Di seguito alcune lettere in merito al convegno "Palestina tra diritti negati e prospettive future" a Trieste e le accuse dell'ambasciatore di Israele. Vedi anche Rispedite al mittente le accuse al movimento BDS dell’Ambasciata israeliana in Italia
» La lettera di Salaam Ragazzi dell'Olivo Comitato di Trieste, ad oggi non ancora pubblicata:
Facciamo riferimento agli articoli apparsi sul giornale tra il 29 novembre e il 4 dicembre per esprimere, come soggetti interessati, alcune osservazioni.
Sabato 28 novembre, i cittadini e le cittadine di Trieste hanno avuto un'occasione unica per questa città: la possibilità di seguire i lavori del Convegno internazionale "Palestina tra diritti negati e prospettive future", promosso dalla nostra Associazione con il supporto del Comune.
L'iniziativa ha visto, al mattino, attorno allo stesso tavolo prestigiosi relatori, testimoni autorevoli e attenti della realtà dei rispettivi Paesi: Ghada Karmi, scrittrice e saggista palestinese residente a Londra, Gideon Levy israeliano, noto giornalista dell'importante quotidiano Haaretz eWasim Dahmash, palestinese residente in Italia, saggista e docente di lingua e letteratura araba.
Al pomeriggio si sono aggiunti altri ospiti per la tavola rotonda: Fausto Gianelli italiano, avvocato esperto di diritto internazionale e coordinatore dei giuristidemocraticidi Modena,Widad Tamimi, residente a Lubiana,scrittrice, che ha conseguito un master in diritto internazionale a Londra, Fulvio Salimbeni, docente di storia contemporanea all'Università di Udine e Stephanie Westbrook, statunitense residente a Roma, attivista dei diritti umani e sostenitrice del BDS (pratica non violenta di boicottaggio già utilizzata contro il Sud Africa razzista).
Salaam Ragazzi dell'Olivosi è impegnata per assicurare al Convegno le migliori condizioni ambientali, dalla sede prestigiosa con l'Auditorium del Museo Revoltella, alla disponibilità di materiale informativo di supporto, al sistema di traduzione simultanea curato da tre professioniste e, non ultimo, ha scelto una data significativa per i palestinesi, ricorrendo il 29 novembre il terzo anniversario del riconoscimento ONU alla Palestina di stato osservatore non membro.
A ciascuno dei relatori è stato chiesto di approfondire, sia al mattino con relazioni individuali che al pomeriggio in tavola rotonda, la realtà ineludibile dei diritti negati al popolo palestinese, scegliendo alcune tematiche chiave. A far da legante un coinvolgente breve video preparato per il Convegno da Fausto Vilevic.
Nonostante la complessità degli argomenti trattati, il pubblico che gremiva la sala ha pienamente colto i nodi del conflitto e le possibili soluzioni, poichè tutto è stato esposto e dibattuto con chiarezza e competenza, obiettività e realismo. Sono emerse le contraddizioni che caratterizzano il comportamento dello Stato d'Israele: sottoscrizione di convenzioni e trattati internazionali tesi a salvaguardare principi e norme del diritto internazionale e contestuale negazione ai palestinesi dei diritti che ne discendono. Ritratto di un Paese che mentre si dichiara democratico accresce le disuguaglianze tra i propri cittadini sino a mantenerne una parte in una vera condizione di apartheid.
La centralità del nodo Palestina-Israele, rispetto ogni vicenda del Vicino Oriente è ben nota a chi, come la nostra Associazione, con i palestinesi ha rapporti; non lo è altrettanto invece per molti cittadini, i quali, tra propaganda e mistificazione, sono spesso informati poco e male. Con il Convegno abbiamo voluto offrire una possibilità d'informazione, di riflessione e di confronto, e dalle tante attestazioni di apprezzamento ricevute dalle persone presenti, crediamo di esserci riusciti.
