I Palestinesi sollecitano i Radiohead a cancellare il loro concerto del 19 luglio in Israele e ad accogliere le linee del boicottaggio culturale.
Firma la petizione: https://actionsprout.io/AFAD07
Cari Radiohead,
cc: Thom Yorke, Jonny Greenwood, Ed O'Brien, Colin Greenwood e Phil Selway
Oggetto: Il vostro concerto di luglio a Tel Aviv
Non prestate la vostra voce e la vostra arte all'oppressione
Noi, come artisti e istituzioni culturali palestinesi, ci rivolgiamo a voi perché cancelliate il vostro prossimo concerto di luglio a Tel Aviv, in quanto una tale performance, indipendentemente dalle intenzioni, contribuirà a consentire al regime israeliano di occupazione e apartheid di nascondere le sue massicce violazioni dei diritti umani dei palestinesi.
Prendendo in prestito una pagina dal libro di propaganda del Sud Africa dell'apartheid, Israele non fa mistero della sua manipolazione della cultura per promuovere un’immagine di "democrazia" e "diversità culturale".
Nel 2009, Arye Mekel, del ministero degli Esteri israeliano, dichiarava : "Invieremo all'estero noti romanzieri e scrittori, compagnie teatrali, mostre. In questo modo, verrà mostrato il volto più bello di Israele, quindi non verremo visti esclusivamente nel contesto della guerra ".
Allo stesso modo, Nissim Ben-Sheetrit ha affermato verbalmente come la cultura di Israele sia uno strumento di propaganda dichiarando: "Stiamo considerando la cultura come strumento di primo piano di hasbara [propaganda], e io non faccio distinzione tra hasbara e cultura."
Riconoscendo dietro gli inviti a personaggi della cultura e dello sport un intento non-così-occulto da parte di Israele, il giocatore di football americano Michael Bennett dei Seattle Seahawks e altri cinque giocatori NFL hanno recentemente annullato la loro partecipazione a un propaganda trip sponsorizzato dal governo israeliano. Esprimendo il proprio sostegno per i palestinesi, Bennett si rifiuta di essere "usato”, come lui ha detto. Ha citato John Carlos, olimpionico del 1968, che disse: "Non esiste alcun impegno parziale sulla giustizia. O sei dentro o sei fuori." Bennett ha scritto: " Beh, io sono dentro. "
Vi esortiamo a essere anche voi "dentro". Non prestate il vostro buon nome e integrità ad una intricata macchina di propaganda il cui scopo principale è quello di "mostrare il volto più bello di Israele".
Proprio come i sudafricani chiesero il boicottaggio - compreso quello culturale - durante il periodo dell'apartheid, i palestinesi dal 2004 sollecitano artisti di fama come voi a non sostenere oggi un'altra apartheid.
Appena un giorno prima dell'omicidio straziante dell’ adolescente palestinese Muhammed Abu Khdeir, l'allora ministro della Giustizia israeliano Ayalet Shaked aveva postato su Facebook un appello per l'uccisione dei palestinesi dicendo che "l'intero popolo palestinese è il nemico" continuando a sostenere "inclusi gli anziani e le donne, le sue città e i suoi villaggi, le sue proprietà e le sue infrastrutture ".
Il Palestinian Performing Arts Network (Rete palestinese delle Arti dello Spettacolo) ha rilasciato un invito nel 2015 chiedendo ad artisti e istituzioni culturali di tutto il mondo di contribuire a porre fine all'occupazione. Sottolineava che "nonostante tutte le difficoltà, le istituzioni artistiche e culturali palestinesi continuano a lavorare in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza e a Gerusalemme Est, usando le arti per mobilitare ed educare." La vostra esibizione a Tel Aviv sarà solo d'aiuto alla perpetuazione dei crimini di Israele contro la popolazione palestinese in generale e gli artisti palestinesi in particolare.
Molti artisti e scrittori di rilievo hanno approvato la nostra richiesta di boicottaggio culturale tra cui Danny Glover, Myriam Margolyes, Roger Waters, Gillian Slovo, Mike Leigh, di recente John Berger, Brian Eno e Alice Walker.
Più di 1.200 personaggi della cultura nel Regno Unito, infatti, hanno sottoscritto " l’impegno a non accettare né inviti professionali in Israele, né finanziamenti da qualsiasi istituzione legata al suo governo fino a che non sia conforme al diritto internazionale e ai principi universali dei diritti umani." Molte band e artisti hanno anche annullato spettacoli a Tel Aviv, come Lauryn Hill e i Massive Attack.
Come viene detto nel video della vostra canzone All I Need, "alcune cose costano più di quanto si creda". La vostra esibizione a Tel Aviv ci costerà caro in quanto contribuirà a prolungare l'occupazione, la colonizzazione, e il sistema radicato di apartheid di Israele vecchio di decenni, che nega i nostri diritti di uguaglianza di fronte alla legge, non solo alla politica.
Subito dopo che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha ribadito l'illegalità degli insediamenti israeliani con la risoluzione 2334, il 23 dicembre 2016, Israele ha approvato una legge che ha retroattivamente legalizzato il furto della terra privata palestinese a favore degli insediamenti. Israele non può mantenere questo livello di impunità penale e arroganza coloniale senza la facciata di "democrazia" che gli artisti internazionali contribuiscono a lustrare.
Ci auguriamo vivamente che vogliate riprendere in esame l'esibizione e unirvi alla crescente schiera di artisti che stanno dalla parte giusta della storia, insieme agli oppressi nella loro lotta per porre fine all'oppressione.
Cordiali saluti,
La Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele (PACBI)
Fonte: Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel (PACBI)
Traduzione di BDS Italia