Comunicato del Comitato Nazionale Palestinese BDS 

  • Le esportazioni militari scendono da 7,5 miliardi di dollari a 5,5 miliardi di dollari.
  • I leader del settore riportano un calo della disponibilità ad acquistare prodotti militari da Israele.
  • Nuove informative evidenziano come la cooperazione e il commercio militare con Israele agevola la brutale repressione israeliana delle proteste palestinesi.

Secondo una lettera delle quattro maggiori compagnie militari israeliane, le esportazioni militari israeliane quest'anno potrebbero scendere fino al 53% del loro livello nel 2012 e "una minor voglia di prodotti fatti in Israele" è un fattore chiave di questo crollo.

I leader del settore avvertono che le esportazioni militari sono costantemente in calo dopo che hanno raggiunto 7,5 miliardi di dollari nel 2012. Le vendite nel 2014 sono scese a 5,5 miliardi di dollari e potrebbero calare a 4 miliardi di dollari quest'anno, secondo quanto riportato dai mezzi di informazione a proposito della lettera.

Il movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) ha messo in atto campagne altamente visibili contro il commercio militare con Israele, che hanno visto 12 banche e fondi pensione aziendali escludere la compagnia israeliana Elbit Systems dal proprio portafoglio di investimenti. Le industrie di armi di proprietà israeliana sono state bloccate, e un numero crescente di partiti politici e sindacati hanno chiesto la fine di legami militari con Israele.

I governi di Norvegia e Turchia hanno entrambi annunciato politiche di embargo militare contro Israele negli ultimi anni.

Mahmoud Nawajaa, coordinatore generale del Comitato Nazionale Palestinese BDS, la più grande coalizione di società civile palestinese che guida il movimento BDS, ha detto:

"Le compagnie militari israeliane commercializzano i loro prodotti in base al riuscito uso nei massacri israeliani di civili palestinesi e libanesi, ma ora sembra che la crescente consapevolezza pubblica e l’opposizione ai crimini di guerra di Israele stiano iniziando a colpire le esportazioni militari di Israele."

"I governi devono rispettare il loro obbligo legale di non fornire aiuto o assistenza e, al contrario, di agire per porre fine alle violazioni israeliane del diritto internazionale, mediante l'attuazione di un embargo militare contro Israele, come fu fatto contro l'apartheid in Sud Africa."

"Israele sta attualmente mettendo in atto la strategia di uccidere la politica e di reprimere brutalmente le proteste palestinesi contro il suo regime di occupazione e di apartheid. La capacità di Israele di opprimere i Palestinesi dipende dalla volontà dei governi e delle aziende di tutto il mondo di collaborare con l’esercito, le industrie belliche e gli istituti di ricerca militare di Israele."

Nel corso del massacro di Gaza del 2014 da parte di Israele, il governo spagnolo annunciò un congelamento temporaneo delle esportazioni di armi verso Israele, gli Stati Uniti sospesero temporaneamente le spedizioni di armi, e il governo del Regno Unito fu vicino a fare passi analoghi, visto che la richiesta di un embargo militare verso Israele era al centro dell’attenzione nel dibattito sui crimini di Israele.

I firmatari di una petizione forte di 60.000 adesioni che sollecitavano un embargo militare includevano l’Arcivescovo Emerito Desmond Tutu e altri cinque premi Nobel, il musicista dei Pink Floyd Roger Waters e il musicista statunitense Boots Riley. La scrittrice Naomi Klein ha descritto un embargo militare Israele come un "molto meritato ... passo decisivo verso la fine dell'impunità di Israele".

Nel mese di aprile, la banca britannica Barclays sembra che abbia disinvestito dall’azienda bellica israeliana Elbit Systems a seguito di una campagna di alto profilo che ha visto azioni dirette di protesta verso le sue filiali in più di 15 città. Stanno guadagnando terreno le campagne rivolte contro i finanziamenti dell'Unione Europea per le compagnie militari israeliane, le aziende militari e di sicurezza israeliane, come l’Elbit Systems e la ISDS, così come per le società internazionali quali G4S e HP, che forniscono attrezzature e servizi per i checkpoint israeliani e prigioni che compongono la "infrastruttura di oppressione" di Israele.

Il BNC ha pubblicato oggi un’informativa in cui sono elencati alcuni indicatori del crescente impatto della campagna sul commercio delle armi contro Israele, sottolineando l’importanza di un tale embargo militare. Si basa sul ruolo fondamentale che il commercio militare e la cooperazione internazionale con Israele svolge nella brutale repressione delle proteste palestinesi da parte di Israele e nel mantenere il regime israeliano di occupazione, il colonialismo e l'apartheid.

Josh Ruebner, Direttore strategico della “Campagna degli Stati Uniti per porre fine alla occupazione israeliana”, ha chiesto al governo degli Stati Uniti di agire per porre fine al sostegno dell'aggressione militare israeliana:

"Purtroppo, invece di badare alle crescenti richieste internazionali di un embargo militare contro Israele, gli Stati Uniti si stanno muovendo nella direzione opposta. Sono attualmente impegnati in negoziati con Israele per fornire fino a 45 miliardi di dollari in ulteriori armi finanziate dai contribuenti nel prossimo decennio. Ulteriori aiuti militari a Israele aggraveranno la complicità degli Stati Uniti nel favorire gli abusi israeliani sui diritti umani dei palestinesi, in violazione delle stesse leggi degli Stati Uniti, come la legge sul controllo delle esportazioni di armi e la legge sull’assistenza estera.“

Fonte: Comitato nazionale palestinese per il BDS

Traduzione di BDS Italia