Se il pubblico ha saputo cogliere, prima e dopo il Convegno, l'importanza e i meriti dell'iniziativa, non altrettanto si può dire di alcuni organi d'informazione - con l'eccezione della RAI regionale - che hanno preferito dilungarsi sulle misure di sicurezza adottate, sottolineando l'assenza di incidenti, quasi con rammarico, e parlare diffusamente della bagarre politica seguita all'intervento dell'ambasciatore d'Israele sul Comune di Trieste, senza peraltro spendere molte parole sull'estrema gravità dell'ingerenza di un altro Stato nelle vicende interne della Repubblica italiana, nonchè sull'incredibile acquiescenza del Comune agli ordini israeliani.
E pensare che c'è stato un tempo non tanto lontano in cui un assessore del Comune di Trieste ha ottenuto di interrompere le trattative commerciali con la multinazionale israeliana Sodastream, responsabile di avere illegalmente uno stabilimento nei Territori palestinesi occupati. Ecco, questo è un esempio di risultato ottenuto dal movimento BDS, quello tacciato di terrorismo da parte dell'ambasciatore: accusa che tocca alcuni dei nostri ospiti ma anche noi, che non la lasceremo cadere nel vuoto.
La presidente Letizia Giustolisi Rondi
a nome del Direttivo di Salaam Ragazzi dell'Olivo Comitato di Trieste
» "Convegno sulla Palestina – Clamoroso voltafaccia del Comune", pubblicata su Il Piccolo il 10 dicembre 2015
Ci sarà senz'altro tempo e modo per entrare nel merito dei contenuti del dibattito sviluppatosi nel convegno "Palestina Diritti negati e prospettive future" svoltosi nell'affollata Sala conferenze del Museo Pasquale Revoltella di Trieste sabato 28 novembre u.s. Qui voglio riprendere quanto accaduto a margine del Convegno stesso.
Il 25 novembre, a tre giorni dall'evento, l'Ass.ne "Salaam Ragazzi dell'Olivo", co-organizzatrice assieme al Comune di Trieste dell'iniziativa, ha ricevuto dall'Amministrazione comunale una comunicazione nella quale tra l'altro si legge:
"… a seguito della segnalazione da parte dell'Ambasciatore d'Israele della presenza tra i relatori di rappresentanti di gruppi considerati vicini ad alcune organizzazioni terroriste, … sono a comunicarLe che l'Amministrazione non intende più partecipare all'evento e ad invitarLa d'ora in poi a non spendere il logo del Comune di Trieste nelle comunicazioni e negli atti inerenti quest'iniziativa…"
Ora posso capire che l'Ambasciatore di Israele a Roma ignori che i soli a poter formulare accuse sulle attività dei cittadini italiani o altri eventualmente residenti, o cittadini di altri Paesi presenti sul suolo nazionale, sono la Magistratura e le Forze dell'Ordine della Repubblica Italiana.
Tuttavia ammesso che l'Ambasciatore israeliano abbia fatto ciò che ha fatto, la cosa dovrebbe riguardare solo lui.
L'aspetto incredibile della faccenda sta nel comportamento dell'Amministrazione cittadina che ha obbedito ad una segnalazione dettata dal rappresentante di uno Stato estero.
La lettera del Comune cita la presenza tra i relatori di rappresentanti di gruppi considerati vicini ad alcune organizzazioni terroriste. Accuse pesanti lanciate a tre giorni dal Convegno. E sì che la stessa Amministrazione conosceva da mesi le biografie di tutti i relatori consegnate da tempo al Comune per la stampa dei pieghevoli. E la stessa Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali di Trieste, DIGOS, settimane prima aveva ricevuto le stesse necessarie informazioni direttamente e personalmente dall'Associazione promotrice. Nonostante ciò, NESSUNO si era accorto che l'Associazione promotrice "Salaam Ragazzi dell'Olivo" aveva invitato pericolosi terroristi, o filo-para-cripto fiancheggiatori degli stessi. Ci voleva l'Ambasciatore di Tel Aviv (chissà. col corredo dei "mossad" e degli "shin bet" acquattati a Trieste?) a dare l'allarme perché l'Amm.ne Comunale corresse ridicolmente ai ripari?
Anche questa è una segnalazione. Per le Autorità competenti!
Rispettosamente,
Giorgio Stern