Alcuni ambasciatori israeliani riferiscono che almeno cinque paesi europei hanno redarguito aziende e imprenditori le cui attività oltre la Linea Verde violano la legge
In base al report ricevuto dal ministro degli Esteri israeliano, almeno cinque paesi europei hanno recentemente lanciato un primo ammonimento alle aziende e agli imprenditori: questi non dovrebbero intraprendere attività nelle colonie israeliane in quanto rischiano di infrangere leggi nazionali e internazionali.
A quanto riportato dal quotidiano Yedioth Ahronoth, tra le nazioni menzionate dagli ambasciatori israeliani ci sarebbero Gran Bretagna, Germania, Danimarca, Olanda e Svezia.
Secondo uno dei report, il ministero degli Esteri di un paese europeo ha comunicato a un’azienda impegnata in attività commerciali oltre la Linea Verde di volare in questo modo le normative nazionali e internazionali, secondo cui le colonie sono illegali. L’azienda in questione sta ora valutando se ritirarsi dal progetto, ma sta subendo pressioni da Israele per continuare le proprie attività.
Fonti del ministero degli Esteri israeliano affermano che i paesi UE, così come la Commissione Europea, stanno valutando di ammonire gli imprenditori affinché evitino qualsiasi attività finanziaria nei territori israeliani che si trovano oltre i confini del 1967. Sottolineano, comunque, che questi ammonimenti non hanno alcuna valenza legale, ma puramente politica.
Israele è attualmente impegnato in negoziati con l’UE per il progetto Horizon 2020. L’UE sta facendo pressioni per inserire una clausola che obblighi Israele a consentire l’esclusione dal progetto dei territori oltre la Linea Verde.
Israele ha annunciato che non firmerà alcuna clausola, il che implicherebbe una perdita di centinaia di milioni di euro di fondi alla ricerca. Alcuni funzionari statali hanno dichiarato che Israele potrebbe ripensare alla propria posizione quando l’UE abbasserà i toni.
Fonte: Ynet
Traduzione di BDS Italia