LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

A luglio l’Unione europea ha pubblicato nuove linee guida che, a partire dal gennaio 2014, escluderanno dai fondi UE, le entità israeliane con attività nei territori occupati.

Mentre Israele e gli Stati Uniti stanno facendo pressione sull’UE perché annacquino o sospendano le linee guida, molte voci si sono sollevate affinché le stesse venganoapplicate in toto, tra queste 500 accademici europei15 ex leader dell’UE600 intellettuali ed artisti israeliani e 51 europarlamentari.

Scrivi al Ministro Bonino e ai parlamentari italiani per esigere che le linee guida siano pienamente applicate e che l’UE attui ulteriori provvedimenti per porre fine alla complicità con l'apartheid, il colonialismo e l'occupazione israeliani.

firma

 A: 

Emma Bonino, Ministro degli Affari Esteri 
Vincenzo Amendola, Comm. Affari esteri della Camera 
Paolo Beni, Comm. Affari esteri della Camera 
Francesco Cassano, Comm. Affari esteri della Camera 
Khalid Chaouki, Comm. Affari esteri della Camera 
Manlio Di Stefano, Comm. Affari esteri della Camera 
Claudio Fava, Comm. Affari esteri della Camera 
Laura Garavini, Comm. Affari esteri della Camera 
Federica Mogherini, Comm. Affari esteri della Camera 
Arturo Scotto, Comm. Affari esteri della Camera 
Maria Edera Spadoni, Comm. Affari esteri della Camera 
Giovanni Farina, Comm. Affari esteri della Camera 
Alessandro Di Battista, Comm. Affari esteri della Camera 
Andrea Manciulli, Comm. Affari esteri della Camera 
Lapo Pistelli, Vice Ministro degli Affari esteri 
Donatella Agostinelli, Deputato alla Camera 
Giorgio Airaudo, Deputato alla Camera 
Luisa Bossa, Deputato alla Camera 
Giuseppe Civati, Deputato alla Camera 
Emanuele Cozzolino, Deputato alla Camera 
Daniele Farina, Deputato alla Camera 
Nicola Fratoianni, Deputato alla Camera 
Giulio Marcon, Deputato alla Camera 
Gennaro Migliore, Deputato alla Camera 
Adriano Zaccagnini, Deputato alla Camera 
Giampiero Giulietti, Comm. Politiche europee della Camera 
Sandro Gozi, Comm. Politiche europee della Camera 
Michele Bordo, Presidente, Comm. Politiche europee della Camera 
Paola Carinelli, Vice Presidente, Comm. Politiche europee della Camera 
Emma Fattorini, Comm. Affari esteri del Senato 
FrancescoRusso, Comm. Affari esteri del Senato 
Giorgio Tonini, Comm. Affari esteri del Senato 
Mario Tronti, Comm. Affari esteri del Senato 
Roberto Cociancich, Comm. Affari esteri del Senato 
Luis Alberto Orellana, Comm. Affari esteri del Senato 
Paolo Corsini, Vice Presidente, Comm. Affari esteri del Senato 
Peppe De Cristofaro, Vice Presidente, Comm. Affari esteri del Senato 
Franco Mirabelli, Comm. Politiche europee del Senato 
Luciano Uras, Comm. Politiche europee del Senato 
Elena Fattori, Vice Presidente, Comm. Politiche europee del Senato 
 
Gentile Onorevole, 
il 19 luglio 2013, la Commissione Europea ha pubblicato nuove Linee Guida volte ad escludere entità israeliane pubbliche e private operanti nei Territori palestinesi occupati dagli strumenti finanziari dell’Unione Europea. 

Da allora, ci sono stati tentativi da parte degli Stati Uniti e di Israele di indebolire o posticipare l’entrata in vigore delle Linee Guida, incluso un intervento del Segretario di Stato degli Stati Uniti Kerry in occasione del Consiglio informale degli Affari Esteri a Vilnius. 

Ma da allora si sono anche sollevate molte voci che hanno chiesto alla UE di applicare alla lettera le Linee Guida e di non riconoscere la sovranità dello stato di Israele sui territori occupati militarmente dal 1967, tra queste: una lettera firmata da oltre 500 accademici europei, la richiesta da parte di 15 ex leader della UE, una lettera di 40 organizzazione della società civile palestinese, la petizione di più di 600 intellettuali e scienziati israeliani e una lettera di 51 europarlamentari. 

Qualsiasi pace giusta e sostenibile ha bisogno di poggiare sul diritto internazionale come base comune. Le Linee Guida si limitano a tradurre l'adempimento dell'obbligo della UE di rispettare il diritto internazionale. Come l'Alto Rappresentante della UE Catherine Ashton ha dichiarato a Vilnius, “le linee guida mettono semplicemente nero su bianco la posizione della UE”, posizione che la UE, ufficialmente, afferma da decenni. 

Le nuove Linee Guida inoltre richiamano le conclusioni del Consiglio dei Ministri degli Affari Esteri del dicembre 2012, secondo le quali “tutti gli accordi tra lo Stato di Israele e l’Unione Europea devono inequivocabilmente ed esplicitamente segnalare la loro inapplicabilità ai territori occupati da Israele nel 1967, e cioè Alture del Golan, Cisgiordania inclusa Gerusalemme est e Striscia di Gaza”. 

Come si legge nella lettera firmata da 15 ex leader europei, le linee guida sono il "minimo" che la UE possa fare per adempiere alla propria legislazione e per evitare che i fondi dei contribuenti vadano a sostegno degli insediamenti illegali. 

Israele, da parte sua, sta attivamente informando le Istituzioni della UE e gli Stati membri che, se le Linee Guida non verranno modificate, non firmerà accordi, come quello del programma di ricerca Horizon 2020, che consentirebbe ad entità israeliane di accedere a centinaia di milioni di euro. 

Israele è il solo paese non-UE al quale sono state aperte le porte di Horizon 2020. Dato che Israele viola quotidianamente il diritto internazionale, i diritti umani dei palestinesi e i principi fondamentali della Unione Europea, perché la UE dovrebbe rinunciare ai propri principi e far sì che i propri cittadini finanziano attività illegali per facilitare l'accettazione da parte di Israele di questi consistenti vantaggi che la UE intende dargli? 

Alla luce di quanto sopra, vorrei aggiungere la mia voce alle tante che richiedono che il testo di qualsiasi accordo tra UE ed Israele, concernente la partecipazione di Israele ai programmi UE rifletta pienamente il contenuto delle Linee Guida della Commissione Europea e soddisfi gli obblighi della UE di rispettare il diritto internazionale. Le chiedo inoltre di voler garantire che verranno presi ulteriori provvedimenti per andare ben oltre il “minimo” che la UE può fare per porre fine a tutti le forme di sostegno economico e politico alle violazioni di Israele dei diritti umani e della legalità internazionale, come per esempio la sospensione dell'Accordo di Associazione UE-Israele che nell'art. 2 prevede il rispetto dei diritti umani e dei principi democratici come condizione fondamentale per le relazioni tra le parti.

 


Firma la lettera al Ministro Bonino e ai 40 parlamentari italiani!