Gli studenti che hanno fatto campagna elettorale alla School of Oriental and African Studies [Scuola di Studi Orientali e Africani] (SOAS) dell’università di Londra stanno festeggiando una grande vittoria a favore del movimento per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (BDS) dopo il referendum che ha appoggiato il boicottaggio accademico di Israele in modo massiccio.
Il risultato, reso noto venerdì [27 febbraio] dopo cinque giorni di votazioni, ha mostrato che uno schiacciante 73% degli oltre duemila votanti ha appoggiato il boicottaggio. Gli aventi diritto al voto sul quesito se la SOAS debba recidere ogni rapporto con le istituzioni accademiche israeliane comprendevano gli studenti, le facoltà e il personale a contratto.
Benché altre comunità universitarie, associazioni di studenti ed enti accademici in molti Paesi abbiano sostenuto il boicottaggio con dei referendum, il fatto che tutte queste categorie del SOAS avessero diritto al voto ha stabilito un precedente.
In seguito all’annuncio dei risultati, la campagna per il “Sì” della SOAS ha emesso un comunicato in cui ha sottolineato che la vittoria “ha dimostrato che l’appello popolare del BDS è una forma efficace di protesta e di resistenza.”
“Votando a favore del boicottaggio accademico, l’insieme della SOAS ha confermato il proprio impegno risoluto a favore della libertà, dell’uguaglianza e della giustizia per tutti i palestinesi e ha riconfermato la richiesta di porre fine all’apartheid israeliano, all’occupazione oppressiva e agli insediamenti dei coloni” afferma il comunicato, citato per intero più sotto.
Atmosfera di festa
Gli studenti sono rimasti in attesa prima della proclamazione dei risultati fino alle 19 nel bar della SOAS.
Ogni settore che fa parte della SOAS ha accolto l’appello del BDS: il 75% degli studenti; il 91% degli operatori delle pulizie, della sicurezza e della mensa e il 60% dei docenti universitari ha votato a favore del boicottaggio.
L’atmosfera al bar era festosa. Membri e studenti di tutti i gruppi politici dell’università, compresi quelli della Justice for Cleaners campaign [campagna a favore della giustizia per il personale delle pulizie. Nd.tr.], della comunità LGBTQIA+ [asociazione che riunisce i gruppi delle varie differenze sessuali presenti nelle università inglesi. Nd.tr.] e del sindacato degli studenti hanno festeggiato insieme alla Comunità Palestinese e ai membri del gruppo di lavoro del BDS al suono di musica tradizionale palestinese e pop araba fino a notte fonda.
Il video, realizzato da Amar Shabandar, registra il momento in cui i risultati sono stati annunciati.
La richiesta del boicottaggio accademico è stato accolta da questi gruppi ed anche da altri della SOAS, compresi la Comunità Tamil e il Movimento di Solidarietà con il Kashmir.
Comunque il sindacato degli studenti della SOAS ha avuto una politica favorevole al BDS fin dal 2005. Il negozio del campus che gestisce continua ad escludere tutti i prodotti israeliani dai propri scaffali.
Allo stesso modo la comunità LGBTQIA+ recentemente ha votato a favore del fatto di accogliere l’anti-sionismo come parte della propria politica di spazi sicuri [che indica che un docente non accetta comportamente omofobi ed anzi è aperto, tollerante e disponibile a creare un’atmosfera sicura per lesbiche, gay, bisessuali, trans gender e per ogni altro studente. N.d.tr.]. Tra i più convinti sostenitori del BDS nella SOAS c’è la campagna per la giustizia per gli addetti alle pulizie, composta principalmente di personale di ditte esterne che sta lottando per i propri diritti dal 2006.
Ieri giornalisti di quotidiani legati alla destra hanno mantenuto una forte presenza nel campus, cercando continuamente di fare pressione su membri della Comunità Palestinese perché facessero dichiarazioni e si giustificassero la loro posizione.
Poiché i loro sforzi sono falliti, i giornalisti, insieme a quelli che hanno fatto campagna per il “NO”, sono scomparsi dopo che sono stati resi noti i risultati.
Mercoledì la campagna per il “No” ha invitato gli studiosi israeliani e filo-sionisti a parlare alla SOAS. Durante questo incontro gli oratori hanno fatto affermazioni razziste e la bandiera israeliana cadeva continuamente dalla parete.
Almeno un membro della razzista Jewish Defense League (JDL) [Lega di Difesa degli Ebrei] era presente all’incontro organizzato insieme alla Zionist Federation of Great Britain and Ireland [Federazione sionista di Gran Bretagna e Irlanda], di destra.
