I Radiohead hanno suonato in Israele, e come i difensori dei diritti umani palestinesi e internazionali avevano messo in guardia, Israele ha sfruttato i Radiohead fino all’ultima nota.

Omar Barghouti su Al Jazeera

Il leader dei Radiohead Thom Yorke

Il 19 luglio, e mentre le forze israeliane reprimevano brutalmente le proteste palestinesi nonviolente nella Gerusalemme Est occupata, i Radiohead hanno attraversato la linea rossa del boicottaggio palestinese per suonare a Tel Aviv. La cosa più grave, e proprio come i difensori dei diritti umani palestinesi e internazionali avevano avvertito, Israele ha sfruttato i Radiohead, fino all'ultima nota.

I Radiohead hanno ostinatamente ignorato la voce della stragrande maggioranza dei palestinesi che li invitavano a non minare i nostri diritti e il nostro movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) come strumento indispensabile e non violento per realizzarli. Tutto quello che abbiamo chiesto è che i Radiohead non provocassero nessun danno, se non in grado di fare qualcosa di buono, alla nostra lotta per la libertà, la giustizia e uguali diritti umani.

Decine di artisti e di figure internazionali, tra cui l'arcivescovo Desmond Tutu, il leader dell'anti-apartheid sudafricano, le star del teatro Eve Ensler e Miriam Margolyes, i premiati registi Mike Leigh e Ken Loach e i musicisti di fama mondiale Roger Waters, Thurston Mooreand, Dave Randall, si sono uniti a noi nell'appello ai Radiohead di astenersi dall'interagire con l'apartheid israeliano. Così, anche i musicisti ebrei israeliani progressisti.

Ai concerti in tutta Europa, i fans dei Radiohead hanno alzato bandiere palestinesi e hanno amplificato la nostra richiesta di non andare avanti come se nulla fosse fino a quando Israele non rispetti i suoi obblighi derivanti dal diritto internazionale.

Eppure i Radiohead sono andati avanti con il loro spettacolo a Tel Aviv, permettendo ad Israele di utilizzare la propria immagine per mascherare, o imbiancare con l'arte, il suo assedio a Gaza, lo spostamento forzato delle comunità palestinesi a Gerusalemme, nel Negev e nella valle del Giordano e la costruzione incessante di insediamenti illegali e di muri nei territori palestinesi - e siriani - occupati.

Per aggiungere insulti alla ferita, i Radiohead hanno dichiarato di sapere meglio dei palestinesi come dovremmo resistere alla nostra oppressione, con un classico atteggiamento coloniale. In tal modo, sono diventati molto cari alla propaganda del governo israeliano e dei suoi gruppi di lobby.

Decine di tweets da parte dei funzionari governativi israeliani, ambasciatori e gruppi di lobby d'Israele hanno espresso compiacimento per la decisione dei Radiohead di violare il boicottaggio culturale. D'altra parte, Israele vede "la cultura come un principale strumento di hasbara [propaganda]", come un ufficiale di rango israeliano una volta ha ammesso.

Due giorni dopo l'elezione di Donald Trump come presidente americano, il portavoce dei Radiohead Thom Yorke ha twittato: "Nei prossimi giorni i commentatori tenteranno di normalizzare questo evento". Eppure I Radiohead hanno fatto proprio questo per il governo israeliano, con i principali media israeliani di destra che descrivono l'opposizione pubblica della banda verso il BDS come il miglior dono di "hasbara che Israele abbia ricevuto ultimamente". I Radiohead sono anche stati celebrati da Glenn Beck commentatore conservatore americano per Fox News e cofondatore dei Tea Party Patriots di estrema destra. Questo nuovo tipo di sostenitori dovrebbe essere causa di preoccupazione per una band conosciuta per la sua politica progressista.

È difficile capire cosa motiva una banda così rinomata come i Radiohead a passare sopra i diritti palestinesi in questo modo, ma l'eredità del boicottaggio culturale dell'apartheid in Sudafrica può fornire una visione d'insieme. Nel 1984, Enuga S Reddy, direttore del Centro delle Nazioni Unite contro l'apartheid, ha dichiarato:

Abbiamo un elenco di persone che si sono esibite in Sudafrica a causa dell'ignoranza sulla situazione o del richiamo di soldi o di noncuranza verso il razzismo. Essi devono essere persuasi a smettere di intrattenere l'apartheid, smettere di trarre profitto dai soldi dell'apartheid e smettere di servire gli scopi della propaganda del regime dell'apartheid.

Dal lato positivo, i mesi di campagne per convincere i Radiohead ad annullare il loro concerto di Tel Aviv hanno raggiunto un vasto pubblico in tutto il mondo, coltivando la consapevolezza sulla lotta per i diritti palestinesi tra milioni di persone che potrebbero non essere state impegnate in precedenza.

Anche prima di questa campagna, il BDS aveva già iniziato ad avere un impatto palpabile nel mainstream culturale, anche negli Stati Uniti. Tra i 26 candidati all'Oscar nel 2016, per esempio, nessuno è andato a fare un viaggio retribuito di propaganda israeliana, e di undici giocatori della National Football League negli Stati Uniti, sei hanno rifiutato un'offerta simile da parte del governo israeliano.

Giorni fa, però, l'ex R.E.M., il cantante Michael Stipe, ha suggerito su Instagram che "il dialogo", non i boicottaggi, può "porre fine all'occupazione [israeliana] e portare a una soluzione pacifica".

Ma il dialogo che sta andando avanti letteralmente da decenni non è riuscito a portarci più vicino alla giustizia e ai nostri diritti umani. Al contrario, ha favorito con eccellenza il programma di Israele, fornendo una perfetta foglia di fico.

Affinché il dialogo sia etico ed efficace, deve riconoscere che tutti gli esseri umani meritano pari diritti nel diritto internazionale. Altrimenti privilegerebbe l'oppressore e intensificherebbe la nozione di coesistenza sotto l'oppressione piuttosto che la co-resistenza all'oppressione, una condizione fondamentale per la convivenza etica.

La riconciliazione e il dialogo in Sudafrica sono arrivati solo dopo la fine dell'apartheid, non prima, come Desmond Tutu non si stanca mai di ripetere.

In una delle loro canzoni, i Radiohead dicono: "Alcune cose ti costano più di quanto ti renda conto". Insistendo nel collaborare con l'oppressore e ignorando gli appelli degli oppressi, i Radiohead sono divenuti parte dello show di Israele, erodendo le loro credenziali progressiste. Ma c'è sempre il tempo per fare la cosa giusta e scegliere il lato giusto della storia.

Omar Barghouti è un cofondatore del movimento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) a favore dei diritti umani palestinesi e cobeneficiario del Gandhi Peace Award del 2017.

Fonte: Comitato Nazionale Palestinese del BDS 

Traduzione di BDS Italia