Caro Peter Greenaway,

è con grande disappunto che accogliamo la notizia che Lei ha deciso di partecipare e presenziare a un corso di perfezionamento al 29esimo International Film Festival di Haifa (HIFF), in Israele.

Noi speriamo che Lei boicotti l'HIFF, che avrà luogo dal 19 al 28 Settembre 2013; la incitiamo ad unirsi a Mira Nair e altri registi che hanno scelto di boicottare questo festival: solo lo scorso Luglio, Nair twittò “Supporto la Campagna Palestinese per Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele (PACBI) e il più vasto movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS)” [1]

L'International Film Festival di Haifa si autocelebra come il più importante 'evento cinematografico israeliano, affermando sul suo sito web come la sua location, la città araba-ebreaica di Haifa sulla costa mediterranea, sia “un simbolo di coesistenza, tolleranza e pace, ideali che il Festival si propone di promuovere con tutto il cuore.”

Questa dichiarazione è palesemente falsa, in quanto il festival non fa alcunchè per opporsi all'intollerante e dispotica realtà dell'apartheid israeliana. Infatti, l'HIFF riceve ingenti fondi dal governo israeliano per operare come parte di una campagna di public relations, nominata dal governo dello stato di Israele “Brand Israel”, e realizzata per dare ai suoi sordidi continui crimini contro l'umanità un'immagine di sè sana e sgargiante. Secondo un portavoce del Ministro degli Esteri israeliano, l'obiettivo di campagna, che “potrebbe includere l'organizzazione di festival cinematografici”, è trasmettere il messaggio che “una migliore immagine di Israele e una migliore rappresentazione di tale immagine è parte della sicurezza nazionale di Israele. Contrariamente alle credenza popolare, la sicurezza della nazione non è solo basata sulla potenza militare, ma anche su una forte economia e su un'immagine convincente di sé.” [2]

L'HIFF potrebbe invitare registi provenienti dalla Striscia di Gaza e dalla Cisgiordania, magari perfino con uno speciale visto d'ingresso per entrare in Israele, mentre non si sprecherà una parola riguardo l'assedio illegale sulla popolazione civile di Gaza, la brutale occupazione militare, il ladrocinio della terra, , la restrizione di accesso ai sistemi scolastici e sanitari, l'incarcerazione dei bambini, la detenzione amministrativa e altre basilari violazioni delle leggi internazionali commessi da Israele.

L'acclamata regista palestinese Annemarie Jacir ha spiegato perchè rifiutò l'invito a proiettare Salt of This Sea ad Haifa:

“Penso sia importante far capire agli artisti che loro sono parte della comunità. Non si possono attribuire privilegi speciali a qualcuno perchè partecipa ad un evento da te organizzato e non dire neanche una parola sul resto della popolazione. Va bene, quelle istituzioni sono finanziate dal governo, ma hanno lo stesso l'obbligo di dire qualcosa, tipo la loro posizione sull'occuazione militare. Qual è la loro posizione sulla questione dei rifugiati? Perchè se non riescono a percepire il bisogno del diritto al ritorno che hanno i profughi palestinesi, perchè diavolo dovrei andare a proiettare il mio film in un post in cui a mio padre non è concesso accedere? Capite, è un tantino strano essere invitati a proiettare il mio film in posti dove i miei genitori non possono recarsi” [3]

Peter Greenaway, vorrebbe per piacere unirsi ai suoi colleghi Mira Nair, Ken Loach, John Greyson and John Michael McDonagh nel boicottaggio di Israele? Oltre a questi registi, anche il documentarista britannico Stephen Gargan of Gaslight ritirò la sua partecipazione all'HIFF, affermando:

“Ritiriamo la nostra partecipazione in supporto dell'appello al boicottaggio, e per sensibilizzare le persone del Regno Unito e d'Irlanda dei crimini contro l'umanità perpetrati quotidianamente da Israele contro la popolazione palestinese.”[4]

Peter Greenaway, Lei ha l'opportunità oggi di stare al fianco della popolazione palestinese nella campagna per il boicottaggio accademico e culturale di Israele (PACBI), e del movimento internazionale di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS). La preghiamo di cancellare la sua presenza all'International Film Festival di Haifa.

Sinceramente,

DPAI, Don't Play Apartheid Israel

Siamo un gruppo di oltre 1300 persone da tutti i paesi del mondo, che credono sia essenziale per i musicisti e gli altri artisti ascoltare l'appello del PACBI, e unirsi al boicottaggio di Israele. E' essenziale per lavorare verso la fine dell'occupazione militare israeliana e il riconoscimento del diritto al ritorno di tutti i profughi palestinesi della diaspora.

 

[1] https://twitter.com/MiraPagliNair/status/358263325215301632

[2] http://www.thestar.com/news/gta/2008/03/17/israel_eyes_toronto_for_marketing_test_site.html

[3] Intervista di Ethan Heitner ad Annemarie Jacir. pp. 8-12 http://freedomfunnies.files.wordpress.com/2013/09/thepowerofourvoicesweb.pdf

[4] http://electronicintifada.net/content/gaslight-boycotts-israeli-film-festival/117

 

 

 

Fonte: refrainplayingisrael.blogspot.it

Traduzione: BDS Italia