Noi del PACBI (Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele), siamo rimasti profondamente turbati nell’apprendere che il 20 febbraio 2013 lei si esibirà a Tel Aviv. [1]

Le scriviamo per esortarla a non suonare nell’Israele dell’apartheid e a non avallare con la sua presenza le violazioni israeliane del diritto internazionale e dei diritti umani nei confronti della popolazione palestinese.
 
In qualità di artista reggae, figlio del leggendario cantante Bob Marley, la cui canzone "Songs of Freedom" continua ad ispirare milioni di persone che lottano contro le forze disumane di un’oppressione razzista, le chiediamo di non chiudere gli occhi di fronte al brutale sistema colonialista e di Apartheid praticato da Israele.

 

Lei non può saperlo, ma da oltre 60 anni i palestinesi hanno dovuto affrontare  uno dei più dannosi tra i sistemi di oppressione radicalizzata. Lo Stato di Israele è stato creato nel 1948 in conseguenza di una sistematica espropriazione di terre e di  una pulizia etnica subita da più di 750.000 palestinesi allo scopo di formare uno Stato per la supremazia ebraica. Israele nega ai profughi palestinesi il loro diritto internazionalmente riconosciuto di tornare alle loro case e alle loro terre, continuando ad espellere i palestinesi dalle loro abitazioni a Gerusalemme e a Naqab (Negev). Oggi, ci sono più di 7 milioni di profughi palestinesi che ancora lottano per il loro diritto di tornare alle loro case, così come tutti i rifugiati del mondo.

La popolazione palestinese in Cisgiordania (inclusa Gerusalemme Est) e nella striscia di Gaza vive sotto un'occupazione militare sempre più repressiva e violenta. Gaza è stata trasformata da Israele nella più grande prigione del mondo a cielo aperto, negando l'accesso a materiali fon mentali per l’edilizia, l’istruzione, l’assistenza sanitaria, i generi alimentari di prima necessità e altri diritti basilari. Attraverso il suo assedio  a Gaza, Israele ha imposto una "dieta calorica" che consente “la sopravvivenza senza causare malnutrizione", in sostanza limitando la quantità di cibo consentita nella striscia occupata di terra, prendendo per fame un intero popolo perseguendo una  politica di punizione collettiva. [2]

Nel frattempo, in Cisgiordania, il regime di occupazione israeliana continua a costruire il suo muro dell'apartheid - dichiarato illegale dalla Corte Internazionale di Giustizia nel 2004 - e a circondare i palestinesi con una rete di colonie per soli Ebrei e un sistema di strade per soli ebrei confinando i palestinesi in veri e propri ghetti come lo erano i Bantustans in Sudafrica all’epoca dell’apartheid.

Il suo programma di suonare nell’Israele dell’apartheid arriva in un momento in cui il sostegno internazionale all'appello palestinese per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) contro Israele sta crescendo. Stevie Wonder ha recentemente annullato un concerto che doveva tenere in occasione di  una raccolta fondi a favore dell’esercito israeliano, a seguito delle forti pressioni ricevute dopo il suo arrivo da parte delle  persone di coscienza di tutto il mondo, compresi i nostri fratelli afro-americani, concerto che sarebbe andato a sostenere un esercito diventato vero e proprio strumento di terrore e  di repressione coloniale e che ha commesso numerosi massacri contro i palestinesi. [3]

Ci auguriamo quindi che lei voglia seguire l'esempio di Stevie Wonder e annullare la sua performance.

La maggioranza schiacciante della società civile palestinese ha approvato la chiamata BDS del 2005. Sostenitori israeliani coraggiosi hanno appoggiato la campagna BDS “Boycott from Within” [4], invitando tutto il mondo a boicottare il loro stato fino a quando non rispetterà i propri obblighi nei confronti del diritto internazionale. Stiamo chiedendo agli  artisti internazionali di ascoltare il nostro appello per un boicottaggio culturale "fino a quando Israele non si ritiri da tutti i territori occupati nel 1967, compresa Gerusalemme est, non rimuova tutte le sue colonie in quelle terre, impegnandosi ad applicare le risoluzioni ONU che la obbligano alla restituzione dei diritti ai rifugiati palestinesi e allo smantellamento del  suo sistema di apartheid "[5].
 
Come la campagna “Artists Against Apartheid” contro l'apartheid in Sud Africa ha dimostrato, gli artisti hanno una  responsabilità morale di astenersi dall’esibirsi e allestire spettacoli per  un regime che viola sistematicamente i diritti umani. Se ha ancora dei dubbi in merito alla natura dell’oppressione colonialista israeliana voglia prendere in considerazione queste parole di Desmond Tutu: 
“Sono stato nei territori palestinesi occupati, e ho visto per strada e nelle abitazioni  la segregazione razziale che mi ha ricordato le condizioni vissute in Sud Africa sotto il regime razzista dell'apartheid. [6]
 
Proprio come nella lotta contro l'apartheid in Sud Africa, dove la solidarietà internazionale ha svolto un ruolo centrale nel demolire quel regime, riteniamo che il movimento globale BDS sia il modo  più efficace, non violento e moralmente coerente per fare pressione su Israele perché rispetti il diritto internazionale e riconosca i diritti inalienabili del popolo palestinese.

Esponenti di spicco della cultura internazionale quali Alice Walker, Angela Davis, Judith Butler e Naomi Klein hanno già dato il loro sostegno alle campagne BDS. Musicisti e gruppi musicali come Roger Waters, il compianto Gil Scott Heron, i Pixies, Elvis Costello, Snoop Dogg e molti altri, hanno ascoltato il nostro appello e annullato le loro date in Israele.
 
Speriamo che lei faccia lo stesso. La invitiamo a non attraversare la nostra linea di picchettaggio, e di prendere posizione a sostegno della lotta per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza.
 
Cordiali saluti,

PACBI - Campagna Palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele

Note:

[1] http://www.touristisrael.com/ky-mani-marley-concert-in-tel-aviv-israel/8810/
[2] http://www.egyptindependent.com/opinion/counting-calories-and-making-lemonade-gaza
[3] http://pacbi.org/etemplate.php?id=2066
[4] http://boycottisrael.info/
[5] http://bdsmovement.net/?q=node/52; http://pacbi.org/etemplate.php?id=869
[6] http://www.huffingtonpost.com/desmond-tutu/divesting-from-injustice_b_534994.html 

Fonte: PACBI

Traduzione di Teresa Pelliccia