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Attivisti per i diritti umani che si oppongono al regime israeliano di occupazione e di apartheid hanno protestato davanti ai ristoranti Musket Room a New York, all'Ami Jean a Parigi e al Maruja Limón in Galizia, così come davanti ai ristoranti di altre città, a causa della loro partecipazione a un evento culinario a Tel Aviv, volto a mascherare la violenta repressione di Israele nei confronti dei diritti umani dei palestinesi.
Definito dagli stessi organizzatori israeliani come un'offensiva di "gastro-diplomazia", la Round Tables Tour, che si svolgerà dal 6 al 26 novembre, porta chef di 13 ristoranti internazionali a Tel Aviv per un evento culinario sponsorizzato dal governo israeliano e da Ferrarelle. Anche il governo spagnolo, che a parole denuncia gli illegali insediamenti israeliani, ha dato il suo patrocinio alla manifestazione insieme a Golan Heights Winery, un'azienda che trae profitti dall’occupazione e dall'annessione delle alture del Golan da parte di Israele.
In una lettera inviata agli chef e alla Ferrarelle, 140 organizzazioni della società civile internazionale hanno denunciato l'evento a causa del suo stretto legame con i ministeri del governo israeliano coinvolti in gravi violazioni del diritto internazionale:
"I ministeri israeliani sono da anni coinvolti nel progetto "Brand Israel", volto a utilizzare la cultura e le arti come mezzo per distrarre l'attenzione dal suo orrendo curriculum di violazioni dei diritti umani, al fine di creare un'immagine positiva di Israele", si legge nella lettera.
I firmatari hanno denunciato "l’uso spietato della tradizione secolare di condivisione di esperienze culinarie per distogliere l'attenzione dalle diffuse violazioni dei diritti fondamentali dei palestinesi, tra cui il diritto al cibo" e hanno invitato la Ferrarelle a ritirare la sponsorship e gli chef ad annullare la loro partecipazione.
Attivisti israeliani sostenitori dei diritti umani dei palestinesi hanno creato un video parodia che con la satira mette alla berlina questo palese mascheramento.
Durante l'evento, promosso da American Express, si berrà il vino del Golan con i pasti gourmet preparati dagli chef internazionali, i quali soggiorneranno a Dan Hotels, che ha un albergo in un insediamento costruito sulla terra rubata ai palestinesi nella Gerusalemme Est occupata. La brutalità quotidiana dell'occupazione è tenuta lontana dalla cosiddetta "bolla liberale" di Tel Aviv, dove gli chef prepareranno i loro pasti costosi, grazie al muro dell'apartheid israeliano, ai posti di blocco e alla ghettizzazione dei palestinesi, compreso l'assedio medievale di oltre due milioni di palestinesi a Gaza.
Un manager di uno dei ristoranti ha detto agli attivisti che loro non erano stati informati del coinvolgimento del governo israeliano e della natura politica della manifestazione e che neanche vi erano state proteste l'anno scorso, aggiungendo che il ristorante non avrebbe partecipato se loro lo avessero saputo. Sebbene fosse troppo tardi per ritirarsi, il ristorante era amareggiato per il fatto che gli organizzatori non avevano fornito queste informazioni quando è stato invitato a partecipare. Dopo essere stato informato di questa complicità, il ristorante ha comunicato agli attivisti che non avrebbe partecipato in futuro.
Una risposta simile è stata data dai cuochi di Triciclo, a Madrid dove uno degli chef ha raccontato agli attivisti di BDS Madrid che per loro era in pratica troppo tardi ritirarsi. Nel tentativo di differenziarsi da qualsiasi coinvolgimento politico, i cuochi hanno sostenuto che partecipavano per cucinare a favore del popolo e non del governo, anche se gli obiettivi politici dell'evento erano espliciti:
"Il governo israeliano trae benefici dalla reputazione internazionale di questi chef per occultare la brutalità del suo regime. Sta usando l'arte e la reputazione degli chef per mascherare i suoi crimini", ha spiegato Liliana Córdova, un'attivista di Madrid che ha protestato davanti al ristorante.
Anche gli attivisti israeliani del Boycott from Within hanno denunciato l’evento, aggiungendo: "Come cittadini israeliani attivi contro le politiche israeliane di razzismo, occupazione e di apartheid" esortiamo "i ristoranti internazionali a non legittimare i crimini del governo israeliano partecipando all’evento propagandistico Round Tables Tour a Tel Aviv".
Attivisti in Danimarca hanno scritto a Oxfam IBIS in quanto collabora in Bolivia a un progetto di sviluppo con Gustu di Claus Meyer, due ristoranti che partecipano alla Round Tables Tour. Oxfam ha sempre denunciato gli illegali insediamenti israeliani e il loro impatto sulla sicurezza alimentare delle famiglie palestinesi.
La settimana scorsa, in risposta ad un invito dalla Palestina per agire sui social media utilizzando l’hashtag #apartheidRoundTables, oltre 480 tweet hanno sollecitato i 13 ristoranti e la Ferrarelle a cancellare la loro presenza e centinaia di commenti sono stati lasciati sulle pagine Facebook.
Gli attivisti, che hanno protestato contro l'evento dell'anno scorso, si sono impegnati a continuare negli anni successivi e chiedono agli chef che vengono invitati a partecipare alle future edizioni di rifiutare l'invito. L'evento sulla stampa locale e internazionale è stato messo in cattiva luce.
BDS Italia