Nel suo congresso annuale tenutosi giovedì 4 aprile 2013, il Sindacato irlandese degli insegnanti (TUI) è il primo sindacato universitario europeo a condividere l’appello palestinese per il boicottaggio accademico di Israele.
La mozione, approvata all’unanimità nella sessione mattutina odierna, definisce Israele come uno “Stato di apartheid”, lancia un appello ai membri del sindacato affinché interrompano ogni forma di collaborazione culturale e accademica con Israele, incluso lo scambio di scienziati, studenti e personalità accademiche, nonché tutti i programmi di ricerca in cooperazione. Più avanti la mozione si appella al Sindacato irlandese di tutti i lavoratori perché intraprenda la campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) contro lo Stato di apartheid fino a quando Israele, riconoscendo il diritto internazionale e tutte le risoluzioni ONU nei suoi confronti, non interrompa l’illegale assedio di Gaza e l'occupazione della Cisgiordania; infine chiede che il sindacato TUI degli insegnanti conduca una campagna di sensibilizzazione presso i propri membri sulla necessità del BDS.
La mozione è il frutto della proposta del Comitato esecutivo del TUI insieme al Sindacato TUI degli istituti di Dublino. Parlando dopo il vittorioso esito della mozione, Jim Roche, docente nella DIT Scuola di architettura e uno dei promotori della proposta, ha detto:” Sono molto felice che i membri del Sindacato abbiano approvato la mozione con un così forte consenso, ancora di più dopo che ieri le forze di occupazione israeliane hanno sparato e ucciso due giovani palestinesi.
Il BDS è un nobile metodo non-violento di resistenza al regime militare israeliano, all’occupazione e all’apartheid e non vi è dubbio che Israele stia incrementando la sua politica di apartheid contro i palestinesi. Infatti, molti veterani della lotta anti-apartheid in Sud Africa hanno affermato che il sistema israeliano è peggiore di quello attuato in quel paese.”
Roche, sottolineando la disperata situazione del diritto allo studio sotto l’occupazione, continua:”I palestinesi stanno lottando per il diritto allo studio in condizioni estremamente difficili. Hanno una fortissima volontà di praticarlo, come si vede dal grande numero di studenti che frequentano l’università dentro o fuori dai Territori occupati. L’istruzione è sempre stata un obiettivo da colpire da parte dell’occupazione israeliana, se si guarda alla chiusura delle università imposta con la forza, alle interruzioni provocate dai checkpoint, alle chiusure e ai periodi di coprifuoco, agli arresti, alle percosse e uccisioni sia di studenti che di docenti. Qualche volta, come durante l’attacco a Gaza nel 2008/2009, gli edifici scolastici sono stati attaccati militarmente. In effetti sono appena tornato da una visita di solidarietà a Gaza dove ho avuto l’opportunità di ascoltare in prima persona dagli insegnanti e dagli studenti palestinesi le difficoltà cui vanno incontro. Il voto unanime raccolto dalla mozione, mostrando che la libertà accademica è una parte fondamentale della lotta dei palestinesi per la libertà, manda un forte messaggio di solidarietà ai nostri colleghi in Palestina.” In conclusione Jim Roche afferma: “Abbiamo proposto la mozione nella convinzione che, come in Sud Africa, il movimento sindacale abbia un ruolo fondamentale da giocare nel contribuire a premere per la fine dell’apartheid e dell’occupazione israeliana. Sono orgoglioso della ferma e chiara presa di posizione del sindacato TUI a sostegno del pieno boicottaggio accademico di Israele in linea con l’appello palestinese per il BDS.”
Il dr. David Landy, esponente della "Campagna di Solidarietà dell'Irlanda con la Palestina" e uno dei fondatori dell'associazione "Accademici per la Palestina", nel condividere la mozione ha detto: “ Questa mozione, essendo la prima del genere in Europa a chiedere esplicitamente il boicottaggio accademico di Israele, è un precedente di portata storica. Ci congratuliamo con il sindacato TUI e chiediamo che tutti i sindacati irlandesi, britannici e quelli accademici europei adottino analoghe mozioni. I sostenitori dell'apartheid israeliano senza dubbio si lamenteranno che simili mozioni produrrebbero la fine della libertà accademica, ma questo non ha senso. L'appello palestinese per il boicottaggio accademico di Israele riguarda un boicottaggio istituzionale, non le singole persone. Risulta ironico il fatto che coloro che si agitano nell'opporsi a tale mozione non dicano una parola di condanna riguardo al boicottaggio del sistema educativo palestinese imposto di fatto da Israele, né in merito ai continui attacchi contro gli studenti e gli insegnanti.”
Fonte: Ireland Palestine Solidarity Campaign
Traduzione di Carlo Tagliacozzo