La più grande coalizione della società civile palestinese chiede alle organizzazioni governative e alle società keniote che sponsorizzano l'Israeli Film Festival di Nairobi di porre fine alla loro complicità con il pluridecennale regime israeliano di apartheid, colonialismo e occupazione.
Il festival, intitolato provocatoriamente Sherekea ("celebrare"), elenca come partner principali il ministero degli Affari esteri dello Stato israeliano di apartheid e la sua ambasciata a Nairobi, insieme ad altri organi. Se abbiamo imparato qualcosa dalla lotta contro il regime di apartheid in Sud Africa, che Israele ha annoverato tra i suoi massimi sostenitori, è che l'apartheid deve essere boicottato, non celebrato. Celebrare l'apartheid è un insulto non solo ai palestinesi ma anche ai popoli africani che l'hanno combattuto.
L'appello palestinese al boicottaggio del settore culturale complice dell'apartheid israeliana è strettamente istituzionale e non prende di mira gli individui. Il nostro obiettivo è la responsabilità delle istituzioni nell'apartheid. Il ministero degli Affari esteri e le ambasciate dello Stato israeliano di apartheid dovrebbero essere ritenuti responsabili della pulizia etnica del regime e dei massacri contro i palestinesi, e del ruolo assunto da tali istituzioni nel mascherare questi crimini.
Che il Museo Nazionale del Kenya ospiti un evento del genere – e che la Kenyan Film Commission, il Kenya Film Classification Board e varie società tra cui Safaricom, Citizen TV e Diamond Trust Bank lo sponsorizzino – è profondamente vergognoso e immorale. Sappiamo di poter contare sul popolo del Kenya, con la sua ricca eredità di lotta contro il colonialismo, per sfidare la complicità del suo governo con il colonialismo e l'apartheid israeliana.
Fonte: Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culurale di Israele (PACBI)
Traduzione di BDS Italia