – Belgium
- Union syndicale solidaire – France
- Craigavon Council of Trade Unions – Ireland
- Cairo Institute for Human Rights Studies (CIHRS) – MENA
- European Coordination Via Campesina – Europe
- European Trade Union Network for Justice in Palestine – Europe
- Sadaka, The Ireland Palestine Alliance – Ireland
- Ligue des droits de l’homme (LDH) – France
- Suomen Rauhanpuolustajat, Finnish Peace Committee – Finland
- Defence for Children International – Switzerland
- Defence for Children International – Belgium
- Students for Justice in Palestine Dublin City University – Ireland
- Fédération syndicale unitaire (FSU) – France
- MRAP – France
- The Rights Forum – Netherlands
- Jewish Voice for Just Peace Ireland – Ireland
- Centre for Global Education – Ireland
- Cairde Palestine Belfast – Ireland
- Gaza Action Ireland – Ireland
- Academics for Palestine – Ireland
- MENA GROUP/“In Difesa Di – per i diritti umani e chi li difende” – Italy
- Association France Palestine Solidarité (AFPS) – France
- Union des progressistes juifs de Belgique (UPJB) – Belgium
- Association des universitaires pour le respect du droit international en Palestine (AURDIP) – France
- British Committee for the Universities of Palestine – UK
- Plateforme des ONGs françaises pour la Palestine – France
- Women’s International League for Peace and Freedom – Finland
- Humanitas, Centre for global learning and cooperation – Slovenia
- Association belgo-palestinienne – Belgium
- France Palestine Mental Health Network – France
- Viva Salud – Belgium
- Union juive française pour la paix – France
- ICAHD Finland – Finland
- Deutscher Koordinationskreis Palastina Israel (KOPI) – Germany
- European Legal Support Center – Netherlands
- Comité pour une paix juste au Proche Orient – Luxembourg
- Cultura è libertà, una campagna per la Palestina – Italy
- AssopacePalestina – Italy
- DocP – BDS Nederland – Netherlands
- Nederlands Palestina Komitee – Netherlands
- Buendnis fuer Gerechtigkeit zwischen Israelis und Palaestinensern e.V. BIP – Germany
- BDS Berlin- Germany
- Finnish-Arab Friendship Society – Finland
- Association pour le jumelage entre les camps de réfugiés palestiniens et les villes françaises (AJPF) – France
- Pand – Performars and Artists for Peace – Finland
- Društvo UP Jesenice – Slovenia
- Belgian Campaign for Academic and Cultural Boycott of Israel (BACBI) – Belgium
- Mouvement de la paix – France
- Une autre voix juive – France
- Association des travailleurs maghrébins de France – France
- Collectif judéo-arabe et citoyen pour la Palestine – France
- Fédération des tunisiens pour une citoyenneté des deux Rives (FTCR) – France
- Vrede vzw – Belgium
- Dynamo International – Belgium
- Les femmes en noir – France
- Rete romana di solidarietà con il popolo palestinese – Italy
- Rete antirazzista – Firenze, Italy
- Association France Palestine Solidarité Nîme – France
- Association “Pour Jérusalem” – France
- Odv Salaam Ragazzi Dell’Olivo Comitato di Trieste – Italy
- Forum Palestine Citoyenneté – France
- Comité de vigilance pour une paix réelle au Proche-Orient – France
- Assopace Palestina Firenze – Italy
- Chrétiens de la Méditerranée – France
- Associazione Cinema e Diritti – Italy
- Associazione di Amicizia italo-palestinese NLUS – Italy
- Comitato pistoiese per la Palestina – Italy
- Donne in nero Italia – Italy
- COSPE – Italy
- CRED – Centro di ricerca ed elaborazione per la democrazia – Italy
- Campagna Ponti e non Muri di Pax Christi Italia – Italy
- Giuristi democratici – Italy
- Collectif Paix Palestine Israël Saint-Denis – France
- New Weapons Research Group – Italy
- Women in Black Vienna – Austria
- Slovene Philanthropy – Slovenia
- Not in Our Name – For a Just Peace in the Middle East – Czech Republic
- Collectif Faty Koumba – France
- La Courneuve Palestine – France
- Comité pour le respect des libertés et des droits de l’homme en Tunisie – France
- BDS Italia – Italy
- Stichting – Groningen-Jabalya – Netherlands
- UK-Palestine Mental Health Network – UK
- Wilpf – Finland
- Ipri-CCP – Italy
- Comunità delle Piagge – Italy
- Comitato varesino per la Palestina – Italy
- Pro Palestina – Italy
- Stradafacendo – Italy
Fonte: ECCP