Non fate profitti dalle aggressioni militari di Israele contro il popolo palestinese.

Con profonda delusione abbiamo letto della notizia dell’annuncio della consegna di 28 APC (blindati) israeliani di ultima generazione all'esercito delle Filippine. Secondo gli ultimi report, l’accordo di 20 milioni di dollari è stato firmato con la compagnia militare israeliana Elbit Systems il 22 Giugno 2014, e i primi APC dovranno essere consegnati nel 2015.

Dall’8 Luglio Israele sta conducendo una brutale aggressione militare contro gli 1,8 milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza occupata e strettamente assediata. Oltre 2.122 palestinesi sono stati uccisi, più di diecimila feriti, e gran parte delle infrastrutture civili distrutte. Università, scuole, rifugi delle Nazioni Unite, il sistema di servizi igienico-sanitari e l'unica centrale elettrica di Gaza è stata bombardata da Israele, aggravando così la situazione di un’infrastruttura civile già devastato.

I palestinesi ringraziano il governo delle Filippine aver votato a favore della risoluzione del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite (A / HRC / S-21 / L.1) per garantire il rispetto del diritto internazionale nei Territori Palestinesi Occupati (OPT), compresa Gerusalemme Est. Ma vogliamo sottolineare la contraddizione assoluta inerente alla decisione del governo delle Filippine di comprare armi israeliane che sono "testate sul campo" sui civili palestinesi a Gaza mentre contemporaneamente condanna “nei termini più forti le diffuse, sistematiche e gravi violazioni dei diritti umani internazionali e le libertà fondamentali derivanti dalle operazioni militari israeliane condotte nei Territorio Palestinesi Occupati dal 13 Giugno 2014, che possono ammontare a crimini internazionali.”

L'assalto israeliano a Gaza, descritto dai leader in Francia, Brasile, Turchia e altrove come un "massacro", è stata soprannominato dai media israeliani una 'vacca da mungere' per l'industria bellica israeliana, che sta testando e mettendo in bella mostra i propri armamenti durante la ripetute aggressioni israeliane contro il popolo palestinese ed altre popolazioni arabe. Di fatto, i legami di complicità dell'industria bellica israeliana con le politiche israeliane di violazioni dei diritti umani vanno oltre i profitti di guerra, fino al rifornimento, con cognizione di causa, di armi e tecnologie che vengono costantemente utilizzate nell’attuazione da parte di Israele di crimini di guerra e crimini contro l'umanità durante i suoi belligeranti attacchi militari, alla partecipazione alla costruzione del Muro illegale israeliano e all’industria espansionistica coloniale.

Elbit Systems, il principale produttore di armi israeliane che trae profitto dal contratto sopracitato, fornisce apparecchiature per i carri armati Merkava israeliani e produce i droni militari utilizzati nelle guerre e negli attacchi contro i civili a Gaza e in Libano. Elbit Systems fornisce i "sistemi di rilevamento delle intrusioni" per il Muro dell'Apartheid israeliano, che sta strozzando le comunità palestinesi isolandole in ghetti murati. Inoltre, le compagnie controllate di Elbit hanno fornito ed installato le telecamere di sorveglianza LORROS nell’insediamento illegale di Ariel, così come intorno Ar-Ram negli OPT. Questo rende Elbit direttamente complice delle gravi violazioni israeliane del diritto internazionale e dei diritti umani.

Per questo motivo, nel 2009, il Ministero delle Finanze norvegese aveva già dato istruzioni al fondo pensione statale, il più grande fondo sovrano del mondo, di disinvestire da Elbit Systems, e oltre una dozzina di istituzioni finanziarie pubbliche e private in Europa e altrove hanno seguito il suo esempio. L'allora Relatore Speciale delle Nazioni Unite per la situazione dei diritti umani nei territori arabi occupati ha chiesto il boicottaggio di Elbit Systems, e l'analisi giuridica recentemente rilasciata firmata da 92 esperti giuridici di alto livello e da 41 organizzazioni legali palestinesi e internazionali evidenzia anche anche l’illegittimità dei contratti pubblici con imprese coinvolte in gravi violazioni delle normative vigenti del diritto internazionale, come la Elbit.

Chiediamo quindi al governo delle Filippine di agire in linea con i suoi obblighi internazionali derivanti dal diritto internazionale e risultanti dalla condanna di aggressione di Israele sui Territori Palestinesi Occupati, il riconoscimento della sovranità dello Stato palestinese e la ratifica delle convenzioni internazionali sui diritti umani. Chiediamo al governo di annullare questo contratto, e chiediamo al Parlamento di non approvare il contratto o di allocare il budget necessario per la sua attuazione.

Confidiamo che il popolo e il governo delle Filippine staranno dalla parte del sostegno dei diritti umani, del diritto internazionale e di una pace giusta in Palestina, e che intraprenderanno i passi giusti per non diventare complici dei crimini israeliani in corso contro il nostro popolo.

 

 

BNC

Palestina occupata

 

 

 

 

 

Fonte: bdsmovement.net

Traduzione: BDS Italia