Il gruppo libanese di fama internazionale Mashrou' Leila ha postato su twitter: "non ci esibiremo al concerto con i Red Hot Chili Peppers, il 6 settembre a Beirut." 

Questa decisione – annunciata anche sulla loro pagina Facebook - fa seguito ai crescenti appelli al gruppo di ritirarsi dal concerto dopo che i Red Hot Chili Peppers hanno respinto le richieste del movimento palestinese per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) contro Israele ad annullare il loro spettacolo del 10 settembre a Tel Aviv.

I Red Hot Chili Peppers rifiutano gli appelli al boicottaggio

Già la scorsa primavera cominciarono a circolare petizioni e appelli ai Red Hot Chili Peppers di annullare il concerto. 

Tuttavia i Red Hot Chili Peppers li hanno respinti, apparendo in un breve video il 28 giugno in cui hanno ribadito la loro "gioia, piacere ed emozioni" a suonare a Tel Aviv e il loro "grande amore per Israele." 

"Venite, venite tutti," ha esortato nel video Anthony Kiedis, membro della band. Ma questo è esattamente il punto dell’appello per il BDS: i palestinesi che vivono sotto le restrizioni dell’Apartheid israeliana non sono liberi di partecipare a concerti e devono affrontare innumerevoli ostacoli come drammatizzato in un breve video realizzato per illustrare la quasi impossibilità per milioni di palestinesi di partecipare ad un recente concerto di Madonna a Tel Aviv.

Da notare che il concerto dei Red Hot Chili Peppers si terrà a "Hayarkon Park" - sito del villaggio palestinese di Jarisha, distrutto con la pulizia etnica.

La Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele (PACBI) ha pubblicato un ulteriore appello al gruppo a cambiare idea e di seguire l'esempio del boicottaggio culturale che ha contribuito ad accelerare la fine dell'apartheid in Sud Africa.

"Boicotta chi si rifiuta di boicottare"

Dopo che i Red Hot Chili Peppers hanno rifiutato di rispondere agli appelli per il boicottaggio, l'attenzione degli attivisti si è rivolta a Mashrou' Leila, esortandoli a "boicottare coloro che rifiutano di boicottare."

La decisione Mashrou' Leila di cancellare manda un segnale ai gruppi internazionali che le tournee nella regione che includono Israele nel programma - nonostante le richieste palestinesi per il boicottaggio – incontreranno la resistenza nei paesi arabi in cui l'opinione pubblica si oppone fermamente a ciò che è spesso chiamata “normalizzazione”.

Fonte: Electronic Intifada

Traduzione di BDS Italia