UniCa 2.0 crede fermamente nei valori della democrazia e del rispetto dei diritti umani.
Per questo, da quando la nostra organizzazione esiste, il nostro impegno non si è limitato ai soli campi di interesse relativi all’università e alla difesa dei diritti degli studenti, ma ha sempre voluto allargarsi anche ad altre tematiche, a partire dell’esclusione sociale dei diversi.
In questo contesto una costante attenzione è stata da sempre rivolta alla drammatica situazione del popolo palestinese, che da troppo tempo vede calpestato il proprio diritto ad esistere come popolo, come cultura e come stato.
Questo ha prodotto il nostro impegno e l’azione congiunta a fianco delle associazioni palestinesi presenti nel territorio e a un’adesione convinta al BDS,
movimento internazionale promosso dalla società civile palestinese che promuove il boicottaggio e il disinvestimento delle istituzioni e delle imprese che direttamente e indirettamente collaborano al perpetrarsi del regime di apartheid e di violazione dei diritti umani in atto in Cisgiordania e nella striscia di Gaza ad opera dello stato di Israele, al fine di produrre nella società israeliana le condizioni che favoriscano la cessazione di queste violazioni, su ispirazione a quanto accaduto col regime di apartheid in Sudafrica.
Oggi il nostro impegno ci vede aderire alla campagna di boicottaggio della Hewlett Packard, società di informatica che fa profitti sulle spalle del popolo oppresso palestinese.
Il coinvolgimento di HP riguarda la fornitura all’esercito israeliano del sistema BASEL, che tramite scansione facciale e acquisizione delle impronte digitali consente la schedatura e il controllo dei movimenti di tutti i palestinesi che attraversano i check point del famigerato e illegale muro di separazione tra Israele e territori occupati.
Fornisce alla Marina Israeliana e all’esercito infrastrutture informatiche. La Marina israeliana è responsabile del blocco navale che tiene sotto assedio via mare la striscia di Gaza dal 2007, e gli abusi dell’esercito israeliano nei check point e nei territori occupati sono tragicamente rinomati.
L’HP inoltre gestisce un centro di sviluppo in Cisgiordania, laddove si trovano gli insediamenti israeliani, dando di fatto legittimità a una occupazione illegale del suolo palestinese.
Per queste ragioni aderiamo alla campagna e invitiamo tutti a farlo, sia firmando l’appello che agendo direttamente non comprando i prodotti HP.
Fonte: UniCa 2.0