Due dei massimi funzionari dell’Impresa Pizzarotti & C. SpA., insieme ad 11 assessori del Comune di Parma, sono sotto inchiesta nell’ambito delle indagini sul progetto di riqualificazione dell’Ospedale Vecchio, edificio del 1300 nel centro storico di Parma.
Oltre ad indagare sui progetti della Pizzarotti in Italia, però, meriterebbe un’inchiesta anche il coinvolgimento della ditta parmense nel progetto israeliano del treno ad alta velocità Tel Aviv – Gerusalemme che attraversa i territori Palestinesi occupati e integra una palese violazione del diritto internazionale e dei diritti umani.
La linea ferroviaria ad alta velocità, detto A1, ad uso esclusivo della popolazione israeliana, percorre infatti ben 6,5 chilometri attraverso la Cisgiordania occupata, comportando la confisca di terre palestinesi di proprietà privata, nei villaggi di Beit Iksa e Beit Sourik. Inoltre, il mega cantiere e la rete stradale per le enormi macchine scavatrici e per il trasporto del materiale estratto dai tunnel scavati dalla Pizzarotti, stanno portando alla distruzione di terreni agricoli e di uliveti secolari, oltre a renderli inaccessibili ai legittimi proprietari.
L’art. 53 della IV Convenzione di Ginevra, vieta espressamente “alla potenza occupante di distruggere beni mobili o immobili appartenenti individualmente o collettivamente a persone private, allo Stato o a enti pubblici, a organizzazioni sociali o a cooperative, salvo nel caso in cui tali distruzioni fossero rese assolutamente necessarie dalle operazioni militari”. In questo caso le distruzioni avvengono per la costruzione di infrastrutture permanenti inaccessibili alla popolazione locale e pertanto ad uso civile.
La costruzione della linea ferroviaria A1 costituisce dunque una violazione del Diritto Internazionale di estrema gravità. Tanto che, in base alle indicazioni del Ministero dei Trasporti tedesco, nel mese di marzo 2011 la Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche, si è ritirata dal progetto della linea ferroviaria A1.
Con il suo coinvolgimento, la Pizzarotti, che è stata resa consapevole dalla Coalizione Italiana Stop That Train delle condizioni d’illegalità in cui presterebbe la propria opera, mostra di porre gli affari prima del rispetto per il Diritto Internazionale e per i diritti umani. Stop That Train chiede, quindi, che si indaghi sulla partecipazione della Pizzarotti & C. S.p.A. nel progetto israeliano.
Inoltre, la coalizione fa appello alle Amministrazioni pubbliche di tutt’Italia affinché, nel rispetto di quanto previsto dal Codice dei Contratti Pubblici per i soggetti “che hanno commesso un errore grave nell’esercizio della loro attività professionale”, la Pizzarotti venga esclusa dalle gare di appalto per i lavori pubblici finché non cesserà di prestare la sua opera in violazione del Diritto Internazionale.
Coalizione Italiana Stop That Train
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www.stopthattrain.org
Note:
La Coalizione Italiana Stop That Train raggruppa circa 90 associazioni, tra organizzazioni nazionali e internazionali, incluso Israele, e realtà locali in tutt’Italia.
Il progetto per la linea ferroviaria A1 è descritto nel rapporto redatto dalla Coalizione delle Donne per la Pace – Israele, Crossing the Line: Il treno ad alta velocità Tel Aviv – Gerusalemme
Il Codice dei Contratti Pubblici D. Lgs. 12 aprile 2006, n. 163, (in attuazione direttiva comunitaria 2004/18 relativa al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, di forniture e di servizi) all’Articolo 38, comma 1, lettera f, prevede l’esclusione dagli appalti di lavori, forniture e servizi i soggetti “che hanno commesso un errore grave nell’esercizio della loro attività professionale, accertato con qualsiasi mezzo di prova da parte della stazione appaltante”. La legge è la base dell’iniziativa della Coalizione Italiana Stop That Train, Libera il tuo comune dalla Pizzarotti