"Si moltiplicano gli appelli internazionali per chiedere l'embargo delle forniture di armi ad Israele. Il blocco della fornitura delle armi sarebbe previsto dalle normative di molti paesi, in l'Italia la legge 185/90. Infatti non si possono vendere armi a paesi in guerra. E Israele in guerra lo e', nonostante si continui a parlare di 'autodifesa'. L'Italia nel 2005 ha stipulato un accordo di cooperazione militare con Israele. A che serve questo accordo: per fare le stragi di civili e occupare la striscia di Gaza?".
Lo afferma in una nota il deputato di Sel Giulio Marcon, firmatario dell'appello pubblicato nei giorni scorsi dal Guardian e sottoscritto da intellettuali, artisti, attivisti e premi Nobel per la pace. '
"Le stragi di questi giorni non hanno niente a che vedere con l'autodifesa - aggiunge - , non sono mirati, ma volutamente indiscriminati e violano i principi del diritto internazionale umanitario. Israele questa guerra la fa con armi comprate negli Stati Uniti e da molti altri paesi, tra cui l'Italia, che ha appena rifornito Israele di due caccia M-346 (su un totale di 30), prodotti dalla Alenia Aermacchi".
Quindi Marcon conclude: "L'Italia deve al piu' presto revocare quell'accordo di cooperazione militare e bloccare immediatamente le forniture di armi ad Israele. Se si vuole essere credibili come attori impegnati per un negoziato possibile non si puo' essere complici della guerra e della violazione dei diritti umani".
Fonte: Asca