A Roma, venerdì 9 novembre, per la seconda serata di seguito, la presenza della Batsheva Dance Company al RomaEuropa Festival, sponsorizzata dall’ambasciata di Israele, è stata contestata. Oltre 50 attiviste e attivisti della campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) contro Israele si sono radunati fuori dall’Auditorium Santa Cecilia in una manifestazione autoconvocata per protestare contro la scelta della compagnia di danza di prestarsi a fare la foglia di fico per nascondere le continue violazioni dei diritti dei palestinesi da parte di Israele.

Oltre ad essere finanziata dal governo israeliano insieme al Fondo Nazionale Ebraico, che gioca un ruolo chiave nella pulizia etnica della Palestina, Batsheva è anche protagonista di Brand Israel, una campagna di marketing studiata a tavolino dal governo, in consultazione con esperti di pubbliche relazioni statunitensi, con lo scopo dichiarato di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale da un’occupazione brutale e da un regime dell’Apartheid che durano da decenni. I legami diretti che Batsheva mantiene tuttora con il governo di Israele rendono impossibile descrivere la compagnia come 'apolitica'.

Nonostante la massiccia presenza della polizia impedisse ai manifestanti di avvicinarsi all’ingresso dell’Auditorium, la protesta si è fatta vedere e sentire al pubblico, con volantinaggio e cori che inneggiavano al boicottaggio. Una gigantografia che riproduceva il logo della campagna di boicottaggio britannica è stata affissa sopra un semaforo, e insieme a cartelli e adesivi, era ancora presente il giorno seguente.

Grazie ad una campagna di sensibilizzazione in internet, si è aperto un dibattito sul boicottaggio culturale, creando uno spazio per far conoscere le motivazioni della campagna di lanciata dalla società civile palestinese, campagna che non è mai contro il singolo gruppo artistico ma contro chi sceglie di mantenere rapporti istituzionali con il governo israeliano, prestando così i propri talenti per un uso propagandistico dell’arte. Centinaia di persone hanno inviato lettere al RomaEuropa Festival chiedendo il ritiro dell’invito alla Batsheva e diverse persone hanno comunicato alla campagna di aver rinunciato allo spettacolo. Un biglietto è stato bruciato davanti al teatro per solidarizzare con coloro che si rifiutavano di rendersi complici dell’Apartheid.

La sera precedente, le proteste si erano svolte all’interno del teatro, dove alcune attiviste in sala avevano interrotto lo spettacolo, alla presenza dell’ambasciatore di Israele, per denunciare il ruolo che la compagnia di danza gioca nel mascherare le politiche disumane di Israele.

Spiegando uno striscione con la scritta “Boicotta l’Apartheid. Boicotta Israele” e al grido di “Batsheva, sei complice! All’occupazione dì di NO!”, le manifestanti hanno rivolto un appello direttamente ai danzatori, chiedendo loro di rifiutare di rendersi strumento del progetto Brand Israel e rinunciare ai finanziamenti del governo.

La manifestazione di Roma si svolgeva in contemporanea con una analoga a Brighton (UK) alla presenza della Batsheva Dance Ensemble, dove uno degli spettacoli era stato annullato per “motivi di sicurezza”. Sia la protesta di Roma che quella di Brighton si inseriscono nella campagna internazionale “Non ballare con l’Apartheid israeliana” del movimento BDS, che ha visto proteste quest’anno in Nord America e, dall’estate, in tutta Gran Bretagna.

Le proteste continueranno finché Batsheva non dimostri di essere, nelle parole e nei fatti, contro le violazioni dei diritti dei Palestinesi, rifiutando di fare parte della giustificazione ideologica di Israele, attraverso arte e cultura, della feroce occupazione coloniale della Palestina, richiesta tuttora disattesa dalla compagnia. Altre manifestazioni sono in programma lunedì 12 e martedì 13 a Torino, e in Gran Bretagna a Birmingham, Leicester, Londra e Plymouth in concomitanza con le programmate esibizioni di Batsheva.

Per maggiori informazioni sulla campagna "Non Ballare con l'Apartheid israeliana" e il movimento BDS:

http://bdsitalia.org/
http://www.no2brandisrael.org/
http://www.bdsmovement.net/
http://pacbi.org/