Gli accademici affermano che il premio "serve a legittimare e normalizzare la violenza coloniale e l'apartheid di Israele" contro i palestinesi mentre Israele blocca brutalmente la consegna di vaccini a milioni di palestinesi.
Eminenti ricercatori internazionali invitano una storica australiana a rifiutare un controverso riconoscimento israeliano.
Con un straordinario intervento di pressione globale, oltre 220 accademici internazionali e australiani hanno scritto una lettera aperta alla docente di storia dell'Università del Nuovo Galles del Sud, Alison Bashford, invitandola a sostenere l'appello palestinese a boicottare le istituzioni accademiche israeliane rifiutando il premio Dan David 2021 di un milione di dollari, che dovrebbe condividere con altri due ricercatori.
La lettera degli accademici afferma che accettare il riconoscimento di quest'anno, che premia i contributi della professoressa Bashford alla comprensione della salute pubblica, "serve a legittimare e normalizzare la violenza coloniale e l'apartheid di Israele" contro i palestinesi. La lettera sottolinea l'ironia di un premio per la salute pubblica da un paese che blocca caparbiamente la consegna dei vaccini ai cinque milioni di palestinesi che vivono sotto il suo controllo in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
Tra i firmatari della lettera vi sono la teorica culturale e di genere di fama internazionale Judith Butler, Maxine Elliot Professor di Letteratura Comparata a Berkeley; Rashid Khalidi, Edward Said Professor di Studi Arabi Moderni alla Columbia University di New York; Laleh Khalili, docente di Politica Internazionale alla Queen Mary, Università di Londra; Jasbir Puar, docente di Studi sulle Donne e di Genere alla Rutgers University, J. Kēhaulani Kauanui, docente di Studi Americani alla Wesleyan University; John Keane, docente di Politica all'Università di Sydney; Mark Levine, docente di Storia Moderna del Medio Oriente presso l'Università della California Irvine e Meaghan Morris, docente di Studi di Genere e Culturali, Università di Sydney. La lettera è stata firmata anche da Ahmed Alnajjar, direttore delle relazioni pubbliche e internazionali presso il Ministero dell'Istruzione palestinese.
Oltre ai firmatari in Australia, inclusa l'istituzione della Bashford, l'Università del Nuovo Galles del Sud, la lettera è firmata da accademici di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Belgio, Malesia, Germania, Italia, Canada, Irlanda e della stessa Palestina.
I firmatari scrivono che "le politiche razziste di Israele contro i palestinesi, a lungo denunciate come casi di apartheid dagli stessi palestinesi, nonché da autorità giuridiche e umanitarie internazionali (inclusa recentemente la ONG israeliana B'Tselem) sono un esempio eclatante di segregazione razziale imposta a un'intera popolazione, con tutte le feroci conseguenze per la salute e il benessere dei palestinesi che ciò implica".
Essi affermano che "rifiutare il premio, opporsi alla copertura dei crimini di Israele e rifiutare la collaborazione con un'istituzione accademica israeliana complice dell'oppressione dei palestinesi farebbe guadagnare [alla professoressa Bashford] il rispetto e l'ammirazione di tutti coloro che credono che la ricerca accademica debba servire la causa della libertà, in Palestina e nel mondo”.
La professoressa Bashford non ha finora risposto alla lettera, per la quale continuano a giungere le firme.
Gli accademici possono aggiungere le loro firme compilando questa scheda.
Fonte: BNC
Traduzione di BDS Italia