Mercoledi 11 giugno a Torino all’interno del Festival dell’Architettura era in programma un incontro con i curatori del padiglione israeliano alla biennale di Venezia, sul tema “le trasformazioni del territorio israeliano nel XX un XXI secolo”.

Il giorno precedente 10 giugno l’inaugurazione del Festival davanti a telecamere e autorità varie è stata interrotta da due compagni che hanno invitato i circa 200 presenti a boicottare l’iniziativa dell’indomani, spiegando anche che in Gran Bretagna un’importante associazione di architetti ha aderito alla campagna BDS.

L’indomani 11 giugno è stato fatto un presidio all’ingresso del festival con volantini, una mostra sulla nakba e alcuni cartelli su come Israele “trasforma” il territorio palestinese (vedi allegati), con contorno di digos e celere.

All’incontro con gli architetti israeliani hanno partecipato circa 25-30 persone,  presentazione asettica del padiglione dove veniva spiegata differenza tra modernismo e ipermodernismo. Una domanda è stata loro rivolta: il Muro dell’Apartheid è moderno o ipermoderno? riscuotendo l’applauso di quasi tutto l’esiguo pubblico.

Fonte: Indymedia Piemonte