Le università israeliane hanno appoggiato l’attacco contro Gaza
La vittoria del BDS alla SOAS è il primo passo per mettere pressione sulla dirigenza per attuare un boicottaggio accademico di Israele, soprattutto contro l’Hebrew University [Università Ebraica], con la quale la SOAS ha relazioni istituzionali.
L’Università Ebraica, insieme alla maggior parte delle altre università israeliane, ha fornito un totale appoggio all’attacco di quest’estate contro Gaza che ha ucciso più di 2.000 persone, più di 500 delle quali bambini.
La campagna per il “Sì”, portata avanti principalmente dal gruppo di lavoro del BDS in collaborazione con il sindacato studentesco e la Comunità Palestinese, ha registrato più di una vittoria.
Ha mostrato l’interrelazione tra le lotte di liberazione contro ogni forma di oppressione, sia di classe che patriarcale. Ha anche incluso studenti e docenti ebrei a cui è stata a lungo negata la possibilità di esprimersi in Israele e tra i gruppi sionisti in GB.
La Comunità Palestinese ha costantemente riaffermato il proprio impegno per lottare contro il razzismo, compreso l’antisemitismo, e continuerà a fare compagna per la totale messa in pratica del boicottaggio accademico. Altre università, in Gran Bretagna e altrove, dovrebbero seguire il cammino intrapreso dai membri della SOAS.
Il comunicato stampa della campagna per il “Sì”
Oggi è stato ottenuta una storica vittoria del movimento per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (BDS) nel referendum per il boicottaggio accademico di Israele alla School of Oriental and African Studies (SOAS) dell’università di Londra. Su 2.056 voti espressi una schiacciante maggioranza del 73% ha votato a favore del boicottaggio delle istituzioni accademiche israeliane. Questa vittoria ha rafforzato le richieste dell’appello per il BDS lanciato dalle organizzazioni della società civile palestinese nel 2005.
Il voto si è svolto dal 23 al 27 febbraio. Il referendum ha coinvolto tutta l’istituzione, cioè era aperta a tutti i membri della SOAS. Ha incluso gli studenti, i docenti, i dipendenti non docenti, i dirigenti universitari e i lavoratori di ditte in appalto come gli addetti alle pulizie, alla sicurezza ed alla mensa. La OSAS rappresenta una delle comunità studentesche più diversificate in Gran Bretagna con circa 6.000 studenti e personale con un’origine culturale multi religiosa e proveniente da 133 paesi. Il referendum è stato promosso dal sindacato studentesco ed è stato realizzato in un contesto aperto, sicuro e trasparente. Sia chi ha fatto propaganda per il “Sì” che per il “No” ha avuto lo stesso spazio per tenere incontri di discussione e dibattiti.
La campagna di boicottaggio accademico è stata condotta da studenti e personale di nazionalità, origini familiari e culturali e convinzioni religiose diverse, che riflettono l’ampio appoggio al boicottaggio. Ciò ha dimostrato che l’appello popolare del BDS è un’efficace forma di protesta e di resistenza.
Votando a favore del boicottaggio accademico, la comunità della SOAS ha confermato il proprio incrollabile impegno per la libertà, l’uguaglianza e la giustizia per tutti i palestinesi, ed ha riaffermato la sua richiesta di porre fine all’apartheid israeliano, all’occupazione oppressiva e al colonialismo degli insediamenti.
Attualmente la SOAS ha legami con l’Università Ebraica, che ha incondizionatamente appoggiato lo “sforzo bellico” della scorsa estate, quando l’esercito israeliano ha ucciso più di 2.000 palestinesi a Gaza. Nell’ottobre 2014 l’industria bellica nordamericana “Lockheed Martin” ha annunciato di aver siglato un accordo di cooperazione con Yissum, un’impresa tecnologica che fa parte dell’Università Ebraica.
La campagna per il boicottaggio accademico sottolinea che il boicottaggio non è contrario alla libertà accademica in quanto prende di mira le istituzioni israeliane complici dell’oppressione ai danni dei palestinesi, non i singoli individui. La libera ricerca, il libero scambio di idee e la libertà intellettuale sono fondamentali per ogni comunità accademica, ma la libertà può essere effettiva solo quando è concessa a tutti. Deve includere anche i palestinesi.
La Comunità Palestinese e la campagna per il BDS alla SOAS affermano che:
“Questo risultato storico ci ha fatto fare un passo avanti nella lotta per la libertà e la giustizia. Non tolleriamo nessuna collaborazione con istituzioni accademiche che sono complici della violazione dei diritti umani e che non mettono in pratica i principi della libertà accademica e dell’uguaglianza. Facciamo appello ad altre università perché manifestino la propria solidarietà unendosi al boicottaggio accademico.”
Fonte: Electronic Intifada
Traduzione di BDS Italia