LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Finché Israele potrà contare su un assegno in bianco da parte della comunità internazionale, continuerà a rimuovere i Palestinesi, a maltrattarli e a limitare i loro diritti.

di Rafeef Ziadah*

La decisione di Stephen Hawking di ritirarsi dalla conferenza del Presidente israeliano (Shimon Peres, NdT) è un grosso colpo arrecato al tentativo di Israele di mascherare i suoi crimini e di presentarsi come una democrazia liberale tecnologicamente avanzata. Questa decisione mette in luce il consenso crescente che ritiene che l'oppressione dei Palestinesi da parte di Israele sia intollerabile. Inoltre Stephen Hawking ha dato un contributo molto rilevante alla campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzione (BDS) contro Israele, campagna che nel corso degli anni ha ricevuto il supporto di musicisti, artisti, sindacati, comunità religiose e persone di tutto il mondo.

Queste forme molto efficienti di solidarietà sono benvenute di fronte all'inazione del governo (britannico NdT). Una sentenza della Corte Internazionale di Giustizia del 2004 che dichiarava illegali il Muro israeliano e le colonie insediate nei Territori Occupati non è riuscita a spingere i governi occidentali ad agire contro le violazioni continue della legislazione internazionale da parte di Israele. Infatti i crimini perpetrati da Israele contro il popolo palestinese avvengono per via del continuo supporto finanziario, militare e diplomatico dei paesi occidentali.

Per questa ragione, nel 2005 la società civile palestinese ha lanciato un appello per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni contro Israele fino a quando i diritti dei Palestinesi non saranno riconosciuti in conformità con la legislazione internazionale. Questo appello è stato promosso da più di 170 partiti, organizzazioni, sindacati e movimenti sociali.

Mentre Matt Hill argomenta che "il problema della campagna BDS è che il messaggio mandato a Israele è tutto meno che chiaro" le richieste fatte nell'appello non potrebbero essere più limpide: Israele deve rispettare la legislazione internazionale. Deve rinunciare all'occupazione, rispettare il diritto al ritorno dei profughi palestinesi e garantire gli stessi diritti ai cittadini palestinesi che vivono in Israele.

Campagne contro le imprese che producono nei Territori Occupati, del tipo raccomandato da Matt Hill, esistono infatti e giocano un ruolo decisivo nella crescita e il successo della campagna BDS. Queste campagne, insieme al boicottaggio e al disinvestimento da Elbit, Veolia, Sodastream, Ahava, e numerose altre società possono avere un enorme potere. La multinazionale francese Veolia sembra pronta a interrompere alcune delle sue attività nelle colonie israeliane illegali dopo aver perso l'equivalente di miliardi di sterline in contratti non firmati con le amministrazioni pubbliche nel Regno Unito e in Europa come conseguenza delle campagne di disinvestimento contro di lei. In seguito ai reclami da parte dei suoi soci, la catena di supermercati Co-operative ha deciso di non importare più frutta e verdura da qualsiasi ditta israeliana che opera nelle colonie israeliane illegali. Gi attivisti fanno ora pressione su Sainsbury e altri supermercati.

Le violazioni dei diritti umani da parte di Israele tuttavia non si limitano solo alle colonie nei territori occupati palestinesi. Il villaggio della comunità beduina di Al-Arakib nel sud dell'Israele è stato distrutto più di cinquanta volte. A Gaza, i Palestinesi vivono sotto un assedio brutale e milioni di rifugiati palestinesi aspettano nei campi profughi fuori della loro patria.

Similmente, le campagne che cercano di mettere fine al supporto internazionale sul quale Israele può contare per la sua impunità non possono focalizzarsi solamente sulle colonie. Uno degli obiettivi principali della campagna BDS è il gigante della sicurezza G4S, società che fornisce attrezzature e servizi nelle carceri all'interno di Israele dove sono detenuti prigionieri palestinesi, compresi bambini, senza processo e sottoposti alla tortura. L'anno scorso, banche, organizzazioni umanitarie e università in Europa hanno interrotto i legami con G4S colpendo i profitti della società e facendo in modo che ci sia un prezzo da pagare per la complicità delle imprese con i crimini israeliani.

L'apparizione in pubblico in Israele di figure eminenti contribuisce a farne uno stato come qualsiasi altro. Come Hawking, molte altre figure eminenti compreso Roger Waters di Pink Floyd, Elvis Costello, Alice Walker, Iain Banks si sono impegnate a non partecipare a eventi che si svolgono in Israele per esercitare pressione sul governo e costringerlo ad attenersi al diritto internazionale. La notizia che Stephen Hawking cancellava la sua partecipazione è apparsa in prima pagina in Israele, ricordando agli Israeliani che lo status quo è insostenibile e che il loro paese sta diventando un paria come il Sudafrica di una volta.

Le trattative sono ferme, non perché i Palestinesi hanno insistito "su un obiettivo stravagante" come scrive Matt Hill, ma perché, in fin dei conti, il risultato di qualsiasi trattativa riflette esattamente l'equilibrio di forze fra le parti in causa. Finché Israele può contare su un assegno in bianco da parte della comunità internazionale e su un'opinione pubblica mondiale blanda, continuerà a rimuovere i Palestinesi, a maltrattarli e a limitare i loro diritti. Lo scopo della campagna BDS è di modificare l'equilibrio delle forze che sostengono la situazione attuale.

C'è un altro aspetto nel sostegno di Stephen Hawking alla campagna BDS che Matt Hill purtroppo non vede. Nella sua lettera agli organizzatori, Stephen Hawking si sforza di spiegare che la sua decisione di ritirarsi si è stata basata in primo luogo e principalmente sul parere dei suoi colleghi palestinesi, accademici la cui libertà di parola, di movimento, d'insegnamento e di apprendimento è negata giornalmente dall'occupazione israeliana. Il sostegno dei diritti dei Palestinesi non significa molto senza la volontà fondamentale di ascoltare la voce dei Palestinesi che meglio di qualsiasi altra spiega perché loro sostengono una campagna BDS non-violenta globale e la vedono come forma necessaria ed efficace di solidarietà.

*Rafeef Ziadah è un membro del comitato di coordinamento nazionale palestinese per la campagna BDS ed responsabile senior per le campagne di War on Want.

Fonte: New Statesman

Traduzione di BDS Italia