Il DGTL di Tel Aviv si svolge sulle rovine di un villaggio palestinese che ha subito la pulizia etnica.
La campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele (PACBI), membro fondatore della più estesa coalizione della società palestinese, alla guida del movimento globale di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS), chiede il boicottaggio del festival DGTL Tel Aviv 2019.
Il festival dovrebbe svolgersi a Yarkon Park, noto anche come Ganei Yehoshua, costruito sulle rovine di Jarisha, un villaggio palestinese che ha subito la pulizia etnica. I suoi abitanti palestinesi originari furono espulsi con la forza nel 1948 e non gli fu mai consentito il ritorno da parte del regime di apartheid israeliano.
I massacri in corso da parte di Israele nella Striscia di Gaza sotto assedio, a breve distanza d’auto da Tel Aviv, hanno incluso le uccisioni mirate di giornalisti, personale medico e bambini palestinesi da parte di cecchini appostati a centinaia di metri di distanza. Gli investigatori delle Nazioni Unite hanno concluso che questo "può costituire crimine di guerra o crimine contro l'umanità", eppure il regime di estrema destra di Israele ha mantenuto la sua impunità sulla scena mondiale.
Sono questi crimini, di pulizia etnica, di apartheid e di occupazione, che Israele cerca di occultare con l'arte, attraverso i suoi legami con festival e artisti diversamente progressisti.
Peggy Gou si è ritirata dal festival DGTL di Tel Aviv dello scorso anno, unendosi alle decine di DJ e produttori a sostegno del boicottaggio culturale di Israele attraverso l'iniziativa stimolante e artisticamente curata #DJsforPalestine . Sollecitiamo tutti gli artisti scritturati quest'anno di annullare i loro spettacoli, così come avrebbero rifiutato di partecipare ad un festival sudafricano complice dell'apartheid.
Fonte: BNC
Traduzione di BDS Italia