A seguito dell'udienza all'Alta Corte di Alençon lo scorso 27 Giugno, durante la quale il Pubblico Ministero aveva chiesto pesanti ammende (1.000€ a testa) per i sette attivisti accusati, questo verdetto è stato aspettato con molta impazienza.
Sebbene sia stata ammessa l'impossibilità di condannare gli accusati per incitamento alla discriminazione su basi “nazionalistiche”, la Corte ha tuttavia trovato possibile condannare gli attivisti per “intralcio del normale esercizio di attività commerciale.”
Per arrivare a rilasciare questo verdetto, la Corte è stata forzata a modificare i fatti presentati nelle testimonianze, senza sentire alcuna controargomentazione, portando così alla luce che questo verdetto dimostra la sua obbedienza alla repressivo disegno di legge comosciuto come “Circolare Alliot-Marie”.
La Corte ha ritenuto ammissibili le istanze presentate dai querelanti (l'Ufficio Nazionale di Viglianza contro l'Antisemitismo, l'Alleanza Francia Israele, la Camera di Commercio Francia Israele, e l'associazione “Avvocati senza Frontiere”) e non ha fornito alcuna giustificazione in risposta alle argomentazione riguardanti la loro inammissibilità, presentate alla corte dei difensori legali degli accusati.
I sette attivisti sono stati condannati al pagamento [sospeso] di 500€ a testa per avere partecipato il 10 Febbraio 2010 ad un'azione BDS in un negozio Carrefour ad Alençon, al pagamento di 500€ a ciuscuno dei quattro querelanti per risarcimento più 1€ di danni!
La Corte inoltre ha deciso che il verdetto non venga pubblicato sulla stampa nazionale e locale a cuasa delle “precedenti attenzioni dei media riguardo al processo, con l'obiettivo di evitare un qualsiasi ulteriore spaccatura per la pce a per la coesione nazionale”.
Come è ben evidente, queste sentenze riflettono la volontà di fratturare il movimento di solidarietà e lo slancio del movimento BDS. Non si può fare altro che denunciare gli effetti della Circolare Alliot-Marie, che è ancora sfortutamente in corso di validità e contro la quale ora più che mai bisogna agire.
La determinazione dei compagni francesi rimane però intatta, indipendemente dai problemi e dalle difficoltà che porterà quasta ingiustificabile sentenza: “Sappiamo che possiamo contare su un grande movimento di solidarietà, che va ben oltre alla semplice rete degli attivisti e dei loro sostenitori. Useremo questi processi per ottenere visibilità mediatica e spingere sotto la luce dei riflettori la lotta della Palestina e dei palestinesi.”
Fonte: bdsfrance.org
Traduzione: BDS Italia