Lo storico israeliano Ilan Pappè: “le lobby ebraiche nel Regno Unito hanno usato ancora una volta l’intimidazione per colpire la libertà di parola”.
di Raffaele Angius
A un mese e mezzo dalla decisione dell’Università di Roma Tre di cancellare l’incontro con Ilan Pappè sul tema “Europa e Medio Oriente oltre gli identitarismi” che già aveva fatto discutere e aveva dato il via ad una lettera aperta firmata da migliaia di docenti e ricercatori delle università di tutto il mondo, l’Università di Southampton decide di cancellare il ciclo di incontri dal titolo: “Diritto Internazionale e lo Stato di Israele: Legittimazione, Responsabilità e Eccezioni” che si sarebbe dovuto tenere dal 17 al 19 aprile presso gli spazi dell’importante accademia inglese.
Il ciclo di incontri, organizzato da Oren Ben-Dor, Professore della Southampton University e da George Bisharat, Professore della University of California, e che avrebbe dovuto affrontare il tema delle controversie legate alla fondazione di Israele e alla sua stessa natura come stato, ha attirato l’attenzione della Federazione Sionista del Regno Unito, la quale ha lanciato una petizione sostenuta da 2500 firme, tra le quali anche quelle di alcuni membri del Parlamento Britannico. In una lettera al vice rettore dell’università, l’ex ministro del Tesoro Mark Hoban ha definito l’evento “un incontro estremo e a una sola voce, il quale mette in discussione e delegittima l’esistenza di uno stato democratico”.
A sostegno della posizione presa, l’università britannica ha dichiarato che non sarebbe stata in grado di far fronte a eventuali problemi relativi alla sicurezza dell’evento nonostante le forze dell’ordine, smentendo la motivazione ufficiale, abbiano affermato in una dichiarazione che sarebbero state perfettamente in grado di mantenere l’ordine pubblico. Questo non è bastato a far cambiare idea all’università, la quale ha preferito annullare tutti gli incontri incorrendo così nelle proteste del mondo accademico che, in solidarietà con gli organizzatori e gli ospiti dell’evento, ha risposto con un’altra petizione, questa volta indirizzata a condannare la scelta dell’università, la quale “mostra debolezza di fronte a pressioni esterne e bullismo” secondo le loro parole.
Nella sua pagina facebook, il noto storico israeliano Ilan Pappé dichiara: “le lobby ebraiche nel Regno Unito hanno usato ancora una volta l’intimidazione per colpire la libertà di parola. Si può solo sperare che questo non alimenti l’antisemitismo. Si direbbe che il sionismo sia la cosa peggiore mai capitata agli ebrei, oltre al loro catastrofico impatto sui palestinesi”
Già lo scorso febbraio, in seguito alle proteste delle comunità ebraiche italiane, l’Università di Roma Tre aveva deciso di annullare l’incontro dal titolo “Europa e Medio Oriente oltre gli identitarismi” generando una forte risposta da parte del mondo accademico in difesa della libertà di parola. In quell’occasione Pappé aveva dichiarato “sembra che offendere il profeta Maometto nelle vignette francesi sia libertà di parola, ma un dibattito accademico sulle sofferenze dei palestinesi sia incitamento”.
In una recente dichiarazione gli organizzatori dell’evento assicurano che c’è tempo a sufficienza per predisporre le normali misure di sicurezza e interessare le forze dell’ordine. Sperano pertanto che, con il sostegno del mondo accademico, l’incontro possa avere luogo come pianificato.
Fonte: Nena News