LIBERTÀ. GIUSTIZIA. UGUAGLIANZA.

Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese.

Sabato 6 e domenica 7 maggio si è tenuta a Torino l’assemblea nazionale di BDS Italia, la sezione italiana del movimento internazionale a guida palestinese per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (BDS) verso Israele.

L’Assemblea, che ha visto la partecipazione di attivist* dei vari gruppi e associazioni che aderiscono al movimento provenienti da diverse città italiane, ha permesso di fare un bilancio del lavoro svolto nell’ultimo anno e di definire un programma di azione per i mesi a venire, individuando le campagne e le iniziative prioritarie su cui concentreremo i nostri sforzi. All’assemblea ha partecipato Riya Hassan, coordinatrice per l’Europa del Comitato nazionale palestinese per il BDS (BNC) che ha contribuito al dibattito con le analisi sulle prospettive del movimento BDS a livello globale.

Il movimento sta attraversando un momento di forte crescita in tutto il mondo con vittorie significative nel 2016. Anche in Italia nell’ultimo anno abbiamo ottenuto importanti risultati. BDS Italia è oggi sempre più conosciuto e seguito e ha sviluppato rapporti e collaborazioni importanti con movimenti sociali e organizzazioni della società civile. Nuovi gruppi BDS si sono formati in alcune città (ad es. a Ravenna e Reggio Emilia) e cresce tra le persone solidali con la lotta del popolo palestinese l’interesse ad attivarsi nel movimento BDS in varie realtà.

Il boicottaggio accademico è finalmente decollato in Italia con l’appello di oltre 350 docenti e ricercatori, le mobilitazioni degli studenti in varie università e con la mozione del Consiglio degli Studenti all’Università di Torino, contro le collaborazioni delle università italiane con il Technion di Haifa e le altre istituzioni accademiche israeliane. Iniziative di boicottaggio culturale hanno conquistato i media locali e nazionali, come Batsheva a Ravenna e a Torino, con il caso di Brian Eno. Ci sono state importanti nuove adesioni alle nostre campagne. Tra queste ricordiamo le adesioni alla campagna contro la multinazionale Hewlett Packard (#IoNonComproHP) da parte del sindacato USB, della Comunità Cristiana di base di S. Paolo, del centro studi Sereno Regis e altre realtà significative del mondo dell’associazionismo, e la firma di UISP e di Lunaria sulla lettera inviata alla FIFA per chiedere l’esclusione delle squadre di calcio delle colonie israeliane dalle competizioni internazionali.

L'assemblea nazionale si è svolta in un momento politico importante caratterizzato dallo sciopero della fame “per la libertà e la dignità” portato avanti da ormai 31 giorni da 1600 prigioniere e prigionieri politici palestinesi nelle carceri israeliane che rivendicano i loro diritti umani di base e condizioni più umane. L’assemblea di BDS Italia ha ribadito l’impegno del movimento a sviluppare iniziative di solidarietà con la lotta dei detenuti palestinesi e ha rilanciato il boicottaggio contro HP complice dell'oppressione dei palestinesi anche con la fornitura di tecnologie e servizi alle carceri israeliane.

La crescita e le vittorie del movimento BDS hanno scatenato la reazione isterica da parte del governo israeliano che investe milioni di dollari per contrastare quella che ritiene “una minaccia strategica”. Attacchi ad attivisti, censure e tentativi di criminalizzazione del movimento, anche con il sostegno di vari governi, sono un segnale dell’efficacia della nostra azione e indicano una reale preoccupazione per l’aumento della legittimità e dell’efficacia del BDS. Anche in Italia l’ambasciata e organizzazioni vicine al governo israeliano stanno cercando di intimidire gli attivisti del BDS, ostacolare iniziative politiche e culturali a sostegno dei diritti dei palestinesi e introdurre misure legislative conto il BDS, utilizzando false accuse di antisemitismo contro un movimento che ha tra i suoi principi l’antirazzismo e il rifiuto di tutte le forme di discriminazione.

Riguardo a questi attacchi, l’assemblea di BDS Italia ha ribadito che il diritto al boicottaggio di Israele fa parte del diritto fondamentale alla libertà di espressione, garantito dalla costituzione e dalle leggi internazionali e che risponderà con l’intensificazione delle campagne BDS a sostegno della lotta dei palestinesi per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza.

 

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