"L'Ateneo ha tra i suoi valori fondanti il pluralismo, la libertà da ogni condizionamento ideologico, confessionale e politico e il pieno rispetto delle pari opportunità anche tra differenti posizioni culturali. Per questo motivo le autorizzazioni all'utilizzo di aule, locali o spazi dell'Università di Cagliari devono intendersi revocate con effetto immediato.”
Con queste parole, il rettore Maria Del Zompo nega la possibilità dello svolgimento dell’Israeli Apartheid Week 2016, iniziativa annuale organizzata nelle città e nei campus di tutto il mondo. Conferenze, eventi multimediali e spettacoli culturali hanno lo scopo di mostrare alle persone la natura dell’apartheid israeliana e la sua ricaduta sui palestinesi dei Territori Occupati e di Israele. Informazione ma non solo. I punti saldi di questa campagna vanno dal boicottaggio di ogni tipo di prodotto proveniente dal territorio israeliano, alla richiesta di piena uguaglianza dei cittadini arabo-palestinesi di Israele, alla fine dell’occupazione e della pulizia etnica nei territori arabi, allo smantellamento del Muro, al rilascio dei prigionieri politici, sino ad arrivare al diritto di ritorno da parte dei rifugiati palestinesi.
L’ Israeli Apartheid Week 2016, arrivato ormai alla sua quarta edizione all’ interno dell’Università di Cagliari, è sempre stato un ospite poco gradito ai piani alti. Ciò ha comportato difficoltà nel volantinaggio, divieto di esporre la bandiera palestinese nella facoltà di Lettere e Filosofia, sino alla negazione dell’utilizzo di una sala conferenze di proprietà dell’Ersu durante l’ edizione dello scorso anno.
Alla luce di tutto ciò ricordiamo invece che nel maggio 2013 l’aula Magna del corpo aggiunto della facoltà di Lettere e Filosofia ospitò un eccelso personaggio della letteratura israeliana: David Grossman. Tutto normale, in apparenza. Se non fosse che tale giorno era domenica e che tutti i partecipanti, all’ ingresso, dovevano fare i conti con la DIGOS.
Per non parlare, poi, dell’ attiva collaborazione accademica dell’ateneo cagliaritano con il Technion – Israel Insitute of Technology, istituto di ricerca sempre in prima linea per lo sviluppo bellico e leader nello sviluppo dei droni utilizzati per i raid sulla striscia di Gaza, perseguita anche dopo le ripetute campagne di boicottaggio da parte di docenti e studenti dello stesso ateneo.
Impedire le attività dell’Israeli Apartheid Week è una scelta politica da parte dell’Università, che vieta la possibilità ai docenti e agli studenti di interrogarsi democraticamente sull’opportunità o meno che il proprio ateneo abbia rapporti accademici e istituzionali con chi produce morte e apartheid. Questo significa legittimare a tutti i livelli chi compie reiteratamente crimini contro l’umanità e condanna la popolazione palestinese alla persecuzione quotidiana da parte di un regime imperialista.
Lascia basiti la retorica della pluralità e degli usi ideologici utilizzata dalla Del Zompo per giustificare una decisione basata esclusivamente su una lettera da parte dell’associazione filo sionista “Chenabura-Sardos pro Israele”. Noi crediamo che il vero utilizzo ideologico sia quello perpetuato da Israele e dai loro complici, come si sta rivelando essere l’Università di Cagliari.
Non lasciamo che le pressioni ci fermino nel denunciare i crimini sionisti e gridiamo sempre più forte la nostra solidarietà al popolo palestinese in lotta. L’Israeli Apartheid Week 2016 si farà, nei tempi, nei modi e negli spazi stabiliti, con o senza l’approvazione del rettore.
CI VEDIAMO DAL 26 FEBBRAIO AL 3 MARZO NELLE FACOLTA’
Collettivo Universitario Autonomo Casteddu
Studentato occupato Sa Domu
Collettivo Autonomo Studenti Casteddu
Scida – Giovunus Indipendentistas
Unica 2.0
SCI – Servizio Civile Internazionale
Fonte: Studenti Contro il Technion