Questo volantino è stato distribuito nel corso della contestazione attuata da un gruppo di antimilitaristi anarchici al laboratorio denominato “Embedded Electronics and Computing Systems” dell’università d’ingegneria di Trento, che ha collaborato con l’IAI (il più grosso complesso di produzione militare israeliano) fino al 2011.

Sabotiamo il meccanismo della guerra, fermiamo le collaborazioni di morte.


 AL FIANCO DEL POPOLO PALESTINESE
OSTACOLIAMO LE COLLABORAZIONI TRA ITALIA E ISRAELE

L’8 novembre scatta l’operazione “Pilastro della difesa”: l’esercito israeliano invade la Striscia di Gaza e comincia un nuovo massacro della popolazione palestinese. Sono già oltre cento i morti.

Le testimonianze ci dicono che i carri armati e circa 20000 soldati israeliani presidiano i confini palestinesi, gli attacchi aerei si susseguono colpendo indifferentemente obbiettivi militari e civili, i droni (i velivoli senza pilota) in dotazione all’esercito israeliano bombardano, la Marina militare spara ed Israele minaccia l’attacco via terra.

Ogni giorno la popolazione palestinese vive sulla propria pelle i check-point, le vessazioni dei coloni, l’urbanistica d’occupazione, le discriminazioni…oggi come nel 2008, con l’operazione “Piombo fuso”, i  palestinesi subiscono un pesantissimo attacco militare.

Lo stato d’Israele fonda la propria esistenza sull’apparato militare ed il suo continuo perfezionamento per la segregazione del popolo palestinese. Quest’operazione, perfettamente in linea con le politiche israeliane messe in campo fino ad ora, è un ottimo terreno su cui testare la resistenza palestinese, la reazione di un popolo al massacro di uomini e donne inermi e la reazione dell’opinione pubblica internazionale.

Se non vogliamo restare indifferenti o semplicemente indignati di fronte al massacro di uomini, donne e bambini, occorre indirizzarsi ai responsabili di questa mattanza ed i loro complici.

L’Italia intrattiene stretti rapporti di carattere anche militare con lo stato d’Israele. Basti pensare che dal 3 all’8 novembre 2012, a ridosso dell’operazione “Pillar of Defence” di Israele contro Gaza, nelle acque di fronte a Haifa si è tenuta la prima edizione dell’esercitazione bilaterale Rising Star a cui hanno partecipato i palombari artificieri del Gruppo operativo del Comando Subacquei e Incursori di La Spezia con i Divers, specialisti sommozzatori, della Marina israeliana.

Il Trentino in particolare ha ricevuto questo mese un ambasciatore di Haifa per rinsaldare i rapporti scientifici-tecnologici tra la Provincia e l’Università di Haifa (“Trento-Haifa: tecnologie per lo sviluppo umano”, il titolo del progetto), e Dellai ha ricevuto in Israele la laurea honoris causa per le proficue collaborazioni scientifiche tra la provincia di Trento ed Israele. L’Università di Haifa è conosciuta per ospitare una base militare all’interno del proprio campus, oltre che per avere un dipartimento di Demografia, che si occupa di studiare e proporre vere e proprie politiche di segregazione del popolo palestinese. La Fondazione Bruno Kessler collabora a questo progetto.

“Iron Dome” è il nome del sistema missilistico utilizzato dall’esercito israeliano anche in questa offensiva. È stato creato da Elta, una ditta di IAI (Israel Aerospace Industriaes), compagnia che si occupa di difesa, sicurezza, sistemi tecnologici aerospaziali: insomma guerra. Un laboratorio della facoltà d’Ingegneria dell’Università di Trento, Embedded Electronics and Computing Systems, ha collaborato fino al 2011 con quest’azienda in un progetto denominato COMBEST.

I progetti di ricerca altamente tecnologici come quelli sviluppati all’interno dei laboratori trentini in collaborazione con grandi industrie belliche (Finmeccanica, IAI) sono tutte conoscenze e tecniche al servizio di fabbricanti di morte.

FERMIAMO LE COLLABORAZIONI DI MORTE
SOLIDARIETA’ AL POPOLO PALESTINESE

Anarchici

Fonte: Romperelerighe