Il fabbricante di armi Israel Aerospace Industries riceve finanziamenti per la scienza da parte dell’UE (Tomer Appelbaum / Reuters)
Non dobbiamo mai dimenticare i miracoli compiuti dall'agenzia matrimoniale di Donald Trump.
Per un po' nel 2020 abbiamo potuto smettere di preoccuparci di un virus mortale e celebrare gli accordi di pace tra Israele e paesi con i quali non era mai stato in guerra. Organizzando quegli accordi Trump ha potuto mirare ad un secondo mandato presidenziale fingendosi in parte Cupido in parte Gandhi.
Quelle elezioni non sono andate come avrebbe sperato. Ma la bellissima storia d'amore che Trump ha scritto è sopravvissuta oltre il giorno di San Valentino.
La prossima settimana proseguirà con una fiera delle armi negli Emirati Arabi Uniti.
Sottolineando la sua devozione alla tranquillità mediorientale, Israele avrà per la prima volta un proprio padiglione all'Esposizione Internazionale della Difesa ad Abu Dhabi. Dopo aver controllato la temperatura, i visitatori della fiera potranno ammirare le armi testate sui palestinesi, sterilizzate senza dubbio con grande cura.
In un'occasione così storica sarebbe giusto ricordare coloro che in precedenza hanno aiutato Israele a trasformare l'oppressione in opportunità.
L'Unione Europea è un club nato dopo gli orrori della seconda guerra mondiale. Per cancellare tali orrori l'UE ha trovato modi innovativi per sostenere la pace internazionale. Tra questi c'è l'essere generosi con le ditte di armi israeliane.
Due di queste aziende - Elbit Systems e Israel Aerospace Industries - hanno ricevuto un totale complessivo di 15 milioni di dollari (12,43 milioni di euro, N.d.T.) da Horizon 2020, il programma di ricerca scientifica dell'UE.
L'immaginazione si scatena
L'approvazione di queste sovvenzioni ha reso necessario che i funzionari di Bruxelles lasciassero correre la loro immaginazione.
Per evitare di dare l'impressione di ricompensare crimini contro l'umanità, i funzionari hanno immaginato che gli ultimi due decenni non fossero esistiti. I modi in cui le ditte di armi israeliane hanno tratto profitto da una serie di attacchi a Gaza e dall'uso di attrezzature di sorveglianza in Cisgiordania sono stati cancellati dalla storia.
I commercianti di armi non sono i principali destinatari delle sovvenzioni per la scienza dell'UE a Israele. I primi destinatari sono le università. Ancora una volta questo offre la prova di come i funzionari di Bruxelles possano inventare una nuova realtà. In quella nuova realtà le università israeliane si sono votate esclusivamente alla produzione di conoscenza. I loro ruolo nel favorire la violenza di stato è stato cancellato con la magia.
Il Weizmann Institute of Science ha assorbito più di 244 milioni di dollari (202 milioni di euro, N.d.T.) da Horizon 2020, configurandosi come il beneficiario numero uno di Israele. Il sito web di quell'istituto ci informa sulla sua "missione di far progredire la scienza a beneficio dell'umanità". In linea con questa missione, l'istituto organizza corsi per i giovani sul punto di entrare a far parte dell'esercito israeliano. I ragazzi che partecipano possono continuare a uccidere e mutilare i palestinesi. Ma almeno sapranno come definire la meccanica quantistica.
Sarebbe altrettanto scortese lamentarsi di come l'Istituto Weizmann stia collaborando con le ditte di armi israeliane su vari progetti. Poiché queste aziende costruiscono satelliti e droni, secondo l'istituto possono essere classificate come "collaboratori d’alta quota".
Parole in voga
L'Università di Tel Aviv è il secondo beneficiario israeliano di Horizon 2020, con quasi 197 milioni di dollari (163 milioni di euro, N.d.T.). I suoi studenti, sempre tanto intelligenti, possono stringere una calorosa relazione con i fabbricanti di armi. Ciò è stato evidenziato dal modo in cui Elbit Systems ha sponsorizzato nel campus "due chiacchiere col caffè".
Naturalmente le attività della Elbit non si limitano a sorseggiare cappuccini. Elbit e il dipartimento di ingegneria dell'università hanno istituito quello che chiamano un "programma imprenditoriale unico" in modo da poter "dare impulso alla prossima generazione di leader tecnologici".
Tali parole d'ordine sono destinate a impressionare i funzionari dell'UE che amministrano le sovvenzioni per la scienza. Loro non si sognerebbero di rovinare tutto ciò ponendo domande difficili su cosa stia facendo l'attuale generazione di leader tecnologici di Elbit. Elbit ha recentemente sviluppato un'app progettata per rendere facile come ordinare una pizza annientare un palestinese. Questo è ciò che l'UE ama chiamare innovazione.
L'Università Ebraica di Gerusalemme è il terzo beneficiario israeliano di Horizon 2020, intascando ben 193 milioni di dollari (159,87 milioni di euro, N.d.T.). Lo sfarzo dell'Università Ebraica può essere visto come un trionfo del pensiero creativo. Per giustificarlo l'UE ha ignorato il modo in cui l'università è presente nella Gerusalemme est occupata. Lo stesso tipo di creatività può essere percepito nelle modalità in cui l'UE agisce ignorando come l'Università Ebraica addestri le spie dell'esercito.
Complessivamente, le aziende e le istituzioni israeliane hanno ricevuto più di 1,45 miliardi di dollari (1,20 miliardi di euro, N.d.T.) dall'UE nell'ambito di Horizon 2020. I preparativi per il suo programma successivo - Horizon Europe - sono ora in corso. E dei rappresentanti israeliani sono stati convocati per "colloqui esplorativi" sulla partecipazione. Le conversazioni informali - "due chiacchiere col caffè" se vuoi - sono un segno che l'UE vuole continuare a nutrire gli innovatori di Israele.
Per i funzionari di Bruxelles il futuro sembra così luminoso che devono indossare i paraocchi.
Fonte: Electronic Intifada
Traduzione di BDS Italia