Non possiamo rimanere silenti, non possiamo né vogliamo essere complici del massacro di Gaza, dell'occupazione e dell'apartheid in Palestina; non possiamo continuare a sopportare l'occupazione militare della Sardegna.

Facciamo appello al Presidente, alla Giunta e all’Assemblea della Regione Autonoma della Sardegna di prodigarsi in tutti i modi affinché il Governo italianoimpedisca a militari e rappresentanti dello Stato di Israele di esercitarsi in Terra sarda.

Chiediamo con la presente la revoca dell'accordo del 2005 di Cooperazione Militare con Israele, il blocco di ogni fornitura di armi a Israele, e l’interruzione di ogni forma di collaborazione militare con Israele, e in particolare l’annullamento delle esercitazioni militari israeliane in Sardegna.

» Vedi i foto-appelli arrivati da Gaza e firma la petizione.

firma

A: 
Francesco Pigliaru, Presidente della regione Sardegna 
Giunta Regionale 
Consiglio Regionale 
Ministero della Difesa 
Governo Italiano 
Matteo Renzi, Presidente del Consiglio dei Ministri 

Per settimane lo stato di Israele ha seminato morte e distruzione nella Striscia di Gaza, bombardando deliberatamente ospedali, scuole, strutture civili, abitazioni, persino cimiteri. Quasi 2000 vittime, in larghissima parte civili, donne e bambini sono stati assassinati scientemente dall'esercito, dall'aviazione e dalla marina israeliana che hanno trasformato l'enorme prigione a cielo aperto di Gaza in un mattatoio, dove si vive e si muore “per un sì o per un no”, perché si è andati a fare la spesa nel momento sbagliato, perché ci si è rifugiati in una scuola dell'ONU, perché si lavora o ci si cura in un ospedale, perché, semplicemente, si vive nella Striscia di Gaza. 

In tutto il mondo è montata la rabbia e la protesta per porre fine al massacro e perché i governi non si rendano ancora complici, con trattati commerciali, militari e di cooperazione con uno stato che opprime, soggioga, uccide e nega il diritto di esistenza ai palestinesi. 

L'Italia è oggi il principale partner europeo in materia di armamenti dello stato di Israele. 

In Sardegna le forze armate israeliane svolgono, ormai da anni, parti rilevanti delle loro esercitazioni e delle loro sperimentazioni, cosa che ha portato uno stato europeo evidentemente più sensibile dell'Italia, la Svezia, a rifiutare le esercitazioni congiunte con Israele. Le stesse armi che vengono sperimentate nei poligoni dell'Isola, causando danni all'economia, alla salute e alla libertà dei sardi, portano distruzione e morte in Palestina. Già nel 2006 alle esercitazioni congiunte effettuate dalle forze armate israeliane in Sardegna seguì, di poco, l'aggressione al Libano. 

Non possiamo rimanere silenti di fronte a questi fatti; non possiamo né vogliamo essere complici del massacro di Gaza, dell'occupazione e dell'apartheid in Palestina; non possiamo continuare a sopportare l'occupazione militare della Sardegna. 

Da settembre riprenderanno le esercitazioni militari israeliane nella nostra isola. Deve essere chiaro a tutti che quelle armi, testate qui in Sardegna, sono congegni di morte che uccidono i civili palestinesi a Gaza e in Cisgiordania. 

L'addestramento e l'esercitazione fanno pienamente parte del dispositivo militare di offesa che lo stato di Israele utilizza nei teatri di guerra. La collaborazione approntata dallo Stato italiano è dunque collaborazione con uno stato in guerra. Fermare questa collaborazione è un aiuto concreto alla popolazione martoriata dall'aggressione: ogni giorno di sospensione delle esercitazioni israeliane in Sardegna è un granello di sabbia nella macchina bellica che opprime e massacra il popolo palestinese. 

La Sardegna è dunque diventata nel corso degli anni uno snodo importante per le politiche di guerra, anche per quelle israeliane. 

Facciamo appello al Presidente, alla Giunta e all’Assemblea della Regione Autonoma della Sardegna di prodigarsi in tutti i modi affinché il Governo italiano impedisca a militari e rappresentanti dello Stato di Israele di esercitarsi in Terra sarda per poi perpetuare scientificamente il genocidio del Popolo palestinese. 

Facciamo appello anche al Governo italiano affinché: 

1. rispetti la Costituzione di questo paese, che "ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali"; 

2. rispetti la legge 185 del 1990 che vieta il commercio di armi con paesi che violano i diritti umani o che sono in guerra; 

3. adotti misure immediate per attuare un embargo militare totale e giuridicamente vincolante verso Israele, simile a quello imposto al Sud Africa durante l’apartheid, sino a quando Israele non rispetterà il diritto internazionale e i diritti del popolo palestinese. 

Chiediamo con la presente la revoca dell'accordo del 2005 di Cooperazione Militare con Israele, il blocco di ogni fornitura di armi a Israele, e l’interruzione di ogni forma di collaborazione militare con Israele, e in particolare l’annullamento delle esercitazioni militari israeliane in Sardegna. 

Promotori 

Associazione Amicizia Sardegna Palestina
BDS Sardegna