Gli organi di governo studenteschi di un crescente numero di università hanno appoggiato il disinvestimento dalle imprese che traggono profitti dall’occupazione militare israeliana.
Il 9 aprile il senato studentesco della Tuft University (università privata vicino a Boston, ndtr.) ha approvato una risoluzione che invita l’università a disinvestire dalle imprese coinvolte nell’occupazione israeliana e nella violazione dei diritti umani dei palestinesi.
La risoluzione, stilata dal gruppo “Studenti per la Giustizia in Palestina” dell’istituto di Boston, è passata con 17 voti a 6 e 8 astensioni, nonostante la dura opposizione da parte di gruppi filoisraeliani.
E’ stata appoggiata dal gruppo “Jewish Voice for Peace [Voce Ebraica per la Pace]” dell’istituto.
Sebbene le specifiche risorse della Tufts non siano pubbliche, la risoluzione invita l’istituto a creare “un monitoraggio per i diritti umani” per bloccare gli investimenti in imprese coinvolte nelle “violazioni dei diritti umani contro i palestinesi, i cittadini non statunitensi con procedimenti di incarcerazione e deportazione e singole persone incarcerate.”
Identifica Elbit Systems, la G4S, la Northrop Grumman e la Hewlett Packard Enterprise come compagnie che forniscono servizi militari, di sicurezza e carcerari ai governi di Israele e degli Stati Uniti.
Anche se la risoluzione si focalizza principalmente sulle imprese che violano i diritti umani nella Cisgiordania occupata e nella Striscia di Gaza, essa cita un recente rapporto delle Nazioni Unite che definisce Israele colpevole di mantenere un regime di apartheid che “opprime e domina il popolo palestinese nel suo complesso.”
Opposizione organizzata
Gruppi contrari alla risoluzione di disinvestimento hanno protestato perché la votazione è stata indetta per la vigilia della Pasqua ebraica, impedendo in tal modo presumibilmente agli studenti ebrei di mobilitarsi contro di essa.
.Ma Keren Hendel, uno studente membro dell’Alleanza israelo-americana della Tufts, ha detto al sito web di destra The Algemeiner che gli studenti filoisraeliani hanno velocemente mobilitato almeno 50 persone per far pressione sui rappresentanti contro la risoluzione o per rinviare il voto.
Molly Tunis, un membro di “Studenti per la Giustizia in Palestina”, ha detto a The Electronic Intifada: “La facile risposta è che la risoluzione non è stata intenzionalmente messa ai voti il giorno prima dell’inizio della Pasqua ebraica.”
La votazione si è svolta durante l’ultima riunione annuale del senato. Tunis ha detto che il suo gruppo vi aveva lavorato per tutto il semestre.
Il gruppo “Jewish Voice for Peace” ha dichiarato: “Ci dispiace molto che le persone che viaggiano per celebrare la a Pasqua ebraica non avranno la possibilità di farlo, non solo per discutere la risoluzione del BDS (boicottaggio, disinvestimento e sanzioni), ma anche per discutere di tutti gli altri importanti argomenti.”
Nonostante la tempistica, Tunis ha detto che i rappresentanti di almeno tre gruppi di studenti in difesa di Israele hanno partecipato, insieme ad attivisti filoisraeliani provenienti dall’esterno del campus.
Tattiche intimidatorie
Secondo Tunis, un misterioso gruppo anti BDS ha anche pagato perché determinati social media promuovessero l’opposizione alla risoluzione.
“It disappoints us to see the opposition using such blatant scare tactics like filming members of the Senate during the meeting and targeting members of our group through website blacklists like Canary Mission,” Tunis said.
Tunis ha detto: “Ci dispiace vedere che l’opposizione usa tattiche intimidatorie così sfrontate come filmare dei membri del senato durante la riunione e prendere di mira membri del nostro gruppo attraverso liste nere sul web, come ‘Canary Mission’” .
Tunis ha aggiunto che, benché normalmente i dibattiti in senato siano trasmessi in diretta, vi è stato un previo accordo della comunità di non filmare la discussione sulla risoluzione, per ragioni di sicurezza.
“Canary Mission”, un sito web legato al demagogo anti islamico Daniel Pipes (noto politico neocons ed ex consigliere dell’ex presidente USA G.W. Bush, ndtr.), ha lo scopo di infangare la reputazione degli studenti attivisti e compromettere le loro future carriere professionali.
Tunis dice che la risoluzione è stata il risultato di una costante organizzazione del campus sulla Palestina. Il gruppo “Studenti Ebraici per la Pace” dell’università Tufts ha in programma un incontro con il consiglio direttivo dell’università per discuterne.
La Tufts si aggiunge ad un crescente elenco di università i cui organi studenteschi hanno adottato risoluzioni a sostegno dei disinvestimenti, comprese l’università di Stanford, l’università di Chicago e sette su nove campus dell’università della California.
Il mese scorso, il De Anza College in California è diventato la prima università statale che ha approvato una risoluzione di disinvestimento.
Fonte: Electronic Intifada
Traduzione di BDS Italia