È polemica per il Premio letterario Gerusalemme assegnato quest'anno allo scrittore e membro della Real Accademia spagnola, Antonio Munoz Molina, che si rechera' il prossimo 10 febbraio a ritirarlo. Un nutrito gruppo di intellettuali, in una lettera inviata a Munoz Molina, gli chiedono di rinunciare al riconoscimento, ritenendo che l'amministrazione della citta' promuova ''uno dei sistemi di Apartheid urbano piu' crudeli del mondo' nei confronti della popolazione palestinese. La lettera e' firmata, fra gli altri, dal co-autore della Dichiarazione dei Diritti Umani, Stephane Hssel; dal cantante dei Pink Floyd, Roger Waters; dal regista Ken Loach; dallo scrittore e drammaturgo John Berger; dal poeta e scrittore Luis Garcia Montero; dall'autrice nordamericana Alice Walker; dallo sceneggiatore britannico Paul Laverty e dal poeta sudafricano Breyten Breytenbach.
Con un compenso economico di 10.000 euro, il 'Gerusalemme' e' fra i riconoscimenti letterari piu' controversi. Istituito nel 1963, premia uno scrittore la cui opera promuova la liberta' dell'individuo nella societa'. E' stato vinto da molte delle principali figure del mondo intellettuale, come Bertrand Russel, Max Frish, Simone de Beauvoir, Jorge Luis Borges, Milan Kundera o Mario Vargas Llosa. E' patrocinato dalla Municipalita' della citta', che gli autori della lettera a Munoz Molina definiscono ''cervello e strumento della colonizzazione illegale di Gerusalemme Orientale''. Come artisti, segnalano, ''abbiamo il dovere di rivelare al pubblico quello che gli oppressori tentano di mantenere occulto, di rinunciare ad essere fatti complici delle loro violazioni e crimini, e di reclamare ad alta voce: Giustizia, Liberta' e Dignita' per gli oppressi''. Antonio Munoz Molina ha gia' replicato che non rinuncera' al riconoscimento, ricordando che in Israele ''ci sono molte persone ed organizzazioni che militano a favore della pace'' e ponendo da esempio il celebre direttore d'orchestra Daniel Barenboim, co-fondatore della Western-Eastern Divan Orchestra, che raggruppa musicisti israeliani, palestinesi e spagnoli. ''Scelgo questa parte di gente, prima di boicottare un intero popolo'', la replica dell'autore di 'Sherazade'. (ANSAmed)
Fonte: Ansa