di David Cronin
Un'università che si trova nell'occupata Gerusalemme Est è il maggiore beneficiario dei finanziamenti dell'UE per la ricerca scientifica.
L'Università Ebraica di Gerusalemme ha partecipato a 237 progetti che fanno parte del pluriennale programma europeo di ricerca scientifica che si è svolto dal 2007 al 2013.
Secondo un documento interno dell'UE che ho consultato, l'università è capofila israeliano partecipante al programma.
I funzionari dell'UE hanno manifestato la volontà di continuare a finanziare l'università. Dopo la pubblicazione nel 2013 da parte dell'UE delle linee guida che stabilivano che le imprese e le istituzioni israeliane situate a Gerusalemme Est e ovunque nella Cisgiordania occupata non avrebbero dovuto ricevere finanziamenti, i suoi rappresentanti hanno immediatamente chiarito che [tali disposizioni] non riguardavano l'Università Ebraica.
In un opuscolo sulle "domande più frequenti" dell'ambasciata UE a Tel Aviv si sostiene che l'Università Ebraica non si trova su terra occupata, anche se possiede un campus nella zona est di Gerusalemme. I diplomatici sostengono che il Monte Scopus, dove si trova il campus, è stato conquistato dai sionisti nel 1948, invece che nel 1967.
Ragionamento inconsistente
Quel ragionamento è inconsistente. L'Università Ebraica si è insediata nel territorio che nel 1967 Israele ha rubato dall'inizio dell'occupazione della Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est. Nel 1968 Israele ha confiscato 3.345 dunum di territorio palestinese [circa 33 ettari e mezzo ndt] nei dintorni del Monte Scopus (1 dunum equivale a 1000 mq o a un quarto di acro). L'Università Ebraica si è ampliata su quel terreno.
La posizione dell'Unione Europea ignora che un'ampia parte di Issawiyeh, un villaggio palestinese confinante con il Monte Scopus, è stata espropriata per costruire i dormitori e altre strutture per gli studenti dell'Università Ebraica.
Nel provare a fare una distinzione tra la violenza che ha portato alla formazione di Israele nel 1948 e l'occupazione del 1967, l'UE sta assecondando quei sionisti progressisti che desiderano nascondere tutta la portata dei crimini israeliani.
Come è documentato nel libro di Ilan Pappe "La pulizia etnica della Palestina" [Fazi editore, Roma, 2008. n.d.t.] , docenti della Università Ebraica hanno contribuito a preparare il terreno per la Nakba (catastrofe in arabo), l'espulsione violenta di 750 mila palestinesi nel 1948. Ben – Zion Luria, uno storico dell'Università, ha consigliato che il Fondo Nazionale Ebraico ( Jewish National Fund) facesse un inventario dei villaggi palestinesi. Ciò" sarebbe stato di grande aiuto per il recupero del territorio", ha scritto Luria.
Pappe ha dimostrato come questa proposta abbia dato "ulteriore impulso e solerzia ai piani di espulsione" messi in atto nel 1948.
A favore del genocidio
L'Università Ebraica ha continuato a fornire il suo appoggio alle azioni israeliane di genocidio.
Quando Israele ha attaccato Gaza nell'estate del 2014, l'università ha intrapreso una campagna di raccolta fondi per offrire borse di studio ai soldati che partecipavano all'offensiva.
Alcuni dei progetti finanziati dall' UE che coinvolgono l'Università Ebraica sono molto importanti. Il progetto sul cervello umano, per esempio, ha avuto un finanziamento europeo di 54 milioni di euro( 57,5 milioni di dollari) tra il 2013 e il 2014. ( Questo è parte di un finanziamento più consistente, probabilmente di 1 miliardo di euro, da ottenere [ancora] dalla burocrazia di Bruxelles e dai governi europei).
Questo tentativo di capire il funzionamento del cervello ha generato critiche da parte di un gruppo di neuro-scienziati presumibilmente essendo troppo settoriale. Sicuramente, comunque, il coinvolgimento di un'istituzione israeliana, che appoggia attacchi grazie ai quali i bambini di Gaza hanno avuto letteralmente il cervello spappolato, è un problema ben più serio.
Le linee guida dell'UE summenzionate sono state compilate in preparazione di Horizon 2020, come viene chiamato il programma scientifico dell'Unione. Israele ne fa parte con responsabilità uguali a quelle dei Paesi membri dell'UE.
Atteggiamento servile
Escludendo solamente le istituzioni che sono effettivamente insediate nelle colonie esclusivamente ebraiche della Cisgiordania, l'UE sorvola su quelle che favoriscono il sistema coloniale nel suo complesso.
L'Università Ebraica è una di quelle. Il suo corpo docente è noto per avere partecipato a commissioni di valutazione delle nomine previste all'Università di Ariel, che è situata all'interno della Cisgiordania. Mentre ha cordiali rapporti con quella istituzione per coloni, l'Università Ebraica rifiuta di riconoscere i diplomi di laurea rilasciati dall'Università Al-Quds, un'istituzione universitaria di Gerusalemme Est.
I funzionari di alto grado dell'UE hanno un atteggiamento subalterno verso l'Università Ebraica. L'anno scorso, nel ricevere una laurea honoris causa, il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha parlato entusiaticamente di quel "momento eccezionale della mia vita". Schulz ha utilizzato la cerimonia di conferimento per opporsi all'appello fatto dai palestinesi per il boicottaggio di Israele.
Così facendo, il presidente dell'unica istituzione europea eletta direttamente ha dimostrato di essere più interessato ad adulare l'oppressore piuttosto che sostenere i diritti degli oppressi. Il suo atteggiamento è sintomatico di come l'Unione Europea sostenga l'apartheid, mentre afferma il contrario.
Fonte: Electronic Intifada
Traduzione di BDS Italia