L’antropologo israeliano Jeff Halper è in tour in Italia per la presentazione del suo ultimo saggio:

La guerra contro il popolo. Israele, i palestinesi e la pacificazione globale (Edizioni Epoké, 2017)

Il libro di Halper rappresenta un’esplicita denuncia contro la cosiddetta “industria della pacificazione globale” e costituisce una preziosa occasione per riflettere sulla politiche israeliane di sicurezza e sulle loro implicazioni nella nostra vita quotidiana.

“Il contributo israeliano consiste soprattutto nell’offrire un modello efficace di regime di protezione che si appoggia sulla convergenza fra civile e militare; efficace non solo contro le minacce immediate ma anche nella creazione di meccanismi di dominazione di lungo termine”.

Partendo dall’analisi del sistema di oppressione, dominio e controllo imposto da Israele ai Palestinesi, l’autore osserva le sue ripercussioni sui meccanismi di dominazione che caratterizzano il sistema-mondo capitalista e descrive come il regime israeliano sia riuscito a “normalizzare” le sue politiche repressive, rendendole non solo accettabili dinnanzi alla comunità internazionale ma addirittura esportandole come un modello di “sicurezza” necessario.

Un modello che si basa sulla fusione tra sfera civile e sfera militare e che affonda le sue radici nella militarizzazione di ogni aspetto della società. All’interno di questo contesto, tale modello di repressione e dominazione può realizzarsi a livello tecnologico grazie alle ricerche scientifiche (e alle conseguenti applicazioni militari) sviluppate dalle accademie israeliane, il Technion in primis, definito non a caso “un incubatore per il complesso militare-industriale israeliano”, i cui “innovativi” progetti di ricerca forniscono all’esercito israeliano le soluzioni militari più sofisticate e all’avanguardia, la cosiddetta “tecnologia della dominazione”.

A livello internazionale, Israele ha intensificato i legami militari con qualsiasi Paese mediante accordi e collaborazioni militari finalizzate al rafforzamento del suo prestigio internazionale; grazie alla cosiddetta “diplomazia Uzi”, Israele ha potuto accrescere la sua influenza politica attraverso la vendita di sistemi d’armi e di addestramento. Normalizzando e commercializzando di conseguenza il suo modello militarista di controllo “testato sul campo”, ritenuto, dalle classi egemoni e dalle forze dell’ordine di tutto il mondo, potenzialmente in grado di “assicurare l’insicurezza” e di soffocare nel contempo ogni fonte di opposizione, dissenso, resistenza e contro-egemonia.

L’appello della società civile palestinese per l’embargo militare e la non collaborazione con l’industria israeliana delle armi e della tecnologia della repressione tramite campagne di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS), anche nei confronti delle istituzioni academiche israeliane, è un mezzo efficace sia per sostenere la lotta dei palestinesi sia per contribuire a fermare lo sviluppo e la diffusione del “modello israeliano”.

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BDS Italia

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BDS Italia è un movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele, costituito da associazioni e gruppi in tutta Italia che hanno aderito all'appello della società civile palestinese del 2005 e promuovono campagne e iniziative BDS a livello nazionale e locale

 

La guerra contro il popolo Copertina solo fronte