A sostegno alla manifestazione del 13 ottobe a Varese: Nessun M-346 o altra arma a Israele
A chi può interessare,
Siamo un gruppo di cittadini israeliani, attivi contro le politiche di razzismo, di apartheid e di occupazione del nostro governo. Molti di noi sono attivisti veterani, e abbiamo testimoniato o studiato la portata della devastazione lasciata dall'esercito israeliano nei territori occupati palestinesi e in Libano. Migliaia di civili, bambini compresi, sono stati uccisi da Israele negli ultimi dieci anni, usando armi ad alta tecnologia. Migliaia di abitazioni civili sono state demolite. Gran parte di questa distruzione è stata portata a termine dall'aviazione israeliana.
Se il governo italiano e le aziende italiane vendono jet M-346 e altri tipi di attrezzature militari a Israele, stanno tollerando i crimini di guerra commessi dall'esercito israeliano durante l'assalto del 2006 al Libano. Nessuna azione per conto di una qualsiasi parte libanese potrebbe giustificare la distruzione di interi quartieri di Beirut e il bombardamento di massa dei villaggi del sud del Libano o l'uso di bombe a grappolo, che sono costati la vita, o causato terribili ferite, a numerosi civili, tra cui bambini.
Inoltre, se il governo italiano e le aziende italiane vendono jet M-346 e altri tipi di attrezzature militari a Israele, stanno tollerando i crimini di guerra commessi da Israele nei mese di Dicembre 2008 - Gennaio 2009 con l'Operazione Piombo Fuso. Durante questo assalto, la "potenza aerea" di Israele si è riversata sulla inerme popolazione civile palestinese, uccidendo 1400 persone, di cui 400 bambini. In questa brutale azione militare, Israele ha usato nuove armi ancora non conosciute così come quelle già vietate dalle convenzioni internazionali (fosforo bianco, bombe DIME, uranio impoverito) e commesso crimini di guerra e crimini contro l'umanità, come documentato nel "Rapporto Goldstone" delle Nazioni Unite. Nessuna azione per conto di una qualsiasi parte palestinese potrebbe giustificare questi crimini.
In considerazione di quanto sopra, vogliamo esprimere la nostra solidarietà con gli attivisti italiani che si battono contro Alenia Aermacchi, Finmeccanica e i cinici rivenditori italiani di armi. Condanniamo con forza coloro che approfittano dalla morte e dalla sofferenza dei civili nei territori occupati palestinesi, in Libano e in altre parti del mondo. Incoraggiamo fortemente gli attivisti italiani che stanno cercando di costruire una economia di pace, invece di un'economia di guerra.
Chiediamo un immediato embargo sulle armi a Israele, e la fine di tutte le formazioni professionali e consulenze di carattere militare all'esercito israeliano, alle aziende militari e agli istituti di ricerca universitari. Oltre a fermare la vendita di jet M-346 a Israele, noi chiediamo anche la sospensione dell'accordo di cooperazione militare tra Italia e Israele firmato nel 2005.
Più in particolare, chiediamo al governo italiano, così come agli altri governi europei a:
- cessare immediatamente qualsiasi fornitura a Israele di armi e prodotti correlati di qualsiasi tipo, compresa la vendita o il trasferimento di armi e munizioni, veicoli ed equipaggiamenti militari, equipaggiamenti paramilitari per la polizia, tra cui quelli a duplice uso, e pezzi di ricambio, e anche cessare il rifornimento di ogni tipo di attrezzatura e fornitura, e sovvenzioni di accordi di licenza per la fabbricazione o la manutenzione di queste armi;
- cessare tutte le importazioni militari e a doppio-uso (attrezzatura, assistenza e munizioni) da Israele;
- cessare il trasferimento di prodotti militari da e per Israele attraverso i porti nazionali, il territorio e lo spazio aereo;
- fermare la cooperazione con l'esercito israeliano, le aziende militari, e progetti militari di ricerca&sviluppo, comprese le joint venture (sia bilaterali che multilaterali);
- cessare tutte le formazioni professionali e le consulenze militari con l'esercito israeliano, le aziende militari e gli istituti di ricerca universitari;
- cessare tutti gli aiuti militari a Israele.
Vorremmo sottolineare che le imprese italiane e le istituzioni che si impegnano nella collaborazione con le istituzioni militari israeliane diventano complici delle violazioni del diritto internazionale di cui sopra, compresi i crimini di guerra.
Cordiali saluti,
Boycott! Supporting the Palestinian BDS Call from Within
(Boycott from Within)
Fonte: Boycott from Within
Traduzione di BDS Italia